L’iperomocisteinemia (omocisteina alta) è una condizione caratterizzata da un’eccessiva presenza di omocisteina a livello ematico; come molti sapranno, l’iperomocisteinemia è considerato un importante (e anche indipendente) fattore di rischio per varie patologie, sia cardiovascolari, sia cerebrovascolari sia periferico-vascolari, è quindi ovvio che in presenza in eccesso di questo aminoacido a livello plasmatico si cerchi di correre ai ripari.
Valori normali
La stragrande maggioranza dei laboratori considera normali i seguenti valori:
- maschi: <13 μmol/l
- femmine: 10.1 μmol/l
- bambini <14 anni: 11.3 μmol/l.
Diversi anni fa (per l’esattezza nel 2005) fu proposta una suddivisione dei valori plasmatici che non tiene conto né del sesso né dell’età dei soggetti; in base a questa suddivisione i valori vengono distinti in tre classi:
- valori nella norma: <13 μmol/l
- valori moderatamente elevati: da 13 a 60 μmol/l
- valori severamente elevati: >60 μmol/l.
Omocisteina alta – Cause
I fattori che portano un soggetto ad avere livelli plasmatici di omocisteina superiori alla norma (valori moderatamente elevati: da 13 a 60 μmol/L) sono numerosi; uno stile alimentare errato fa sicuramente la sua parte, ma sarebbe riduttivo analizzare solo questo aspetto; ricordiamo, infatti, che in alcuni soggetti l’iperomocisteinemia è legata a deficit di quegli enzimi che sono coinvolti nelle vie metaboliche dell’omocisteina (per esempio, un alto livello di omocisteinemia può essere causato inoltre dalla mutazione genetica del gene che produce l’enzima metilenetetraidrofolato-reduttasi; esistono inoltre anomalie congenite rarissime come i deficit di cobalamina-reduttasi, di metionina-reduttasi, di gamma-cistationinasi ecc. che possono essere causa di omocisteina alta); altri fattori legati all’iperomocisteinemia sono il fumo, l’aumento della massa muscolare, l’assunzione di determinati farmaci ecc.
Un alto livello di omocisteinemia può essere causato inoltre dalla mutazione genetica del gene che produce l’enzima metilenetetraidrofolato-reduttasi. Esistono inoltre anomalie congenite rarissime come i deficit di cobalamina-reduttasi, di metionina-reduttasi, di gamma-cistationinasi ecc. che possono essere causa di iperomocisteinemia.
Il primo consiglio quindi è quello che vale in molti altri casi: adottare uno stile di vita sano (vedasi il nostro articolo Buon stile di vita); ricordiamo, tanto per fare un esempio, che una costante attività aerobica a medio-alta intensità è un fattore che contribuisce alla riduzione dei livelli plasmatici di omocisteina.

L’omocisteina è un aminoacido che da alcuni anni è sotto i riflettori della ricerca medica perché a un suo eccesso nel nostro organismo sembrano correlabili molte patologie che interessano il sistema cardiocircolatorio e non solo
Omocisteina alta in gravidanza
Alti livelli di omocisteina nel sangue vengono spesso rilevati nelle donne affette da preeclampsia (più nota come gestosi, è una seria sindrome clinica che può fare la sua comparsa durante la seconda metà della gravidanza) e in quelle in cui si è verificato un distacco prematuro di placenta o un aborto spontaneo.
Omocisteina alta – Cosa mangiare?
Il regime alimentare che dovrebbe essere adottato da un soggetto affetto da iperomocisteinemia dovrebbe prevedere un corretto apporto di vitamine del gruppo B (di tutte, non solo l’acido folico come capita di leggere su qualche articolo in Rete); ricordiamo infatti che nelle vie metaboliche dell’omocisteina vengono coinvolte la vitamina B9 (acido folico), la β-ina (trimetilglicina), la vitamina B12 (cianocobalamina), la vitamina B6 (piridossina) e la vitamina B2 (riboflavina).
Una nota che interesserà chi non assume cibi di origine animale: se è vero che una dieta ricca di vegetali apporta la giusta dose di folati, i vegani che non si nutrono di carne predisponendosi a un deficit di vitamina B12 hanno in genere valori medi più alti di omocisteina.
La dieta per l’omocisteina alta deve quindi prevedere un giusto apporto di carne, pesce e uova (che apportano discrete dosi di cianocobalamina e piridossina), latte (riboflavina), ortaggi (acido folico) ecc. (si consultino le schede delle varie vitamine per conoscere le migliori fonti alimentari di questi micronutrienti).
Iperomocisteinemia e supplementazione vitaminica
Alcuni autori affermano che l’iperomocisteinemia sia una delle poche, se non l’unica, condizione trombofilica (che cioè può portare alla formazione di trombi) che può essere trattata con un’adeguata supplementazione vitaminica.
Per approfondire questo punto si consulti il paragrafo Omocisteina e supplementazione vitaminica presente nell’articolo di riferimento.
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