Il dolore al petto (o, se si preferisce, dolore toracico) è un dolore localizzato nella regione del corpo che è compresa tra il collo e l’addome (zona appunto detta petto o torace). Il dolore può essere avvertito sul lato sinistro, sul lato destro o al centro. Il dolore al petto è un sintomo che può manifestarsi in un numero estremamente ampio di patologie e/o condizioni di tipo clinico; queste possono essere molto diverse fra loro e molto diversa può essere anche la loro gravità; si va, infatti, dal semplice dolore intercostale, magari intensificato da uno sforzo di lieve intensità o dalla bassa temperatura, al forte dolore provocato da un attacco cardiaco in corso.
È bene puntualizzare in partenza che non è detto che un dolore avvertito nella regione toracica sia causato da un organo contenuto in essa (il tipico esempio sono i dolori al petto avvertiti da alcuni soggetti affetti da patologie del pancreas, organo che, come noto, è contenuto nell’addome).
Dolore al petto e infarto cardiaco
Nonostante il dolore al petto, come accennato, sia legato a un numero di condizioni cliniche, spesso non particolarmente gravi, in molti evoca immediatamente la paura dell’infarto cardiaco ed è per questo che il dolore al torace costituisce uno dei principali motivi di ricovero d’urgenza alle strutture di Pronto Soccorso. Del resto, è pur vero che esso è il sintomo che accomuna le diverse condizioni cliniche comprese nella definizione di sindrome coronarica acuta (SCA) e, nel caso il dolore toracico sia associato a difficoltà respiratorie e senso di costrizione al petto, è opportuno recarsi senza indugio presso una struttura sanitaria attrezzata per le urgenze.
Accertamenti diagnostici
Esistono diversi parametri che possono aiutare a diagnosticare l’eventuale disturbo legato al manifestarsi di dolori toracici.
Oltre alla localizzazione (come accennato, il dolore può essere localizzato al centro, sul lato destro o sul lato sinistro e più o meno in profondità), vanno prese in considerazione le modalità di insorgenza, l’irradiazione, la qualità, la tipologia e la gravità della manifestazione dolorosa.
A livello diagnostico vanno inoltre considerati diversi altri fattori quali, per esempio, i segni e i sintomi associati, gli elementi che riducono o addirittura portano alla remissione del dolore e quelli che possono scatenare o aggravare il problema. Analizziamo brevemente i vari parametri soprariportati.
La modalità di insorgenza può essere acuta (il dolore al petto si manifesta all’improvviso, molto intensamente e, generalmente, scompare in un periodo di tempo relativamente breve) oppure cronica (il dolore insorge in modo più lieve, ma ha la tendenza a crescere di intensità con il passare del tempo; tende inoltre a cessare in tempi piuttosto lunghi).
Le modalità di irradiazione del dolore al petto rivestono una certa importanza a livello diagnostico perché in diverse condizioni cliniche l’irradiazione è caratteristica; nel caso di infarto cardiaco, per esempio, il dolore al petto fa il suo esordio nell’area sinistra che si trova sotto lo sterno e in seguito si irradia a tutto il braccio sinistro. Nell’angina pectoris il dolore si manifesta sempre nella zona sottosternale di sinistra e in seguito si irradia al collo, alla mandibola, alla spalla e alla zona centrale dell’addome superiore.
Quando si parla di “qualità del dolore” si fa riferimento al tipo di sensazione che il soggetto avverte, in questo senso il dolore può essere sordo, urente, trafittivo, lacerante ecc.; tale definizione può essere particolarmente utile a livello diagnostico.
Facendo riferimento alla tipologia, il dolore al petto può essere somatico, viscerale o riferito. Nel primo caso il dolore è veicolato dalle fibre che trasportano le sensazioni dolorose dalla testa, dal tronco e dalle estremità; nel secondo caso il dolore parte da organi interni del torace, mentre nel terzo caso, pur manifestandosi a livello toracico, origina in organi che sono posizionati in altre regioni corporee, anche distanti.
