Il riscontro di feci acoliche (color argilla) è un segno che spesso crea una certa apprensione nelle persone perché si tende ad attribuirgli un significato patologico; per quanto si tratti di una manifestazione che, in effetti, può indicare la presenza di una malattia, si deve tenere conto che il colore delle feci è influenzato anche dal regime alimentare seguito e, quindi, non è detto che tale segno sia necessariamente spia di un grave disturbo; di norma, il colore delle feci in un soggetto sano varia dal marrone chiaro a quello scuro.
Feci acoliche – Cause
Se si riscontra la presenza di feci acoliche, ovvero feci il cui colore ricorda quello dell’argilla, è possibile che siano insorte problematiche a livello del sistema biliare; gli organi che potrebbero essere coinvolti sono il fegato, il pancreas e la cistifellea; in una persona sana, la bile prodotta dal fegato si riversa nel duodeno e conferisce alle feci il tipico colore marrone, più o meno chiaro; se però la produzione di bile non è adeguata oppure si è verificato un blocco del flusso biliare causato dalla presenza di calcoli biliari, allora le feci assumeranno una colorazione che ricorda quella dell’argilla. Si deve comunque precisare che non è detto che le feci acoliche siano un problema che si manifesta soltanto nel caso in cui sia presente un disturbo a carico del sistema biliare; tale segno clinico potrebbe infatti essere dovuto a malattie di tutt’altra natura come, per esempio, la talassemia oppure l’anemia falciforme.
La presenza di feci acoliche potrebbe anche essere la conseguenza dell’ingestione del mezzo di contrasto usato per eseguire una radiografia del tubo digerente, il solfato di bario.

Molte persone si preoccupano per il numero e la qualità delle evacuazioni prodotte, con una risposta che è troppo spesso influenzata da pregiudizi e false convinzioni, arrivando ad atteggiamenti quasi maniacali.
Feci acoliche – Malattie associate
Di seguito un elenco di malattie che potrebbero essere associate alla comparsa di feci acoliche
- anemia falciforme (drepanocitosi)
- calcoli biliari
- cirrosi biliare
- cisti (localizzate nei dotti biliari)
- colangite sclerosante
- colecistite
- epatite (in particolar modo la B e la D)
- febbre di Lassa
- febbre gialla
- fibrosi cistica
- ittero
- mononucleosi infettiva
- pancreatite acuta
- talassemia
- tumore al fegato
- tumore al pancreas.
Feci acoliche nei bambini
Nei bambini molto piccoli il riscontro di feci acoliche non è un evento raro e, molto spesso, tale evenienza non deve destare preoccupazioni perché, nella grande maggioranza dei casi, è dovuta al fisiologico adattamento dell’apparato gastrointestinale del bambino. Se la condizione avesse però carattere di persistenza è opportuno farlo presente al pediatra di riferimento.
Cosa fare?
Se la comparsa di feci acoliche è occasionale, non c’è necessità di alcun intervento particolare, tanto più se si ha la certezza che tale evento è semplicemente dovuto all’assunzione di determinati cibi come, per esempio, i latticini, il riso, le patate ecc.
Se però la comparsa di feci acoliche si manifesta a prescindere dal tipo di cibi assunti, se la condizione non è sporadica, ma ricorrente e se sono associati anche altri segni e sintomi (per esempio, dolori addominali, sensazione di malessere generale, cambiamento del colore della pelle) è opportuno consultare quanto prima il proprio medico di famiglia che, a seconda di quanto riferito, prescriverà tutti gli accertamenti clinici (esami strumentali e/o di laboratorio) che ritiene più opportuni al caso in questione.
La terapia, se risulterà necessaria, varierà a seconda della causa scatenante e potrebbe quindi essere farmacologica, radioterapica o chirurgica. A seconda dei casi, potrebbe essere necessario combinare due o più tipologie di trattamento.
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