Letargia è un termine utilizzato in medicina per indicare uno stato patologico caratterizzato da sonno profondo, frequentemente invincibile; a esso si associano una mancata (o comunque) minima capacità di reagire agli stimoli, perdita della sensibilità, completo rilassamento muscolare e rallentamento delle funzioni psichiche. Il soggetto può essere destato, ma nel giro di poco tempo tende a riaddormentarsi. Nei casi particolarmente gravi di letargia si può avere un’evoluzione verso uno stato comatoso. È comunque importante sapere che non si tratta di una generica sonnolenza, che è quello stato in cui il bisogno di dormire è determinato da un impiego eccessivo di energie psicofisiche durante il periodo di veglia oppure dal fatto che non si è dormito a sufficienza per un qualsivoglia motivo.
La letargia non deve essere confusa con la paralisi ipnagogica (forse più nota come paralisi del sonno), un disturbo del sonno che si caratterizza per il fatto, poco prima di addormentarsi o, più spesso, al momento del risveglio, il soggetto è temporaneamente incapace di muoversi e parlare.
Cause di letargia
La letargia è un segno riscontrabile in numerose condizioni patologiche, anche molto diverse fra loro; di seguito un breve elenco di quelle più significative.
In molti casi il soggetto è letargico a causa di lesioni o malattie che interessano l’area ipotalamo-mesencefalica, per esempio ictus, forme tumorali, encefaliti (in particolar modo l’encefalite letargica e le encefaliti causate da agenti virali o da protozoi; il classico esempio è la malattia del sonno, ovvero la tripanosomiasi africana, una malattia infettiva provocata dal protozoo Trypanosoma brucei).
Altre frequenti cause di letargia sono l’alcolismo e l’intossicazione acuta da alcol; in quest’ultimo caso, per esempio, inizialmente si hanno euforia e disinibizione, con il passare del tempo possono comparire aggressività e sonnolenza; man mano che il livello di alcol nel sangue aumenta, si ha una progressiva comparsa di letargia e stupor fino ad arrivare al coma.
Altre malattie o condizioni patologiche che possono dar luogo a letargia sono l’acidosi metabolica, l’apnea notturna, il botulismo, la chetoacidosi diabetica, diverse patologie epatiche, la demenza vascolare, la febbre dengue e la febbre emorragica di Marburg, il diabete mellito, l’emocromatosi, le emorragie cerebrali, le encefalopatie, l’insufficienza cardiaca e quella renale, l’intossicazione da monossido di carbonio, l’ipotiroidismo, la meningite, la setticemia, la sindrome di Reye, la stenosi del piloro ecc. Anche alcune forme depressive possono essere causa di letargia.

Nella letargia il sonno ha una manifestazione patologica: il soggetto può essere destato, ma nel giro di poco tempo tende a riaddormentarsi.
Conseguenze
Il paziente letargico prova una grandissima difficoltà nel rimanere sveglio e quindi i suoi livelli di coscienza, concentrazione e attenzione si riducono in modo notevole; ciò ovviamente condiziona le normali attività giornaliere e, in alcuni casi, può rappresentare un notevole pericolo per la propria incolumità e per quella degli altri.
Letargia – Cosa fare
È fondamentale consultare il proprio medico curante e ricercare le cause che sono alla base dello stato patologico di sonno; ricordiamo infatti che la letargia non è una malattia, ma un segno clinico.
In base al racconto del paziente e alla sua storia clinica, il medico prescriverà gli accertamenti che ritiene più opportuni e in base ai risultati prescriverà la terapia che ritiene più adeguata allo specifico caso.
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