Febbricola è un termine che viene utilizzato per indicare un leggero rialzo della temperatura corporea; di fatto, si può parlare di febbricola quando il termometro segna una temperatura che supera i 37,2 °C, ma rimane al di sotto della soglia dei 38. Vale la pena ricordare che quando si parla di valori relativamente alla febbre, è necessario fare alcuni distinguo; possono esserci infatti degli scostamenti dal range di normalità (che negli adulti è, per esempio, 36.8° ± 0.4°C) che non hanno alcun significato patologico; in alcune persone, per esempio, si ha un picco pomeridiano che raggiunge i 37.5 °C), tant’è vero che vi sono alcuni autori che parlano di febbricola fisiologica delle ore pomeridiane, anche se non tutti concordano con tale visione.
Alcune persone riferiscono leggeri rialzi della temperatura corporea sempre in un determinato periodo della giornata, per esempio nelle ore pomeridiane o in quelle serali (febbricola pomeridiana o febbricola serale).
Febbricola e attività fisica
Lievi rialzi della temperatura oltre il range di normalità possono essere dovuti ad attività fisiche intense; per esempio, una temperatura corporea di 37,5° C registrata nel pomeriggio subito dopo aver praticato intensamente una certa attività sportiva è un fenomeno del tutto normale e non deve assolutamente preoccupare.
Febbricola e fase ovulatoria
Sono molte le donne che, durante la fase ovulatoria, riferiscono l’insorgere di febbricola; anche in questo caso non c’è alcun motivo di preoccuparsi; lievi rialzi della temperatura (0.5-0.6 °C) sono considerati del tutto normali in questa particolare circostanza. È noto del resto che le donne in età fertile subiscono abbassamenti e innalzamenti della temperatura corporea in base all’ovulazione; il picco più alto, di solito, si registra dopo circa due settimane dall’inizio delle mestruazioni; una lieve febbricola può permanere per tutta la parte rimanente del ciclo mestruale.
Febbricola e stress
Non è stata dimostrata un legame diretto fra febbricola e stress, ma è vero che sono moltissime le persone, soprattutto quelle più sensibili, che in periodi di forte stress o di notevole stanchezza accusano febbricola. Le ipotesi in gioco sono diverse; se consideriamo, per esempio, che la febbre è comunque un meccanismo di difesa, non è poi così inverosimile che in caso di stress negativo (distress), l’organismo reagisca con un lieve rialzo febbrile; alcuni autori ipotizzano che lo stress incida a livello dei centri di termoregolazione impostandoli a una temperatura lievemente superiore a quella considerata come fisiologica.

Febbricola è un termine che viene utilizzato per indicare un leggero rialzo della temperatura corporea; di fatto, si può parlare di febbricola quando il termometro segna una temperatura che supera i 37,2 °C, ma rimane al di sotto della soglia dei 38.
Sintomi correlati
Spesso un leggero rialzo della temperatura corporea è asintomatico e conseguentemente passa del tutto inosservato; se è un fenomeno occasionale non dovrebbe essere motivo di particolare allarme; talvolta però può essere associata ad altri sintomi e segni (per esempio, stanchezza, agitazione, disturbi gastrointestinali, linfonodi ingrossati, brividi, dolori articolari, sintomi da raffreddamento) e quindi è legata a un processo patologico sottostante, spesso non particolarmente grave, ma che necessita comunque di un’appropriata terapia.
Cause di febbricola persistente
La presenza di febbricola persistente (cronica) è spesso l’unico sintomo che i pazienti riferiscono al proprio medico e ciò pone diversi problemi diagnostici perché la ricerca delle cause può davvero essere complessa e non sempre, purtroppo, si riesce ad avere successo.
Fra le patologie più o meno gravi che annoverano la febbricola persistente fra le loro manifestazioni si ricordano la tubercolosi (in questo caso si ha poi un’evoluzione in vera e propria febbre), il linfoma di Hodgkin, la brucellosi, infezioni croniche, alcune patologie del sangue e delle ghiandole linfatiche.
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