Il termine fosfeni (anche fotopsie) indica delle sensazioni visive luminose pressoché descrivibili come bagliori, lampi di luce o flash, più o meno colorati, che fanno la loro comparsa in modo improvviso senza che vi sia la presenza di reali stimoli luminosi provenienti dall’ambiente esterno. I fosfeni non sono una patologia, ma un sintomo di una condizione patologica che può essere molto banale o, al contrario, piuttosto seria. Solitamente i fosfeni compaiono perifericamente e hanno una durata più o meno breve (possono infatti durare alcuni secondi o diversi minuti). Possono essere percepiti sia a occhi aperti, sia a occhi chiusi.
Tutti, più o meno, hanno sperimentato sporadicamente la visione di fosfeni; nella maggior parte dei casi, si tratta di un disturbo che, pur essendo particolarmente fastidioso, non è legato problematiche gravi (anche una semplice cefalea può scatenare la comparsa di fosfeni); se però ci si rende conto che tali sensazioni stanno aumentando di frequenza e/o di intensità è decisamente consigliabile effettuare una visita oculistica perché, come accennato precedentemente, alla loro origine potrebbe esserci un disturbo di una certa serietà.
È doveroso ricordare che, in linea di massima, con l’avanzare dell’età, le fotopsie possono manifestarsi più ricorrentemente.
Cause di fosfeni
Le cause alla base della comparsa di fosfeni possono essere le più disparate. Di seguito un elenco di quelle più o meno comuni.
Distacco di retina – Una seria emergenza clinica che deve essere tempestivamente trattata perché può avere gravi conseguenze sulla visione. Si parla di distacco di retina allorquando la retina, un sottilissimo strato di tessuto nervoso sensibile alla luce, si distacca dal tessuto sottostante, noto come coroide. Le fotopsie sono uno dei vari sintomi che caratterizzano questa condizione.
Distacco posteriore del vitreo – Condizione caratterizzata dal fatto che il corpo vitreo (o umor vitreo o, più semplicemente, vitreo) tende a perdere la sua aderenza alla retina; insieme alle miodesopsie (le cosiddette mosche volanti), le fotopsie sono fra le manifestazioni più caratteristiche del distacco del vitreo.

Solitamente i fosfeni compaiono perifericamente e hanno una durata più o meno breve (possono infatti durare alcuni secondi o diversi minuti). Possono essere percepiti sia a occhi aperti, sia a occhi chiusi.
Patologie retiniche – Le fotopsie sono un sintomo comune a molte patologie retiniche quali, per esempio, la retinopatia diabetica e il retinoblastoma. Per approfondire: Retinopatie (patologie della retina).
Cefalee – Molte forme di cefalea possono scatenare la comparsa di fotopsie, in particolar modo l’emicrania con aura, che annovera fra i sintomi più comuni vari disturbi visivi fra cui fotopsie, visione deformata e annebbiamento della vista. In diversi casi sono proprio i fosfeni il primo segnale della prossima comparsa del mal di testa.
Stimolazione meccanica – In soggetti particolarmente sensibili, una stimolazione meccanica (in altri termini, uno stropicciamento degli occhi, soprattutto se effettuato con decisione) può dar luogo alla comparsa di fosfeni.
Stimoli luminosi – Il fissare intensamente una forte fonte di luce (il sole, una lampada, un faro) può provocare la comparsa di fosfeni.
Toxoplasmosi – Patologia infettiva tipica dell’essere umano e di diversi animali domestici provocata dal Toxoplasma gondii, un protozoo del genere Coccidiae. Fra i vari segni e sintomi che la caratterizzano, va annoverata anche la comparsa di fosfeni.
Ipertensione arteriosa – Chi soffre di ipertensione arteriosa può sperimentare vari disturbi della visione fra cui lampi luminosi, flash, bagliori ecc.
Spasmi vascolari retinici – Sono una causa comune di fosfeni; possono essere legati a sforzi fisici piuttosto intensi oppure al brusco passaggio dalla posizione supina a quella in piedi.
Tumori cerebrali – Le fotopsie possono essere una delle tante manifestazioni legate a un tumore cerebrale.
Accertamenti diagnostici
Sulla base di quanto riferito dal paziente (descrizione di quanto percepito, frequenza e dell’intensità delle sensazioni visive), il medico curante o l’oculista predisporranno le indagini cliniche che riterranno più opportune al caso in questione o indirizzeranno il paziente da altri specialisti (neurologo, neurochirurgo, infettivologo ecc.).
Fosfeni – Cura
Premesso che nella gran parte dei casi non è necessario alcun tipo di cura perché il disturbo è sporadico e autolimitantesi, la terapia da intraprendere è, vista la molteplicità dei disturbi che possono dar luogo a fotopsie, causa-dipendente; si deve cioè intervenire sulla patologia o sulle condizioni che scatenano la comparsa delle fotopsie.
Per esempio, nel caso di distacco di retina è necessario il trattamento chirurgico; se il problema è legato all’emicrania, si ricorrerà a un opportuno trattamento farmacologico ecc.
Qui ci preme comunque ricordare ancora una volta che, sebbene in molti casi si tratti di un problema di poco conto, all’origine delle fotopsie possono esserci problematiche particolarmente serie che possono mettere in pericolo la vista (distacco di retina) o addirittura la vita (neoplasie cerebrali); è quindi consigliabile, nel caso di ripetuti episodi, senza che vi sia una causa scatenante di cui si è certi (per esempio, un’emicrania) mettere in programma una visita oculistica.
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