Le gambe gonfie sono problema, fisico, ma anche estetico, accusato da molte persone, in particolar modo nei mesi più caldi, quando, oltre al gonfiore si avvertono un senso di pesantezza e di indolenzimento, in particolar modo nelle ore serali, specialmente nel caso in cui per lavoro, o altre motivazioni, sia stata necessaria una lunga permanenza in piedi.
Il gonfiore alle gambe è, essenzialmente, un fenomeno provocato da un accumulo di acqua nello spazio che intercorre fra la cute e i muscoli. Tale spazio, in condizioni normali, è formato da tessuto adiposo contenente una piccola percentuale di acqua. Talvolta però tale percentuale cresce notevolmente e, nelle gambe, il fenomeno dell’accumulo di liquido è più evidente che in altre zone del corpo.
Il problema può interessare uomini e donne, ma sono soprattutto queste ultime ad accusare più frequentemente la comparsa di gambe gonfie e dolenti.
Gambe gonfie – Cause
I motivi per cui può verificarsi il fenomeno delle gambe gonfie sono i più svariati; di seguito una breve analisi di quelli più comuni.
Prolungata stazione eretta e sedentarietà – Il fenomeno delle gambe gonfie è piuttosto comune nelle persone che, per ragioni professionali o altre motivazioni, sono costrette a una prolungata e relativamente statica, stazione eretta; ciò infatti favorisce un’eccessiva stasi di liquidi e lo stravaso dai vasi sanguigni e dai vasi linfatici. Il problema può essere aggravato anche dal vestiario; scarpe strette, con tacchi troppo alti o troppo bassi, nonché calze o calzini troppo stretti possono accentuare sensibilmente la portata del fenomeno.
Assunzione di farmaci e ormoni – Sono molti i principi attivi che annoverano le gambe gonfie fra gli effetti collaterali; basti citare gli alfa-bloccanti (utilizzati per trattare l’ipertensione arteriosa), i calcio-antagonisti e i corticosteroidi; lo stesso può dirsi di farmaci a base di ormoni (si pensi alla terapia ormonale sostitutiva utilizzata in menopausa o nel caso di patologie tiroidee o ancora, alla pillola anticoncezionale). Sono, infatti, tutte sostanze che tendono a causare una certa ritenzione idrica, in quanto interferiscono sui tempi di riassorbimento dei liquidi.
Patologie cardiache – Alcune patologie cardiache annoverano fra i loro segni le gambe gonfie; l’esempio più tipico è quello dello scompenso cardiaco, un grave disturbo che si verifica quando il miocardio è danneggiato e sovraffatico; si tratta di una condizione che porta a diverse alterazioni nella circolazione arteriosa e in quella venosa.
Il gonfiore alle gambe e più specificamente alle caviglie è uno dei segni più tipici dello scompenso cardiaco.
Patologie epatiche – Alcune patologie (in primis la cirrosi epatica) determinano un cattivo funzionamento del fegato; fra le conseguenze di questa situazione c’è anche il mancato rilascio di albumina, una sostanza che ha fra le sue funzioni principali quella di regolare la ripartizione dei liquidi nell’organismo; ciò porta a una scorretta distribuzione dei liquidi nell’organismo che vanno ad accumularsi in modo eccessivo a livello degli arti inferiori.
Patologie renali – Un cattivo funzionamento dei reni (che può essere determinato da varie patologie, fra cui anche il lupus eritematoso sistemico) porta a un accumulo di liquidi nell’organismo con conseguente gonfiore in molte parti del corpo, in particolar modo a livello del volto, delle gambe e delle caviglie.
Patologie tiroidee – Alcune patologie tiroidee, fra cui la tiroidite di Hashimoto annoverano fra i loro segni le gambe gonfie.
Insufficienza venosa cronica – È una delle cause più comuni di gambe gonfie; si tratta di una condizione patologica caratterizzata da un insufficiente ritorno venoso all’organo cardiaco. In chi soffre di questa malattia, il sangue scorre in modo inefficace e, alla lunga, le pareti venose finiscono per sfiancarsi con conseguenti stasi venosa, aumento della pressione e passaggio di liquido dalle vene nelle zone tra muscolo e cute.
L’insufficienza venosa cronica è una condizione che si verifica molto più frequentemente nei soggetti in età anziana, in particolar modo in quelli di sesso femminile.
