Il termine nervosismo definisce un particolare stato di tipo emotivo caratterizzato da una ipersensibilità agli stimoli e da una sproporzionata risposta a tali stimoli, sia a livello di comportamento sia a livello fisico. Nella stragrande maggioranza dei casi, il nervosismo è una condizione associata a stati di agitazione, ansia, depressione, inquietudine e stress.
Esistono forme più o meno gravi. Tipica della persona nervosa è la tensione muscolare, soprattutto a livello di collo e spalle. In situazioni di nervosismo, il soggetto compie spesso, talvolta senza esserne pienamente consapevole, movimenti automatici, improvvisi e ripetuti con il viso, le mani e i piedi. Gli occhi sono sempre vigili e la persona risponde a tutti gli stimoli che provengono dall’esterno, per minimi che siano. Le risposte agli stimoli possono essere di vario tipo (risate eccessive, forti crisi di pianto, collera, sudorazione eccessiva ecc.).
L’essere nervosi ha dei riflessi anche a livello di comunicazione, sia essa verbale, gestuale o scritta. La persona nervosa generalmente si esprime utilizzando monosillabi o comunque espressioni molto brevi e veloci. I gesti sono caratterizzati da una certa enfasi.
Solitamente, chi è nervoso compie il tentativo di nascondere sia il proprio stato emotivo sia la conseguente tensione che da esso deriva; i risultati però, molte volte, non sono quelli voluti e non è infrequente osservare tremore, soprattutto alle mani; i movimenti si fanno goffi e ciò si traduce con un aumento dell’agitazione del soggetto che può avere reazioni anche molto violente sia verso le cose che contro le persone. Nonostante i tentativi di dissimulazione del proprio stato, la persona nervosa, generalmente, arriva quasi sempre a esteriorizzare molto la propria tensione.
Gli stati di nervosismo, specialmente se prolungati, hanno diversi effetti deleteri. La razionalità del soggetto ne risente con la conseguenza di aumentare il rischio di prendere decisioni sbagliate. Anche la concentrazione e la memoria risentono negativamente di tali stati; le cose vengono peggiorate dal fatto che, solitamente, quando si è nervosi si ha un decadimento della qualità del sonno con tutte le serie conseguenze del caso.
Nervosismo: disturbi associati
Se lo stato di nervosismo non è occasionale, può verificarsi, a medio-lungo termine, un deterioramento del sistema neurovegetativo. Possono comparire tachicardia e palpitazioni.
Il nervosismo ha spesso conseguenze a livello gastrointestinale; il soggetto soffre spesso di bruciori di stomaco, cattiva digestione, diarrea, flatulenza, gastrite, meteorismo, sindrome del colon irritabile, perdita dell’appetito e ulcera.
In molti casi, come accennato in precedenza, il nervosismo è uno dei sintomi relativi a diverse patologie a livello mentale (ansia, attacchi di panico, depressione, fobie ecc.).
Altre volte il nervosismo si manifesta come conseguenza di situazioni dolorose o comunque inquietanti (un lutto, gravi problemi economici, professionali, sentimentali ecc.).
Possibili cause
Molte volte il problema si riscontra in persone che abusano di determinate sostanze (alcol, caffeina, farmaci, sostanze stupefacenti); in tali soggetti, le crisi di astinenza causano spesso forme di nervosismo particolarmente accentuate.
Più raramente, l’agitazione e il nervosismo hanno origini di tipo organico (ipoglicemia, ipertiroidismo, tetano).
Quali rimedi contro il nervosismo?
Come trattare il nervosismo? La risposta è semplice quando alle sue origini vi sono fattori di tipo organico; sarà sufficiente rimuovere le cause di tipo fisico alla base del problema.
Più difficile rispondere alla domanda quando il nervosismo è conseguente a problemi di tipo caratteriale e legato alla propria personalità. In questo caso non resta che lavorare su un miglioramento della personalità.
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