Il dolore alla milza (anche mal di milza o splenalgia) è una sensazione dolorosa che interessa l’organo splenico o comunque la zona anatomica in cui esso si trova, e che può avere natura benigna (il problema è generalmente legato all’attività fisica) o, al contrario, patologica (il dolore è dovuto alla presenza di una determinata malattia). Il mal di milza si manifesta generalmente come un dolore molto fastidioso e intenso (talvolta addirittura lancinante) localizzato al fianco sinistro, subito sotto la cassa toracica; in alcuni casi a tale dolore si associa anche la sensazione di gonfiore addominale.
Dolore alla milza – Cause patologiche
Si parla di dolore alla milza patologico quando il problema non ha niente a che vedere con l’attività fisica (peraltro è necessario stabilire se il dolore che il soggetto avverte si origina effettivamente dalla milza oppure da organi a essa vicini).
Fra le varie malattie che possono essere causa di dolore alla milza si ricordano la mononucleosi e la toxoplasmosi, due patologie che hanno diversi sintomi e segni in comune; oltre alla splenomegalia e al dolore alla milza, infatti, si registrano anche, nell’una e nell’altra, febbre e linfonodi ingrossati.
Anche la cirrosi epatica e le varie forme di epatite possono dare dolore alla milza; la splenalgia in questi casi è dovuta alla resistenza che il torrente sanguigno incontra nel suo deflusso dall’organo splenico; tale deflusso, infatti, avviene attraverso la vena porta che si riversa direttamente nell’organo epatico, ma questo, a motivo della patologia che lo interessa, perde molta della sua permeabilità e oppone una certa resistenza al passaggio del sangue.
Il dolore alla milza può manifestarsi anche nel soggetto anemico; in alcuni tipi di anemia, infatti, la milza, che svolge funzione emocateretica, è chiamata a un superlavoro in quanto i globuli rossi hanno una vita media generalmente molto più breve di quella dei 120 giorni considerati come fisiologici (nei soggetti affetti da insufficienza renale cronica, per esempio, la vita media dei globuli rossi oscilla tra i 60 e i 90 giorni).
Altre condizioni patologiche che possono causare dolore alla milza sono le endocarditi infettive; nel corso di queste affezioni, il sistema immunitario è pesantemente coinvolto e la milza, che svolge anche funzioni immunitarie, è chiamata a un superlavoro che provoca ingrossamento dell’organo e dolore.
Anche i tumori della milza possono causare dolore splenico; queste forme tumorali sono molto rare e possono essere benigne o maligne. Tra i tumori benigni quello più frequente è l’emangioma splenico; i tumori maligni della milza possono essere primitivi (in genere si tratta di linfomi) oppure secondari; questi ultimi sono più frequenti rispetto a quelli primari e generalmente originano da melanoma e da vari tipi di carcinoma (polmonare, mammario, prostatico, epatico e gastroenterico).
In molti casi, al mal di milza è associata splenomegalia (più popolarmente si parla di milza ingrossata); questa, soprattutto se severa, è un fattore di rischio per la rottura della milza; è per questo motivo che ai soggetti affetti da patologie che possono dare origine a splenomegalia è sconsigliata la pratica di attività sia sportive che no che comportino il rischio di traumi di una certa violenza (arti marziali, rugby, calcio, basket, sci ecc).
Quando il dolore alla milza non è sicuramente legato all’attività fisica è necessario rivolgersi al proprio medico curante che, dopo l’esame anamnestico e l’analisi dei sintomi e dei segni, provvederà a prescrivere gli opportuni esami fra i quali gli esami del sangue e un’ecografia splenica.
Terapia
Il dolore alla milza non è una malattia, ma un sintomo avvertito in conseguenza della presenza di una malattia che, come illustrato nel paragrafo precedente può essere più o meno grave. La sua risoluzione quindi passa attraverso un’opportuna terapia. Si rimanda quindi alle schede delle varie patologie che provocano tale dolore dove sono illustrate le possibili cure.
Dolore alla milza durante l’attività sportiva – Cause
Vi sono diverse ipotesi relative alle cause del mal di milza da attività fisica; a tutt’oggi, infatti, le cause del dolore alla milza da attività fisica non sono state ancora definite con chiarezza.
