Scotoma è un termine che viene utilizzato in ambito oculistico per indicare una parziale alterazione del campo visivo; può interessare uno o entrambi gli occhi. Il termine deriva dal greco (skotos, oscurità, buio).
Lo scotoma può essere relativo oppure assoluto; nel primo caso l’alterazione è correlata a una diminuzione della sensibilità della retina, (non si è più in grado di percepire alcuni o tutti i colori, fatta eccezione per il bianco) mentre nel secondo caso tale sensibilità, in alcune zone, è del tutto assente (di fatto, l’immagine non viene più percepita o comunque percepita in maniera ridottissima).
Lo scotoma può inoltre essere negativo oppure positivo; nel primo caso si fa riferimento a una zona di non visione all’interno del campo visivo (il soggetto percepisce una macchia scura sugli oggetti fissati), mentre nel secondo caso si ha la percezione di una macchia luminosa intermittente di colore variabile.
Quando si parla di scotoma si fa generalmente riferimento a un’alterazione patologica della visione, ma va precisato che esiste anche uno scotoma fisiologico, la cosiddetta macchia cieca o zona cieca di Mariotte; si tratta di un punto di un punto dell’occhio nel quale la visione è assente, la cosiddetta papilla ottica, area in cui i fotorecettori sono assenti.
All’esame del campo visivo (campimetria) lo scotoma è rappresentato graficamente come una zona di colore nero localizzata centralmente o perifericamente).
Di norma, quando non altera la visione centrale o l’acuità visiva il soggetto non lo nota.
Cause di scotoma
Lo scotoma è uno dei sintomi di varie malattie che interessano le funzionalità dell’occhio e diverse possono essere le strutture oculari coinvolte; fra le cause principali si devono ricordare:
- patologie maculari
- distacco di retina
- cataratta
- glaucoma
- alterazioni del nervo ottico
- emorragie retiniche.
In alcuni casi gli scotomi sono secondari a tumori del cervello, ischemie o intossicazioni; è una delle manifestazioni principali dell’emicrania con aura e in molti casi è il sintomo che precede l’attacco.
In rari casi il disturbo ha origine iatrogena, è cioè causato dall’assunzione di alcuni medicinali (per esempio, la streptomicina, un noto farmaco antibiotico).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’80% dei disturbi della vista sono prevenibili o curabili. Tuttavia, solo il 50% degli Italiani effettua regolarmente controlli dal medico oculista.
Scotoma: classificazione
Oltre alle definizioni già citate (scotoma relativo, assoluto, positivo, negativo e fisiologico) si devono ricordare le seguenti:
- scotoma scintillante: si tratta di una manifestazione generalmente associata all’emicrania con aura; il soggetto percepisce una macchia scura circondata da piccole strisce colorate con luminosità intermittente; l’efficienza visiva nell’area interessata risulta ridotta, mentre ciò che è presente nel resto del campo visivo viene percepito in modo normale;
- scotoma centrale: interessa l’area centrale del campo visivo, vale a dire quella che viene utilizzata per fissare un oggetto; è legato alla presenza di un’alterazione funzionale della macula; il soggetto riferisce la presenza di una macchia di colore scuro al centro della visione; può essere sintomo di una maculopatia senile (o degenerazione maculare legata all’età), di un processo infettivo (per esempio, di toxoplasmosi), di un’infiammazione a carico di coroide e retina (corioretinite), di neuropatie ottiche ecc. Una forma particolare è lo scotoma centrocecale che interessa sia il punto di fissazione centrale che la macchia cieca; di norma l’area coinvolta è piccola, ma poi tende ad ingrandirsi;
- scotoma periferico: gli scotomi periferici interessano la periferia retinica e sono in genere associati alla presenza di patologie retiniche o di retina e coroide;
- scotoma paracentrale: in questo caso la zona interessata è quella intorno alla macula; è sintomo di patologie maculari o di malattie che colpiscono il nervo ottico;
- scotoma anulare: è una zona cieca del campo visivo che ha forma circolare; in genere è localizzato fra i 20 e i 40° del punto di fissazione; può manifestarsi nel caso di degenerazioni della retina (come, per esempio, la retinite pigmentosa, un processo degenerativo evolutivo che determina una diminuzione dell’efficienza dei recettori retinici, i coni e i bastoncelli;
- scotoma di Bjerrum (o arciforme, a scimitarra, a cometa): l’area cieca ha una forma arcuata (una sorta di C maiuscola che parte dalla macchia cieca); molto spesso indica un problema a carico del nervo ottico (glaucoma e neuropatie ottiche).
Diagnosi di scotoma
L’esame che permette di individuare la presenza di scotoma è il campo visivo, un’indagine che fornisce informazioni sulla visione centrale e su quella periferica.
Qualora si riscontri la presenza di scotoma è opportuno effettuare una valutazione neurologica.
Approccio terapeutico
Lo scotoma non è una patologia, ma un sintomo e, conseguentemente, per una sua eventuale rimozione è necessario intervenire sulla causa sottostante.
Quando gli scotomi sono dovuti a una lesione permanente (per esempio a carico del tessuto retinico o delle vie ottiche) non esiste una cura risolutiva, ma va precisato che, attraverso un adeguato intervento riabilitativo, è possibile un recupero ancorché parziale della funzionalità visiva.
Se l’insorgenza del sintomo è legata alla presenza di glaucoma, si interviene tenendo sotto controllo la pressione oculare (per prevenire danni al nervo ottico) con specifici colliri.
Se lo scotoma è legato alla presenza di cataratta, il sintomo scomparirà una volta effettuato l’intervento chirurgico che attualmente viene effettuato con la moderna tecnica della facoemulsificazione.
Se il problema è dovuto a patologie vascolari che colpiscono la retina, si potrà intervenire farmacologicamente (con farmaci antiaggreganti, antiaggreganti o trombolitici) e chirurgicamente (chirurgia laser).
Nel caso di distacco retinico può intervenire in vari modi:
- fotocoagulazione con laser argon;
- chirurgia ab-externo (chirurgia episclerale o cerchiaggio);
- chirurgia ab-interno (vitrectomia);
mentre nel caso in cui il sintomo sia legato alla presenza di una maculopatia l’approccio terapeutico varia a seconda del tipo di disturbo; per approfondimenti specifici si consulti l’articolo Retinopatie (patologie della retina).
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