In ambito oculistico, con il termine epifora si fa riferimento a un’eccessiva lacrimazione (iperlacrimazione); più comunemente, invece, si parla di occhio che lacrima o, al plurale, di occhi che lacrimano. L’occhio che lacrima in modo eccessivo è, come vedremo, un segno comune a molti disturbi oculari, più o meno severi (i classici esempi sono la congiuntivite, nelle sue molteplici forme, e l’uveite); un altro segno spesso associato agli occhi che lacrimano è l’arrossamento oculare.
Il problema in questione viene più frequentemente riscontrato nei neonati di età inferiore a un anno e nei soggetti over 60, ma tutti possono esserne interessati.
Cause
L’insorgenza di epifora può essere sostanzialmente ricondotta a tre motivazioni:
- occlusione o stenosi (termine medico che indica un restringimento di un canale, di un vaso di un orifizio ecc.) che interessa il sistema di scarico delle lacrime (tecnicamente si parla di dacriostenosi);
- produzione eccessiva di lacrime da parte delle ghiandole lacrimali;
- mancata o comunque insufficiente battuta delle palpebre.
Dacriostenosi – Si tratta di un’affezione che è caratterizzata dal fatto che le lacrime, una volta che hanno riempito del tutto il sacco lacrimale e i canalicoli, finiscono per traboccare dal sistema di scarico fuoriuscendo dall’occhio (o da entrambi, a seconda dei casi).
Non si tratta di un problema di poco conto; oltre al fastidio dell’eccessiva lacrimazione, il ristagno delle lacrime all’interno del sacco può essere causa di vari problemi (infezioni batteriche, accumulo di muco ecc.).
La dacriostenosi riconosce varie cause; in vari casi è legata all’invecchiamento del soggetto (con l’avanzare dell’età i dotti nasolacrimali hanno la tendenza a restringersi più o meno lievemente); in altri casi è legata a un processo infiammatorio (per esempio una sclerite – una grave infiammazione a carico della sclera – oppure un’uveite, un processo infiammatorio che colpisce l’uvea, lo strato intermedio compreso fra sclera e retina); altre cause di dacriostenosi sono i traumi a carico dell’occhio, la compressione dall’esterno dei dotti lacrimali e l’ectropion palpebrale (ovvero il rivolgimento esterno del bordo libero palpebrale, un problema molto frequente nelle persone anziane).
In alcuni casi, l’occlusione o la stenosi del sistema di scarico sono legate a processi virali o a eventi traumatici che interessano i canalicoli delle vie lacrimali.
Anche la patologia dell’orbita di origine tiroidea (TAO Thyrod-Associated Ophthalmophaty), una complicanza di alcune patologie autoimmuni a carico della tiroide) può essere causa di epifora.
Un breve cenno va alla dacriostenosi congenita, condizione che è generalmente legata a un inadeguato sviluppo di una parte del dotto nasolacrimale con conseguente epifora e/o formazione di croste; il problema può essere mono- o bilaterale; il problema diventa spesso evidente dopo alcune settimane di vita e si risolve di solito in modo spontaneo nel giro di 6-10 mesi circa. Se entro i dodici mesi di vita il problema non ha risoluzione spontanea è necessario che uno specialista (può essere l’oftalmologo e l’otorinolaringoiatra) intervenga per riaprire il dotto ostruito. Di solito è necessario intervenire in anestesia generale.
Produzione eccessiva di lacrime – In molti casi l’epifora non è una condizione legata a un’ostruzione o a un restringimento interessanti il sistema di scarico delle lacrime bensì a una produzione di queste così abbondante che la capacità di drenaggio del sistema risulta inadeguata all’occorrenza.
Un’iperproduzione lacrimale è un evento abbastanza comune e, molto spesso, i problemi che ne sono alla base sono molto banali e transitori; è il caso, tanto per fare alcuni esempi, della lacrimazione eccessiva che segue le irritazioni oculari dovute all’esposizione a fumi, polveri, sostanze irritanti (il classico caso è quello degli occhi che lacrimano, anche abbondantemente, quando si sbucciano le cipolle); talvolta gli occhi lacrimano abbondantemente a causa di un’allergia oppure di un’infiammazione della congiuntiva ecc.
Un problema decisamente più fastidioso che può determinare una lacrimazione eccessiva è la blefarite (anche se non sempre l’iperlacrimazione è presente); si tratta di un’infiammazione del margine palpebrale normalmente caratterizzata da arrossamento, gonfiore, formazione di squame e detriti untuosi. La blefarite può causare un’alterazione del film lacrimale, una condizione che spesso innesca una lacrimazione molto abbondante.
Mancata o comunque insufficiente battuta delle palpebre – Esistono condizioni patologiche che impediscono una normale battuta delle palpebre, un’azione indispensabile affinché le lacrime in eccesso vengano correttamente indirizzate verso il canale di scarico lacrimale. Fra le problematiche che possono causare l’impossibilità di battere le palpebre (o comunque l’impossibilità di farlo con la giusta frequenza) vanno ricordate le malformazioni congenite, le paralisi dei nervi facciali, le lesioni del muscolo orbicolare dell’occhio ecc.
Sintomi e segni degli occhi che lacrimano
Molto spesso l’epifora è associata ad altri segni e sintomi legati, anche se in alcuni casi può essere l’unico disturbo apprezzabile.
A seconda della patologia sottostante il problema, si possono avere arrossamento oculare, gonfiore delle palpebre, prurito oculare, fotofobia (sensibilità alla luce), bruciore agli occhi, dolore oculare, mucocele (distensione di una mucosa dovuta al lento accumularsi di secreto mucoso) ecc.
Diagnosi
Se l’epifora è un disturbo persistente e, per di più, il problema non ha apparente spiegazione, è opportuno consultare il proprio medico curante o direttamente un oculista.
Innanzitutto è necessario un attento esame obiettivo che in molti casi può già da solo rivelare se l’epifora è dovuta a una dacriostenosi o a un’iperproduzione lacrimale.
Indicazioni più specifiche si possono avere da un’accurata visita oculistica.
I rimedi per gli occhi che lacrimano
Il trattamento dell’epifora è legato alle cause scatenanti e alla gravità del disturbo.
In molti casi, quelli più semplici, spesso non è necessario intervenire ed è sufficiente attendere la risoluzione spontanea del problema.

Occhi che lacrimano
Se il problema è più complesso si dovrà ricorrere, a seconda del processo patologico sottostante, a una terapia farmacologica (antibiotici, antistaminici, cortisonici ecc.).
Se l’epifora non è risolvibile farmacologicamente può essere presa in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico, opzione riservata ai casi di stenosi od ostruzione dei dotti nasolacrimali (l’intervento chirurgico che risolve queste problematiche è noto come dacriocistorinostomia; con esso, il chirurgo crea un nuovo dotto nasolacrimale) e a quelli di entropion o ectropion.
La chirurgia può essere necessaria anche nel caso in cui si sia avuta una penetrazione grave di corpi estranei nell’occhio.
Se l’ostruzione che causa l’epifora interessai canalicoli, si interviene inserendovi dei minuscoli tubicini in vetro noti come tubi di Lester Jones.
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