La gravità del dolore è, come ben si intuisce, uno dei parametri più soggettivi; esistono comunque delle scale di valutazione che, pur tenendo conto della diversità di percezione da soggetto a soggetto, possono aiutare il medico a farsi un’idea dell’intensità del dolore che il soggetto sta provando.
Nel corso della diagnosi è necessario anche valutare i fattori scatenanti e aggravanti il dolore (il tipico esempio è il freddo, un elemento che in molti casi aggrava la sensazione di dolore al petto) e quelli in grado di alleviarlo (ivi compresi anche gli interventi di tipo farmacologico).
Sarà infine di notevole aiuto alla diagnosi la valutazione degli eventuali segni e sintomi associati al dolore toracico.
In caso di dolore al petto, oltre all’anamnesi e all’analisi di sintomi e segni, saranno necessari, oltre all’esame obbiettivo, e a seconda dei casi, anche alcuni metodi di indagine diagnostica di primo e secondo livello quali, per esempio, cateterismo cardiaco, ecocardiogramma, ECG standard ed ECG sotto sforzo, esami del sangue, radiografia del torace, risonanza magnetica e TAC.
Dolore al petto – Cause
Analizzare nel dettaglio tutte le cause di dolore al petto è praticamente impossibile; possiamo però fare una breve rassegna di quelle che sono le più comuni suddividendole in base alla struttura interessata.
Apparato cardiocircolatorio – Sono diverse le malattie cardiocircolatorie che annoverano il dolore al petto fra i loro sintomi caratteristici; alcuni esempi: angina pectoris, disseccamento aortico, infarto miocardico, miocardite e pericardite.
Apparato respiratorio – Anche in questo caso, le condizioni cliniche che possono provocare dolore toracico sono numerose; gli esempi più classici sono: cancro ai polmoni, embolia polmonare, ipertensione polmonare, mesotelioma pleurico, pleurite, polmonite, tracheite e tubercolosi.
Apparato muscolare, apparato scheletrico e terminazioni nervose – Il dolore al petto può essere causato da costole incrinate o rotte, costocondrite, herpes zoster e mastodinia.
Apparato gastrointestinale – Diverse patologie che interessano l’apparato gastrointestinale possono dare dolore al petto, è per esempio il caso di: acalasia esofagea, malattie a carico della cistifellea, patologie pancreatiche e reflusso gastroesofageo.
In alcuni casi il dolore al petto può essere ricondotto a problemi di tipo psicologico; in molti casi di attacco di panico, per esempio, si registrano diversi sintomi (sudorazione, tachicardia ecc.), ivi compreso il dolore al petto.
Anche uno stato ansioso può determinare dolore al petto; ciò è dovuto al fatto che, in vari casi, la persona ansiosa va incontro a iperventilazione, una condizione che tende a ridurre i livelli ematici di anidride carbonica senza alcun aumento di quelli di ossigeno; ciò porta alla cosiddetta sindrome da iperventilazione, un disturbo della respirazione che provoca oltre al dolore al petto, anche formicolii e parestesie localizzati ai polpastrelli e intorno alla bocca.

Il dolore può essere avvertito sul lato sinistro, sul lato destro o al centro.
Dolore al petto – Rimedi
Com’è facile intuire, la terapia deve essere impostata in base alla causa sottostante; i rimedi comunque, sono essenzialmente di due tipi: farmacologico oppure chirurgico.
I rimedi di tipo farmacologico possono essere i più disparati e sono legati alla condizione clinica che causa il dolore al petto.
Gli interventi di chirurgia sono richiesti nel caso di quelle patologie, solitamente di una certa gravità, che fra i loro sintomi annoverano il dolore al petto; alcuni esempi di questi interventi sono l’angioplastica e l’inserimento di stent (per esempio nel caso di angina pectoris), i bypass coronarici, le operazioni chirurgiche di urgenza per il trattamento della dissezione aortica e gli interventi di riespansione di polmone collassato.
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