Nicturia è un termine medico con il quale si fa riferimento alla necessità di interrompere il riposo notturno per alzarsi due o più volte a orinare (alzarsi una sola volta per notte per la minzione, per quanto possa essere fastidioso, rientra nei limiti di normalità).
La nicturia è un disturbo alquanto fastidioso che in casi particolarmente gravi mina seriamente la qualità del riposo notturno e, conseguentemente la qualità della vita.
Come vedremo più avanti, le cause di nicturia possono essere molteplici, patologiche e no; dal momento che le cause sottostanti possono essere anche molto serie, è sempre opportuno, nel caso in cui non si abbiano spiegazioni plausibili (per esempio, un’eccessiva assunzione di bevande prima di coricarsi) non sottovalutare tale sintomo e consultare il proprio medico curante. Di norma, un soggetto adulto sano dovrebbe poter riposare per un periodo compreso fra le 6 e le 8 ore senza dover interrompere il proprio sonno per urinare.
Secondo alcuni studi, la nicturia è una condizione piuttosto diffusa; sembra infatti che riguardi circa un quarto della popolazione italiana di età compresa tra i 25 e i 75 anni.
Nicturia – Cause
Le cause di nicturia possono essere molte; la più banale è ovviamente l’assunzione di una cospicua quantità di liquidi nelle ore che precedono il riposo notturno; non casualmente si parla di nicturia transitoria; in questo caso, anche se è molto fastidioso essere costretti ad alzarsi più volte da letto per urinare, non c’è alcuna necessità di allarmarsi.
La nicturia può però riconoscere cause patologiche; vediamo le più frequenti:
- diabete mellito e diabete insipido (si tratta di due patologie che causano polidipsia, ovvero una sete particolarmente intensa che avrà fra le sue varie conseguenze anche la nicturia)
- iperparatiroidismo (una condizione che è caratterizzata da un eccesso di PTH, ormone paratiroideo, nel sangue; la sintomatologia è variegata e fra le varie manifestazioni è presente anche la nicturia)
- scompenso cardiaco (la nicturia è uno dei primi sintomi che si manifestano in caso di scompenso cardiaco; essa è dovuta al fatto che nel corso delle ore diurne si ha un eccessivo accumulo di liquidi che l’organismo cerca di espellere nel corso delle ore notturne)
- cistite (è un processo infiammatorio, spesso di origine batterica, che interessa la mucosa vescicale; colpisce con frequenza gli adulti, soprattutto quelli di sesso femminile; fra i vari sintomi e segni si registrano pollachiuria e nicturia)
- prostatite (fastidiosa e diffusa patologia che colpisce la prostata; ne sono interessati soprattutto gli adulti, ma può colpire anche giovani e anziani; i segni e sintomi che la caratterizzano sono diversi, fra cui anche la necessità di alzarsi più volte per notte per orinare)
- ipertrofia prostatica benigna (la nicturia è un sintomo ricorrente in chi soffre di ipertrofia prostatica; una patologia che riguarda circa il 10% dei quarantenni; negli over 70 il disturbo interessa circa 80 uomini su 100)
- insufficienza renale cronica (la nicturia è presente nelle prime fasi della malattia; in seguito si avranno oliguria e anuria, ovvero una diminuita escrezione urinaria prima e una quasi assente escrezione poi)
- patologie neurologiche che hanno un’influenza negativa sul controllo della vescica (per esempio, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la sindrome della cauda equina e la compressione del midollo spinale)
- tumore alla prostata (pollachiuria e nicturia sono sintomi presenti in circa il 70% dei casi)
- fibroma uterino (tumore benigno piuttosto comune che interessa l’utero)
- apnea notturna ostruttiva (raramente sospettata come causa di nicturia, si tratta di una condizione patologica che è caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno causate dall’ostruzione – totale o parziale – delle vie aeree superiori; sono molti i sintomi e i segni correlati, fra cui la necessità di alzarsi più volte per orinare).
Altre condizioni patologiche che possono essere causa di frequenti minzioni notturne sono la sclerosi del collo vescicale, la stenosi dell’uretra, la colite e l’obesità grave.
Fra le cause non patologiche di nicturia si ricordano soprattutto la gravidanza (negli ultimi mesi di gravidanza l’utero ha dimensioni raddoppiate rispetto al normale e preme a livello della vescica e aumenta lo stimolo alla minzione), l’assunzione di determinati farmaci (alcuni principi attivi, in particolare i diuretici, favoriscono l’eliminazione di liquidi e ciò determina pollachiuria e nicturia), l’ansia e lo stress, un’alimentazione iperproteica e l’assunzione di sostanze stimolanti (per esempio, la caffeina).
Accertamenti diagnostici
Ripetuti episodi di nicturia, sia negli anziani che nei giovani (a maggior ragione) devono consigliare una visita urologica; lo specialista dovrà procedere con un’accurata visita e un’approfondita anamnesi (frequenza delle minzioni, quantità di urine emesse, stile di vita, regime alimentare, farmaci eventualmente assunti, patologie pregresse e/o eventualmente in corso ecc.).
Fra gli esami che potrebbero essere prescritti per l’individuazione delle cause sottostanti il disturbo in questione, si ricordano soprattutto gli esami delle urine con urinocoltura e antibiogramma, ecografia vescico-prostatica, ecografia renale, uroflussimetria, esame urodinamico ecc.

Ripetuti episodi di nicturia, sia negli anziani che nei giovani (a maggior ragione) devono consigliare una visita urologica.
Nicturia – Rimedi
I rimedi dipendono ovviamente dalla causa sottostante (ovvero, si deve rimuovere, quando possibile, il processo patologico che determina il sintomo); a seconda dei casi, per ridurre la fastidiosa sintomatologia, si potrà intervenire con rimedi farmacologici (con farmaci anticolinergici e antidiuretici o diuretici che controllano la produzione di urina, con la desmopressina, un principio attivo che agisce sui reni aiutandoli a produrre le corrette quantità di urina) e con accorgimenti dietetici (limitando l’assunzione di sostanze stimolanti quali alcol e caffeina).
In determinati casi possono essere d’aiuto le calze elastiche a compressione graduata che evitano un eccessivo ristagno di liquidi.
Nel caso in cui la causa della nicturia sia da attribuire nell’assunzione di determinati medicinali, il medico potrebbe valutare la possibilità di variare il trattamento farmacologico o nella tipologia di farmaci assunti o nell’orario di assunzione.