Dischezia è un termine medico con il quale si indica una defecazione particolarmente difficoltosa e dolorosa; il soggetto avverte la presenza di feci nel retto e la conseguente necessità della loro evacuazione, ma, nonostante gli sforzi effettuati non è in grado di defecare; la dischezia è quindi, sostanzialmente, una particolare forma di stitichezza.
Cause della dischezia
La dischezia è causata dalla mancanza di coordinazione tra gli sfinteri anali e i muscoli del pavimento pelvico; ciò fa sì che il contenuto presente nell’intestino si arresti nella cosiddetta ampolla rettale (la parte dilatata del retto predisposta all’accumulo e all’escrezione delle feci); il soggetto avverte quindi una sensazione di blocco e/o ostruzione.
Alla base della dischezia possono esserci varie condizioni patologiche; essa è uno dei principali sintomi dell’endometriosi (una patologia cronica dalle cause sconosciute che colpisce le donne, soprattutto quelle in età riproduttiva).
Altre cause alla base del disturbo sono le patologie che interessano il retto e l’ano (tumore al colon, ragadi anali, emorroidi, malformazioni ecc.) che rendono molto dolorosa la defecazione che, per questo motivo, viene quindi evitata.
La dischezia può anche essere conseguente ad alterazioni dei riflessi nervosi a livello dell’ultimo tratto dell’intestino; queste alterazioni possono essere dovute a ictus cerebrale, malattia di Parkinson, lesioni del midollo spinale ecc.).
Nelle persone anziane e in quelle fortemente debilitate la dischezia può essere la conseguenza di un’insufficiente contrattilità o di una scarsa eccitabilità a livello retto-sigmoideo.
Una causa piuttosto frequente di dischezia è la scorretta abitudine di posticipare l’atto della defecazione inibendo lo stimolo che invita a svuotare l’ampolla rettale; si tratta di un’abitudine spesso osservabile nei bambini piccoli (2-3 anni di età) che non seguono le indicazioni dei genitori che tentano di imporre una certa regolarità nell’abitudine alla defecazione.
La dischezia, a lungo andare, può essere causa di prolasso rettale, ulcerazione ed enterocele (ernia intestinale).

Molte persone si preoccupano per il numero e la qualità delle evacuazioni prodotte, con una risposta che è troppo spesso influenzata da pregiudizi e false convinzioni, arrivando ad atteggiamenti quasi maniacali.
Rimedi
Per cercare di risolvere il disturbo è opportuno un consulto con il proprio medico curante o con uno specialista proctologo.
Per approfondire si consultino i nostri articoli Feci dure, Stitichezza e Dieta per la stitichezza.
Dischezia nel neonato
Nel neonato la defecazione difficoltosa è un disturbo che si riscontra piuttosto frequentemente; va precisato però che, nella maggior parte dei casi, il problema si risolve nel giro di due o tre mesi; i piccoli possono essere aiutati con un apposito sondino (si deve però evitare l’abuso perché c’è il rischio di assuefazione) o con la stimolazione dello sfintere anale.
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