In ambito medico il termine logorrea indica un’eccessiva loquacità, una patologica verbosità; il soggetto che ne affetto parla irrefrenabilmente e molto rapidamente, può pronunciare frasi costituite da periodi piuttosto lungo, talvolta sconnessi e non coerenti, magari perché viene distratto di continuo da sollecitazioni provenienti dall’esterno. Può essere presente delirio. Molte volte il problema è transitorio, legato a un temporaneo stato di eccitazione; in altri casi può essere associato a un disturbo neurologico o psichiatrico.
Cause di logorrea
La logorrea è uno dei segni che contraddistingue la crisi maniacale della psicosi maniaco-depressiva (il cosiddetto disturbo bipolare); la si può inoltre riscontrare in caso di ciclotimia (un disturbo dell’umore che si caratterizza per la presenza di periodi alternanti di depressione e di ipomania) e in alcune forme di schizofrenia.
La logorrea è spesso presente dopo l’assunzione di sostanze stimolanti e anche negli stati di ebbrezza causati dall’assunzione eccessiva di alcol o sostanze stupefacenti.

In ambito medico il termine logorrea indica un’eccessiva loquacità, una patologica verbosità; il soggetto che ne affetto parla irrefrenabilmente e molto rapidamente.
Talvolta la logorrea è associata all’afasia di Wernicke, una forma di afasia fluente nella quale si registra compromissione della comprensione del linguaggio (nel caso in cui la lesione sia particolarmente estesa sono compromessi sia il linguaggio verbale che quello visivo). L’eloquio si caratterizza per la presenza di neologismi, parafasie e difficoltà a ordinare le parole in frasi; il soggetto conia neologismi, storpia le parole ed è, appunto, logorroico. L’afasia di Wernicke può essere conseguente a lesioni cerebrali dovute a tumori, ischemie, emorragie, processi degenerativi o infettivi.
La logorrea può essere presente anche nei soggetti affetti da ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
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