Il riscontro della presenza di emoglobina nelle urine (emoglobinuria) è un fenomeno relativamente frequente; molte sono le possibili cause e, dal momento che il valore di normalità è l’assenza, è sempre opportuno procedere con ulteriori accertamenti. L’emoglobina è il costituente principale dei globuli rossi (eritrociti); svolge la funzione di trasporto dell’ossigeno nel sangue verso tutti i tessuti dell’organismo; di norma, anche se non sempre, la sua concentrazione nel sangue, è proporzionale al valore dell’ematocrito e alla conta degli eritrociti.
È necessario precisare fin da subito che non sempre la presenza di tracce di emoglobina nelle urine, pur essendo un’anomalia, ha cause patologiche; talvolta è solo un problema temporaneo che tende a risolversi spontaneamente; il classico esempio è quello dell’emoglobinuria da sforzo (vedasi più avanti). Si deve poi ricordare che l’emoglobinuria non deve essere confusa con l’ematuria, indice quest’ultima di presenza di una fonte emorragica a livello dei reni, degli ureteri, della prostata (nei maschi), della vescica o dell’uretra; l’emoglobina infatti è soltanto una delle componenti dei globuli rossi che a loro volta sono una delle varie parti corpuscolate del sangue. Per precisare ancora meglio: l’ematuria può essere (e spesso è) accompagnata da emoglobinuria, mentre quest’ultima può essere una condizione a sé stante.
Emoglobina nelle urine – Come si manifesta
Ematuria ed emoglobinuria hanno in comune la colorazione rossastra delle urine, condizione quest’ultima che, peraltro, potrebbe non essere legata a nessuna delle due condizioni (l’assunzione di determinati farmaci o alimenti può colorare di rosso le urine; per esempio, per quanto riguarda i farmaci si possono ricordare deferoxamina, doxorubicina, levodopa ed entacapone, mentre per quanto concerne gli alimenti si possono citare la barbabietola rossa, il ribes rosso, il cavolo rosso e le radici di rabarbaro).
Emoglobina nelle urine – Valori normali
Emoglobina nelle urine – Cause di valori alti
Il riscontro di emoglobina nelle urine è conseguente a un processo di emolisi (danneggiamento della struttura lipoproteica della membrana dei globuli rossi) che libera in circolo l’emoglobina contenuta negli eritrociti lesi.
Nel caso in cui la concentrazione dell’emoglobina raggiunga livelli particolarmente elevati, l’emoglobina può passare nelle urine causandone la tipica colorazione rossastra.
Le cause della presenza di tracce di emoglobina nelle urine possono essere molte e diverse fra loro; fra queste si devono ricordare soprattutto le seguenti:
- anemia emolitica autoimmune
- anemia falciforme,
- coagulazione intravasale disseminata (CID)
- favismo
- glomerulonefrite acuta
- infarto renale
- malaria
- malfunzionamento di protesi valvolare cardiaca
- pielonefrite
- sforzi fisici intensi (a questo proposito si consulti il paragrafo Emoglobinuria e attività sportiva)
- prolungata esposizione al freddo
- sindrome emolitica uremica, tubercolosi del tratto renale
- tumore al rene
- ustioni molto estese
- ecc.
Emoglobina nelle urine e attività sportiva (emoglobinuria da sforzo)
La presenza di emoglobina nelle urine è una condizione talvolta riscontrata in chi svolge determinate attività sportive, in particolar modo in coloro che praticano la corsa (e, più specificamente, coloro che si dedicano alle lunghe distanze quali maratone, ultramaratone, ultra-trail ecc.). Si parla in questi casi emoglobinuria da sforzo.
A causa dei traumi derivanti dall’azione meccanica della corsa, l’emoglobina contenuta nei globuli rossi si libera a causa della rottura della membrana.
Dal momento che non ha un peso molecolare eccessivo (65.000 dalton circa), l’emoglobina riesce a passare attraverso l’epitelio glomerulare finendo nelle urine.