L’ipotesi più suggestiva, sicuramente molto fantasiosa (ma anche sbagliata), non ha nessun riscontro con la conoscenza della fisiologia dell’atleta. Secondo questa ipotesi il dolore alla milza sarebbe causato da uno spasmo della milza che cerca di immettere in circolo altri globuli rossi, necessari per l’aumentato fabbisogno di ossigeno causato dalla corsa. L’errore, invero abbastanza grossolano, nasce dal fatto che, essendo la milza anche una riserva di globuli rossi, si pensa che la corsa possa attivare il meccanismo del rilascio. In realtà, affinché tale meccanismo si attivi è necessaria una condizione di ipossia (mancanza di ossigeno) che il principiante non raggiunge quasi mai. Inoltre non si spiegherebbe perché questa funzione della milza cesserebbe nel runner allenato in cui, fra l’altro, spesso il numero di globuli rossi è addirittura sceso. Anche al runner allenato e al campione farebbero comodo alcuni globuli rossi in più!
L’ipotesi più probabile è che il dolore alla milza dipenda da un affaticamento del diaframma, stato che poi scompare con l’allenamento.
Il dolore alla milza è frequentissimo nel runner principiante; la cosa è talmente tipica che un mal di milza che si manifesti in soggetti allenati deve essere attentamente valutato in quanto può essere il sintomo di una condizione patologica che coinvolge, direttamente o indirettamente, l’organo in questione.
Infatti, qualunque sia la vera causa (le cause della splenalgia da attività fisica non sono state ancora definite con chiarezza), se il problema è legato soltanto all’attività fisica, essa sarà rimossa con il semplice allenamento. Non ha perciò senso preoccuparsi oltre misura per questo sintomo.
Attenzione: molti principianti usano la strategia di forzare la respirazione, convinti che respirare in un “certo modo” possa favorire lo sforzo durante la corsa. A parte il fatto che ciò non è vero, molto spesso queste forzature non fanno altro che portare dolori al fegato e/o alla milza perché i polmoni comprimono inutilmente e artificiosamente i due organi. Senza contare che si usa più intensamente anche un diaframma non abituato ancora allo sforzo.
Dolore alla milza da attività sportiva – Rimedi
Quali rimedi si possono adottare per eliminare il dolore alla milza? Sicuramente non è il caso di seguire un vecchio consiglio lucano che per il mal di milza, comunque causato, suggeriva di tagliare in forma circolare la corteccia d’un albero di noce, la quale, applicata localmente, si teneva ferma per un pezzo e fino alla cessazione del gonfiore e del dolore.
Per risolvere il dolore alla milza occorre semplicemente seguire questi quattro step:
- riscaldarsi bene (almeno 10′).
- Eseguire un allenamento coerente con il grado di forma. Il principiante dovrebbe aumentare le sedute non più del 20% ogni volta (è un errore per esempio passare da 3 a 6 km con un aumento del 100%): c’è tempo per diventare campioni.
- Respirare in modo perfettamente naturale.
- Se si presenta il dolore, continuare se rimane sotto una soglia di sopportazione, altrimenti camminare per qualche minuto (almeno 5′).
Cos’è la milza
La milza è un organo impari, di forma ovoidale, di color rosso scuro e molto vascolarizzato che assolve a diverse funzioni; tra queste si ricordano quella emocateretica (distruzione dei globuli rossi non funzionali o deteriorati), quella immunologica, quella emopoietica e quella di separazione delle cellule ematiche e del plasma ecc. Mediamente, ha una lunghezza di 13 cm, una larghezza di 8 e uno spessore di 3. Il suo peso va dai 180 ai 250 g. Questi valori variano in conseguenza della quantità di sangue in essa contenuta. La milza, anatomicamente, viene divisa in due facce: la faccia diaframmatica e la faccia viscerale; quest’ultima, a sua volta, è suddivisa in due parti denominate faccia gastrica e faccia renale.
La milza si trova nell’ipocondrio sinistro, dietro lo stomaco e a diretto contato con il diaframma; è a questo che la milza è fissata e con esso si muove ritmicamente durante il movimento respiratorio. È un organo di consistenza molle, piuttosto fragile, in particolar modo se è stato interessato da processi di tipo patologico che ne hanno determinato l’ingrossamento (splenomegalia*).
A differenza di altri organi, la milza non è un organo necessario alla sopravvivenza e, in caso di necessità, può essere asportato (l’intervento chirurgico di rimozione della milza viene detto splenectomia).
* Il termine latino per milza è splenum; è per questo motivo che molti dei nomi composti che fanno riferimento alla milza contengono la radice spleno- (per esempio splenomegalia, splenopatia, splenoepatopatia, splenosi, splenoptosi, splenotrombosi ecc.).
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