La perdita di peso (anche calo ponderale, calo di peso, dimagrimento o dimagramento) è un evento che può avere connotazioni fisiologiche o patologiche. In molti casi il calo di peso è semplicemente legato a una volontaria modifica del proprio regime alimentare per fini salutistici o estetici. In questo articolo accenneremo solo brevemente alla perdita di peso fisiologica e non tratteremo della perdita legata all’adozione di un regime alimentare dimagrante, ma ci concentreremo sul calo di peso dovuto a condizioni patologiche.
Perdita di peso fisiologica
Il tipico esempio di una perdita di peso fisiologica è quello del calo ponderale che si registra nei neonati nel corso dei primissimi giorni di vita. È un fenomeno che in molti casi allarma i neogenitori, ma si tratta di un evento che rientra nella normalità, destinato a durare poco tempo e dovuto alla combinazione di diversi fattori; per prima cosa si deve tenere conto che l’apporto di sostanze nutritive nel passaggio dal nutrimento intrauterino a quello extrauterino è leggermente inferiore (nei primi giorni di vita del neonato, circa una settimana, la sua alimentazione è a base di colostro, una sostanza simile al latte che ha un ruolo fondamentale nei primi giorni di vita sia grazie alla sua notevole digeribilità sia grazie al suo elevato apporto di immunoglobuline la cui funzione principale è quella di proteggere l’organismo da pericolosi processi infettivi, in particolar modo da quelli che possono interessare l’intestino).
Alla riduzione del peso corporeo del neonato contribuisce poi una perdita di liquidi e di altro materiale con le urine e con il meconio (una sostanza contenuta presente nell’intestino del bambino, dal colore bruno-verdastro e costituita da materiale fecale, cellule epiteliali intestinali desquamatesi e liquido amniotico ingerito nel corso della vita pre-natale); nei primi giorni di vita tali perdite non vengono compensate dall’assunzione di liquidi fatta tramite l’allattamento.
Dopo pochi giorni, la situazione però si assesta e il bambino inizierà la sua normale crescita facendo registrare progressivi aumenti di peso.
Perdita di peso patologica – Cause
Prima di elencare le varie possibili cause di perdita di peso patologica è necessaria una premessa: nel caso in cui si verifichi una perdita di peso che non sia associabile a un cambiamento volontario del proprio regime alimentare oppure a un aumento dell’attività fisica, è opportuno verificare la correttezza delle proprie abitudini alimentari oppure indagare l’eventuale presenza di una condizione patologica.
In diversi casi la perdita di peso, infatti, è uno dei molteplici segni che possono essere associati a una patologia più o meno grave. Nella gran parte di questi casi la riduzione del peso corporeo è associata a inappetenza (perdita dell’appetito), ma non mancano situazioni nelle quali il soggetto perde peso pur avendo un appetito maggiore del solito.
Le patologie che annoverano la perdita di peso nella loro sintomatologia sono moltissime ed è veramente arduo elencarle tutte; ci limiteremo quindi a indicare le cause principali e maggiormente significative.

La perdita di peso non è solo conseguenza di una dieta dimagrante, ma può essere la spia di patologie, anche importanti.
Anoressia nervosa – L’anoressia è un grave stato morboso sintomatico causato da una malattia o da un’alterazione psichica (anoressia mentale, nota anche come anoressia nervosa). Si manifesta inizialmente con un’attenuazione dello stimolo ad alimentarsi, poi seguono l’anoressia vera e propria (mancanza di appetito), il rapido dimagramento e, nelle donne, l’assenza delle mestruazioni.
Tumori dell’apparato digerente – La perdita di peso è uno dei segni caratteristici delle neoplasie a carico dell’apparato digerente (tumore al fegato, tumore al pancreas, tumore allo stomaco, tumore del colon-retto e tumore dell’esofago); in alcuni casi il calo ponderale che si registra in seguito alla comparsa di queste patologie è repentino e piuttosto consistente. Si ricordano qui anche i tumori della faringe (la faringe è un organo in “comune” tra l’apparato respiratorio e l’apparato digerente).
Altre patologie dell’apparato gastrointestinale – Non solo le neoplasie gastrointestinali possono dar luogo a calo ponderale; vi sono infatti diverse altre malattie che colpiscono l’apparato digerente e che possono causare un dimagrimento patologico; fra queste si ricordano colite, esofagite, gastroenterite, malattia di Crohn, pancreatite, ulcera duodenale, ulcera gastrica. Si devono poi ricordare diverse patologie che interessano il fegato fra cui cirrosi epatica, varie forme di epatite e steatosi epatica.
Iperemesi gravidica – Si parla di iperemesi gravidica per riferirsi a nausea e vomito incontrollabili nel corso della gravidanza con disidratazione, acidosi e perdita di peso; non va confusa con il tipico malessere mattutino con nausea e vomito che caratterizza la gravidanza di molte donne (nausea gravidica); quando, infatti, non si registrano disidratazione e calo ponderale non si può parlare di iperemesi gravidica. La presenza di acidosi conferma una notevole entità dell’emesi.
