Il russare (patologia del russamento o roncopatia) è una condizione che consiste nella produzione, durante il sonno, di un rumore rauco e gorgogliante la cui intensità è variabile e non sempre legata alla serietà di tale condizione. All’origine del fastidioso rumore che caratterizza il russare c’è la difficoltà dell’aria a passare attraverso le prime vie aeree; ciò è infatti alla base dell’eccessiva vibrazione dei tessuti molli (palato molle, ugola, parete posteriore della gola, tonsille, lingua ed epiglottide) a sua volta responsabile del caratteristico suono. Il fatto che durante il sonno vi sia un rilassamento dei muscoli della bocca, della gola e della lingua aggrava ancora di più la situazione.
Russare – Cause
La diminuzione dello spazio occorrente per il passaggio dell’aria attraverso la gola può avere molte cause che, in alcuni casi, sono fra esse combinate; schematicamente possiamo suddividerle in cause nasali, cause rinofaringee, cause faringee e cause laringee. Non si devono poi dimenticare i vari fattori predisponenti.
Le principali cause nasali sono la deviazione del setto, l’ipertrofia dei turbinati, i polipi nasali e le varie tipologie di rinite.
Fra le cause rinofaringee si devono ricordare l’ipertrofia adenoidea (un disturbo che colpisce anche i bambini), le cisti della mucosa nasale, i polipi nasali e le forme neoplastiche che interessano la rinofaringe (anche nasofaringe; è la porzione superiore della faringe, posta tra la volta faringea e la faccia superiore del palato molle).
Fra le cause faringee vanno citate l’ipertrofia della tonsilla palatina, l’ipertrofia della tonsilla linguale, il prolasso del palato molle, il prolasso dell’ugola, prolasso delle pareti posteriore e laterale della faringe e la macroglossia; quest’ultima è una malformazione che è presente in diverse sindromi (per esempio nella sindrome di Down) e in diverse altre patologie quali l’acromegalia (una rara patologia provocata dall’eccessiva produzione da parte dell’ipofisi dell’ormone della crescita; quasi sempre è legata alla presenza di un adenoma benigno dell’ipofisi), l’amiloidosi, la duplicazione intestinale, il gigantismo, l’ipotiroidismo, il linfangioma, l’alfa-mannosidosi (una patologia ereditaria caratterizzata da immunodeficienza, anomalie facciali e scheletriche, deficit uditivi e cognitivi), la tiroide ectopica (un disturbo congenito poco frequente che interessa solitamente i soggetti di sesso femminile e caratterizzato dalla presenza di un piccolo abbozzo di tiroide in sede anomala, normalmente in posizione sublinguale) e il rabdomioma (una forma tumorale benigna del cuore).
Fra le cause laringee vanno segnalate l’epiglottide a omega e l’epiglottide debole (tecnicamente epiglottide malacica).
Russare – Fattori predisponenti
Esistono alcuni fattori che possono favorire l’insorgenza della patologia del russamento; fra questi si devono ricordare il collo taurino (collo grosso e robusto), il collo corto (come nella sindrome di Klippel-Feil), la microretrognazia (mandibola di dimensioni ridotte con retrazione del mento) e la familiarità (alcuni casi di restringimento e occlusione delle vie aeree sono strettamente legati alla conformazione anatomica del soggetto le cui caratteristiche possono essere ereditarie).
Il fenomeno del russare può inoltre essere peggiorato un pessimo stile di vita (fumo di sigaretta, abuso di alcolici e superalcolici, assunzione di farmaci sedativi, sovrappeso e obesità).
Roncopatia cronica e sindrome delle apnee ostruttive nel sonno
In molte occasioni il russare è un problema passeggero legato a patologie aeree di breve durata, per esempio il raffreddore, che provocano un’ostruzione più o meno marcata delle vie aeree. Ovviamente in questi casi il russare, vista la sua transitorietà, non desta alcuna preoccupazione.
Diverso è invece il caso del russare cronico, una condizione che non va sottovaluta anche perché può evolvere in un quadro ancora più critico, quello della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome).
Il soggetto affetto da roncopatia cronica tende a russare in maniera discontinua, talvolta in modo molto rumoroso e, seppure in modo graduale, iniziano a manifestarsi diversi sintomi che indicano una qualità del sonno non ottimale e una diminuita ossigenazione, ovvero difficoltà nel risveglio, senso di affaticamento, cefalea più o meno intensa.
