La dissenteria è una condizione patologica caratterizzata da varie e fastidiose manifestazioni quali diarrea, presenza di sangue, muco e/o pus nelle feci, dolori addominali e tenesmo rettale (contrazione spasmodica, con dolorabilità dello sfintere anale, associata a un continuo stimolo all’evacuazione anche senza emissione di materiale fecale); le emissioni fecali non sono volontariamente controllabili. Talvolta sono presenti febbre e nausea.
Dissenteria o diarrea? – Significato dei due termini
Comunemente, ma impropriamente, il termine dissenteria viene considerato come sinonimo di diarrea grave; in realtà, il loro significato è diverso; la dissenteria è una patologia (di cui peraltro esistono varie forme), mentre la diarrea è un sintomo (più precisamente, un segno clinico) che caratterizza molte malattie, fra cui, appunto, le varie forme di dissenteria.
Dissenteria – Cause
La dissenteria è una seria malattia infettiva che riconosce varie cause; sono infatti diversi i microrganismi che possono provocarla. Di seguito un’analisi delle forme più note della malattia, quella amebica e quella bacillare.
Dissenteria amebica – È causata dal protozoo Entamoeba histolytica (si parla anche di amebiasi); è una forma rara in Europa, ma che si riscontra frequentemente nelle zone tropicali dove le condizioni igieniche sono piuttosto approssimative. Il parassita si diffonde per lo più attraverso acqua o alimenti che sono stati contaminati da feci infette. Devono perciò prestare una particolare attenzione coloro che, per motivi di svago, studio o lavoro, si recano nei Paesi dove le condizioni igienico-sanitarie sono piuttosto precarie (si veda a tale proposito il nostro articolo Diarrea del viaggiatore).
Il periodo di incubazione è piuttosto variabile (di solito va dalle 2 alle 4 settimane, ma talvolta è decisamente più breve o, al contrario molto più lungo). Si tratta di una forma di dissenteria piuttosto subdola il cui quadro clinico può essere più o meno importante (diarrea severa alternata a periodi di stitichezza, presenza di sangue e muco nelle feci, tenesmo rettale, flatulenza, febbre più o meno elevata, anemia, calo ponderale, crampi addominali e nausea. La diagnosi può non essere semplice; la dissenteria amebica, infatti, potrebbe essere confusa con altre forme della malattia, con la salmonellosi o con la colite ulcerosa).
Dissenteria bacillare – La forma bacillare è causata da batteri della specie Shigella (si parla appunto di shigellosi); si diffonde con l’ingestione di alimenti contaminati e, soprattutto, con il contatto con soggetti infetti; le epidemie di shigellosi sono abbastanza frequenti negli ambienti sovraffollati, in particolar modo se le condizioni igienico-sanitarie sono precarie.
I sintomi e i segni della dissenteria bacillare sono pressoché gli stessi che si riscontrano nella forma amebica, ma la loro manifestazione è generalmente più eclatante e veloce (insorgono entro una settimana dall’infezione); non è una patologia da sottovalutare perché, nei casi non trattati, la mortalità può arrivare addirittura al 20%. Particolare attenzione deve essere posta da chi si reca in Paesi a rischio dove la malattia rappresenta un grave problema di sanità pubblica.
Tra le varie specie di Shigella, una particolare minaccia è rappresentata dalla Shigella dysenteriae di tipo 1 perché può dar luogo a una forma della malattia piuttosto grave e perché ha un potenziale epidemico piuttosto elevato.
Le forme di dissenteria causate da Giardia lamblia e Balantidium coli sono decisamente più rare.
La dissenteria può inoltre essere secondaria a patologie quali la colite ulcerosa, il tumore del colon-retto, la diverticolite e la poliposi.
Diagnosi
Individuare la forma di dissenteria può non essere semplice e possono essere diversi gli esami clinici necessari per arrivare a una diagnosi corretta: esami del sangue, esami delle feci e coprocoltura.
Dissenteria – Cosa mangiare?
Cosa mangiare in caso di dissenteria? La domanda è lecita viste le manifestazioni cliniche che caratterizzano la malattia.