Il fenomeno è abbastanza comune e lo si riscontra soprattutto nei soggetti che hanno iniziato a correre da poco (runner principianti) o in quelli che hanno incrementato decisamente il chilometraggio settimanale (per esempio, in coloro che passano da allenamento su distanze come 5000 e 10000 m agli allenamenti per la maratonina o la maratona).
In linea generale, la presenza di emoglobina nelle urine può indicare un cattivo adattamento al carico allenante.
Gli allenamenti su terreni sconnessi e l’uso di scarpe non ammortizzanti costituiscono fattori che possono favorire l’insorgenza del problema (per la scelta delle scarpe da running si consulti la scheda Scegliere la scarpa da running).
L’emoglobinuria da sforzo interessa anche coloro che svolgono determinate professioni (la presenza di emoglobina nelle urine è spesso riscontrata, per esempio, in chi fa uso prolungato del martello pneumatico).
Emoglobinuria parossistica notturna
Un particolare caso di emoglobinuria è l’emoglobinuria parossistica notturna, una patologia clonale acquisita delle cellule ematopoietiche; caratterizzano questa malattia l’anemia emolitica corpuscolare, l’insufficienza del midollo osseo e frequenti episodi di trombosi.
L’emoglobinuria parossistica notturna è una patologia piuttosto rara che può insorgere a ogni età, ma interessa generalmente i giovani adulti.
I sintomi e i segni possono variare da caso a caso; si ricordano fra essi l’anemia emolitica, la trombosi dei grossi vasi, il deficit emopoietico [che può avere come esito la pancitopenia, vale a dire una diminuzione al di sotto dei valori normali delle tre linee cellulari del sangue, ovvero leucociti (globuli bianchi), eritrociti (globuli rossi) e trombociti (piastrine)], il pallore, l’affaticamento e l’affanno nel corso di uno sforzo fisico.
L’emoglobinuria parossistica notturna porta a produrre nel corso delle ore notturne e in quelle del primo mattino, urine di colore scuro; i soggetti affetti da questa malattia possono presentare insufficienza renale. In alcuni casi si può avere la presenza di ittero; a seconda della localizzazione delle trombosi, si possono avere dolore addominale, ischemia intestinale, epatomegalia (ingrossamento del fegato), ascite e cefalea. In alcuni soggetti si registrano emorragie gengivali o epistassi (perdita di sangue dal naso).
Il trattamento dell’emoglobinuria parossistica notturna è sostanzialmente sintomatico (somministrazioni di EPO, glicocorticoidi e anticoagulanti nonché trasfusioni di sangue).
L’eculizumab, un anticorpo monoclonale, è utilizzato da qualche anno per trattare questa malattia; esso ha mostrato una certa efficacia; riduce infatti l’emolisi, l’affaticamento, l’insorgenza di trombi e il rischio di insufficienza renale; un altro vantaggio è rappresentato dalla riduzione del numero di trasfusioni necessarie.
Soltanto il trapianto di midollo osseo può eliminare il difetto ematopoietico.
Emoglobinuria parossistica a frigore (da freddo)
La presenza di emoglobina nelle urine può essere causata anche da una prolungata esposizione del corpo a temperature molto basse; si registra più frequentemente nei bambini nei quali tende a risolversi spontaneamente; l’esposizione al freddo può anche essere localizzata (per esempio, lavarsi le mani con acqua particolarmente fredda o bere una bibita ghiacciata). Spesso la causa è da ricercarsi in un’infezione virale; in diversi casi è correlata alla presenza di sifilide congenita o acquisita.
L’emoglobinuria parossistica a frigore è nota anche come sindrome di Donath-Landsteiner); è dovuta al fatto che nel plasma è presente un anticorpo, l’emolisina, che a basse temperature si lega con i globuli rossi e ne provoca l’emolisi.
Emoglobina nelle urine – Terapia
Il trattamento è sostanzialmente eziologico, è cioè necessariamente rivolto alla terapia delle cause sottostanti.
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