Linfedema – È una seria condizione patologica che si caratterizza per l’abnorme ristagno di linfa nei tessuti; colpisce tipicamente gli arti inferiori o quelli superiori; viene determinato dal blocco o dalla compromissione del sistema linfatico. Fra i segni più caratteristici del linfedema vi è il gonfiore degli arti interessati. A seconda della serietà del quadro clinico il gonfiore agli arti può essere di lieve o media entità, ma non mancano casi di degenerazione in vera e propria elefantiasi.
Traumi – Molti traumi, più o meno gravi, danno luogo a edema, un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali del corpo. Il liquido interstiziale è una soluzione acquosa che si trova tra le cellule dei vari tessuti e la cui principale funzione è quella di mediare gli scambi fra le componenti cellulari dei vasi sanguigni e le cellule dei diversi tessuti. Quando l’evento traumatico riguarda le gambe, in molti casi è normale un loro rigonfiamento.
Interventi chirurgici – Determinati interventi chirurgici possono dar luogo a un temporaneo gonfiore alle gambe; è per esempio il caso degli interventi di protesizzazione dell’anca.
Periartrite e gotta – Sono diversi i processi infiammatori che possono causare gonfiore agli arti inferiori; fra questi vanno senz’altro ricordati la periartrite e la gotta.
Alterazioni ormonali – Le alterazioni ormonali possono avere svariate cause; in alcuni casi sono legate a fenomeni fisiologici come la menopausa o il flusso mestruale, mentre in altri casi sono determinate da patologie o dall’assunzione di determinate sostanze. In ogni caso, comunque, un’alterazione dei normali livelli di ormoni può causare ritenzione dei liquidi con conseguenti gonfiore al volto, alle braccia e alle gambe.
Gravidanza – Il gonfiore alle gambe è tipico in gravidanza; sono vari i fattori che ne sono alla base fra cui modificazioni ormonali, modificazioni nel flusso sanguigno, aumento ponderale e modificazioni metaboliche (soprattutto quelle a livello renale).
Deficit di tiamina – Secondo alcuni autori, un’eccessiva carenza di vitamina B1 (tiamina) può causare ritenzione dei liquidi con conseguente gonfiore agli arti inferiori e superiori.
Diabete mellito – Il diabete mellito è una grave patologia che determina tutta una serie di problematiche a livello renale, cardiovascolare ed epatico; tutte condizioni cliniche che, fra le altre cose, possono dar luogo a ritenzione di liquidi con rigonfiamenti a vari livelli.
Eccessivo consumo di cibi salati – Un eccessivo consumo di cibi saluti è causa di ritenzione idrica con tutte le conseguenze del caso.
Obesità e forte sovrappeso – Nelle persone obese o in forte sovrappeso il fenomeno delle gambe gonfie è comune.

Le gambe gonfie sono problema, fisico, ma anche estetico, accusato da molte persone, in particolar modo nei mesi più caldi, quando, oltre al gonfiore si avvertono un senso di pesantezza e di indolenzimento, in particolar modo nelle ore serali.
Gambe gonfie – Rimedi
La risoluzione del problema delle gambe gonfie passa ovviamente attraverso la rimozione della causa che lo ha provocato; in molti casi è sufficiente una modifica del proprio stile di vita che deve essere attivo (ovvero si deve evitare la sedentarietà) e attento all’alimentazione. Chi svolge lavori sedentari, oltre ad avere uno stile di vita attivo, dovrebbe, durante l’orario di lavoro, concedersi qualche minuto di pausa per sgranchirsi le gambe.
Quando, per i più svariati motivi, non è possibile rimuovere la causa delle gambe gonfie (è il caso di tutti quei soggetti affetti da serie patologie croniche), si può alleviare la sintomatologia con l’utilizzo delle calze elastiche o ricorrendo ad alcuni rimedi come il linfodrenaggio o la tecarterapia; il problema non sarà del tutto risolto, ma lo si può rendere meno fastidioso.
In casi meno gravi possono aiutare i pediluvi in acqua salata o sdraiarsi per alcuni minuti tenendo sotto le gambe un paio di cuscini (questi consigli valgono soprattutto nel caso di coloro che soffrono di gambe gonfie in seguito a prolungate e statiche stazioni erette).
Sempre nel caso di problematiche temporanee e di lieve entità, un certo aiuto potrà venire da rimedi fitoterapici (preparati a base di biancospino, centella asiatica, cumarina e ippocastano).
Quando il problema è legato a problemi circolatori, il medico potrà prescrivere appositi rimedi farmacologici.
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