Con il passare del tempo, se non si prendono provvedimenti adeguati esiste il forte rischio che finisca per instaurarsi una sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (popolarmente dette apnee notturne).
Quello delle apnee notturne è un quadro molto complesso che viene trattato con dovizia di particolari nel nostro articolo Apnea notturna (a cura dei dottori Luigi Ferritto, Walter Ferritto, Giuseppe Fiorentino).
Diagnosi
Gli esami diagnostici hanno lo scopo di distinguere una semplice roncopatia da una forma di roncopatia aggravata dalla presenza di apnee notturne. A questo scopo è necessaria una visita otorinolaringoiatrica durante la quale sarà necessario innanzitutto raccogliere il più dettagliatamente possibile la storia clinica del soggetto che dovrà poi compilare un questionario standardizzato (spesso si utilizza l’Epworth Sleepiness Scale, vedasi il già citato articolo relativo all’apnea notturna) che ha lo scopo di valutare l’eventuale presenza di sonnolenza diurna. Seguirà una visita otorinolaringoiatrica con fibrolaringoscopia e test di Müller e polisonnografia (un esame che dura diverse ore e che, a seconda dei casi, può essere eseguito anche in ambito domiciliare).
A seconda di quanto riscontrato, l’otorinolaringoiatra potrà richiedere l’esecuzione di ulteriori esami quali, per esempio, una visita pneumologica, una visita cardiologica, una visita chirurgo-maxillo-facciale, una visita endocrinologica ecc.
Una tecnica diagnostica che viene sempre più utilizzata e che ormai è uscita dall’ambito sperimentale è l’endoscopia nel sonno (Sleep Endoscopy); si tratta, essenzialmente, di un’indagine endoscopica che viene effettuata durante il sonno; questo viene indotto da un anestetico (il propofol) dai rapidi effetti e che non inibisce la respirazione.
La possibilità di osservare quanto accade all’interno delle prime via aeree durante il sonno sembrava una meta quasi irraggiungibile ai primi ricercatori che si sono occupati dello studio della roncopatia. Da alcuni anni però, questo obbiettivo è stato concretamente raggiunto grazie ad una nuova tecnica endoscopica. Con questa metodica si è finalmente in grado di valutare con grande accuratezza il sito ostruttivo.

All’origine del fastidioso rumore che caratterizza il russare c’è la difficoltà dell’aria a passare attraverso le prime vie aeree.
Come smettere di russare?
L’approccio alla roncopatia è multidisciplinare; determinati problemi, per esempio, alcuni fattori predisponenti legati allo stile di vita o a malformazioni ortodontiche o maxillo-facciali possono essere risolti con approcci non chirurgici (dieta, interventi ortodontici, protesici ecc.); in altri casi può essere consigliabile ricorrere all’approccio chirurgico.
Ovviamente, i tipi di intervento possono essere molto diversi fra loro a seconda del distretto interessato; se la roncopatia, per esempio, è legata a un problema delle fosse nasali si potrà ricorrere a interventi per la decongestione dei turbinati inferiori o alla riduzione di questi tramite radiofrequenza; altri interventi possibili sono la settoplastica funzionale e la rinosettoplastica funzionale.
Le problematiche nasofaringee (neoformazioni o ipertrofia adenoidea) possono spesso essere risolte con la loro rimozione chirurgica.
Per eventuali malformazioni a livello orofaringeo la chirurgia mette a disposizione interventi quali irrigidimento del palato molle tramite la radiofrequenza, impianti palatali, uvolopalatoplastica, uvolotomia ecc.
Per quanto riguarda la laringe si può intervenire tramite un’epiglottectomia parziale o con la disostruzione del lume laringo-tracheale.
Per i problemi linguali si può intervenire tramite interventi di glossectomia, radiofrequenza per le tonsille linguali, riduzione del volume della lingua con radiofrequenza ecc.
Anche la chirurgia maxillo-facciale può essere d’aiuto, per esempio con l’avanzamento mandibolare o l’avanzamento bimascellare.
In buona sostanza, a seconda del problema che è alla base del russare cronico, la chirurgia mette a disposizione diverse possibilità che comunque devono essere valutate con una certa attenzione.
Va comunque precisato che non sempre è possibile risolvere in modo definitivo il problema, anche se, è quasi sempre possibile ottenere un notevole miglioramento del quadro clinico.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Russare