Ipertiroidismo – Una delle principali conseguenze dell’ipertiroidismo è la perdita di peso (anche se non i tutti i soggetti affetti da ipertiroidismo si registra calo ponderale); le principali cause di ipertiroidismo sono il morbo Basedow, il gozzo nodulare tossico e l’adenoma tossico di Plummer; più raramente l’ipertiroidismo può essere dovuto ad adenoma ipofisario TSH secernente, carcinomi tiroidei, mola idatiforme, resistenza ipofisaria agli ormoni tiroidei, somministrazione esogena di ormoni tiroidei, struma ovarii, tiroidite di Hashimoto e tiroidite post-partum.
Linfomi – I linfomi che coinvolgono la zona intestinale annoverano fra la loro sintomatologia calo ponderale, dolenzia addominale, occlusione e malassorbimento.
Malassorbimento – Con malassorbimento si fa riferimento a un’alterazione dell’assorbimento delle sostanze nutritive da parte del piccolo intestino; le cause di malassorbimento sono molteplici e la sintomatologia è piuttosto varia, ma la perdita di peso è quasi sempre presente. Fra le principali patologie causa di malassorbimento vanno citate la celiachia e la fibrosi cistica. Vanno ricordate poi alcune intolleranze fra cui quella al lattosio, al fruttosio e al saccarosio.
Altre condizioni patologiche che possono dar luogo a malassorbimento sono l’influenza intestinale, la sprue tropicale, la tubercolosi enterica e le parassitosi intestinali nonché gli squilibri della flora batterica intestinale quali la disbiosi o la sindrome da contaminazione batterica del tenue.
Il malassorbimento può essere legato anche a determinate terapie (interventi chirurgici, bypass gastrointestinali e radioterapia). In altri casi è dovuto all’assunzione di farmaci anti-obesità e all’abuso di alcol.
Malattia di Whipple – Nota anche come lipodistrofia intestinale, è una patologia cronica sistemica causata da un batterio, il Tropheryma whippelii. È caratterizzata da una perdita di peso progressiva associata a diversi altri segni e sintomi quali dolori addominali, diarrea, steatorrea, febbre, artralgia, iperpigmentazione cutanea, linfoadenopatia e splenomegalia.
Malattia di Chagas – Nota anche come tripanosomiasi americana, è una patologia infettiva causata da un protozoo, il Tripanosoma cruzi. È caratterizzata da perdita di peso associata a diversi altri segni e sintomi fra cui anemia, cachessia, disfagia, dolore addominale, gonfiore addominale, nausea e febbre.
Patologie cardiache e dell’apparato respiratorio – Molte patologie cardiache e dell’apparato respiratorio possono indurre una perdita di peso più o meno marcata; fra le principali si ricordano la broncopneumopatia cronica ostruttiva, fibrosi polmonare, enfisema polmonare, mesotelioma pleurico, tumori della laringe, tumori cardiaci ed endocardite infettiva.
Patologie renali – L’insufficienza renale e i tumori del rene annoverano spesso la perdita di peso fra i loro segni.
Diabete mellito di tipo 1 – Il diabete mellito di tipo 1 è un tipico caso di patologia in cui a un notevole aumento dell’appetito si associa una perdita di peso. Altri segni e sintomi riconducibili alla presenza di questa patologia sono poliuria, polidipsia, iperglicemia e glicosuria.
Sovrallenamento – Si tratta di una condizione patologica molto complessa che investe la sfera fisica, quella comportamentale e quella emotiva e che non è facile da diagnosticare e confusa con altre problematiche; nel vero sovrallenamento il soggetto, pur assumendo un numero sufficiente di calorie, non mantiene il proprio peso.
Depressione e disturbi del sonno – La depressione e alcuni disturbi del sonno possono causare una certa perdiata di peso; in diversi altri casi però, si verifica l’opposto, ovvero un aumento di peso che può essere anche consistente.
Altre patologie – Altre patologie annoverabili fra le cause di perdita di peso più o meno marcata sono AIDS, amebiasi, amiloidosi, emocromatosi, istoplasmosi, ossiuriasi, osteomielite, pemfigo volgare, sifilide, spondilite anchilosante, tifo e tubercolosi.
Quando preoccuparsi
Come si è visto le cause di un calo ponderale possono essere davvero moltissime; non sempre ci si deve preoccupare, ma, indicativamente, è consigliabile rivolgersi al proprio medico quando ci si rende conto di una perdita di peso inspiegabile (quando non c’è cioè un motivo apparente come l’avere, per esempio, iniziato una dieta dimagrante) superiore ai 5 kg o comunque al 5% del proprio peso corporeo nell’arco di 6 mesi, a maggior ragione se al calo ponderale sono associati altri segni e sintomi.
Calo ponderale – Cosa fare
Il trattamento della perdita di peso patologica è di tipo causale, ovvero passa attraverso la cura della patologia che l’ha indotta.
Un serio problema che spesso si pone è contrastare la perdita di peso conseguente a patologie tumorali; in questi casi il calo ponderale è legato alla malattia stessa e spesso anche ai trattamenti utilizzati per combatterla (radioterapia e chemioterapia); secondo alcuni autori il semplice accrescimento dell’apporto dietetico o la prescrizione di supplementi nutrizionali tradizionali hanno un’efficacia limitata e suggeriscono l’introduzione nella dieta del paziente oncologico di supplementi nutrizionali a base di acido eicosapentaenoico da combinare con specifici supporti calorici e proteici.
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