Innanzitutto è opportuno rimuovere le fonti di lattosio perché, molto spesso, la dissenteria provoca un’intolleranza temporanea a tale carboidrato ed è quindi opportuno, per non peggiorare la diarrea, escludere il latte, lo yogurt (si può ricorrere ai surrogati vegetali a base di soia), i formaggi freschi e i latticini; i formaggi stagionati non sono del tutto controindicati perché la quantità di lattosio in essi presente è bassissima.

La dissenteria è una seria malattia infettiva causata da svariati microrganismi. La manifestazione più comunemente associata è la diarrea.
Alcuni farmaci (antinfiammatori, antiacidi, anticolinergici, lassativi ecc.) e integratori (per esempio, la creatina) possono scatenare o acuire la diarrea; per cui, coloro che stanno assumendo tali sostanze dovrebbero valutare con il proprio medico un’eventuale sospensione.
È opportuno sospendere anche l’assunzione di bevande alcoliche e superalcoliche, bevande contenenti caffeina (caffè, tè, Coca Cola ecc.) nonché cibi come cacao e cioccolata; tutti questi alimenti, infatti, possono peggiorare lo stato infiammatorio dell’intestino.
Si devono poi eliminare quegli alimenti che contengono polifosfati, mannitolo e xilitolo.
Fino alla risoluzione della malattia è opportuno evitare di assumere cibi piccanti nonché aglio e cipolla.
In caso di dissenteria, teoricamente dovrebbero essere eliminate le fibre alimentari; ovviamente si tratta di un’indicazione impossibile da seguire perché sono moltissimi gli alimenti che le contengono; si può però cercare di limitarne l’apporto; si evitino quindi la crusca, i cereali integrali, la frutta con la buccia e, comunque, tutti gli alimenti particolarmente ricchi di fibre.
Quando la malattia entrerà nella fase di quasi avvenuta guarigione, si potranno gradualmente reintrodurre questi alimenti.
Durante la fase acuta della dissenteria, la quota di grassi nella dieta dovrebbe essere leggermente ridotta (i lipidi possono avere effetto lassativo); non si deve però eccedere nella limitazione perché i grassi, per contro, hanno anche effetti protettivi sulle mucose.
Alimenti adatti in caso di dissenteria sono quelli che hanno un effetto astringente; fra questi si ricordano i limoni (si può per esempio aggiungere un po’ di succo di limone all’acqua che si beve) e le patate.
Dal momento che la dissenteria comporta una notevole perdita di liquidi è fondamentale bere in abbondanza allo scopo di evitare la disidratazione.
Anche la perdita di sali minerali (in particolar modo magnesio e potassio) può essere importante in caso di dissenteria; ci si consulti quindi con il proprio medico relativamente a un’eventuale integrazione.
Le tecniche di cottura da prediligere sono la cottura al vapore e quella ai ferri; si evitano invece i cibi fritti e quelli grigliati.
Non tutti gli autori sono concordi sull’opportunità della somministrazione di batteri lattici.
Dissenteria in gravidanza
La dissenteria in gravidanza può rappresentare un problema e deve essere gestita con una certa attenzione. Per quanto riguarda l’alimentazione, i consigli riportati nel paragrafo precedente restano sostanzialmente validi anche per le donne in stato interessante; la somministrazione di farmaci invece deve essere gestita dal ginecologo che deve essere sempre consultato, in particolar modo quando è presente la febbre; si eviti quindi di assumere farmaci di qualsiasi tipo se prima se non si è ricevuto il via libera dallo specialista.
Dissenteria – Rimedi
In caso di dissenteria sono diversi i rimedi che si possono mettere in atto; il cardine principale della terapia è la reidratazione da effettuarsi con infusione di liquidi; a seconda dei casi possono essere somministrati anche sali (nel caso di vomito si tende a perdere soprattutto potassio); la somministrazione di farmaci antidiarroici è controindicata perché c’è il rischio di un allungamento del decorso della malattia.
Una volta che si è dimostrata la presenza di agenti infettivi, si procederà con la terapia antibiotica.
Nel caso di dissenteria amebica, molto spesso si ricorre a una terapia con metronidazolo per via orale (dai 5 ai 10 giorni di terapia con 750 mg al giorno nel caso di soggetti adulti, e 35-50 mg/kg/die in 3 dosi frazionate per i bambini).
Nel caso di dissenteria bacillare, i farmaci più utilizzati sono la ciprofloxacina, l’ofloxacina, la lomefloxacina, la norfloxacina e il ceftriaxone.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Dissenteria