Le caviglie gonfie sono un disturbo che ricorre spesso in alcuni soggetti che, per svariati motivi, rimangono in piedi per la maggior parte della giornata oppure sono costretti a rimanere a lungo in posizione seduta; anche se quello fisico è il più importante, il gonfiore alle caviglie rappresenta sicuramente anche un problema estetico.
In linea generale, quando il gonfiore interessa una sola caviglia (gonfiore monolaterale), il problema può essere legato a una lesione oppure a una condizione patologica che si manifesta solamente nell’area interessata (per esempio una patologia vascolare oppure un’infiammazione delle articolazioni); se, invece, il gonfiore si manifesta su entrambe le caviglie (gonfiore bilaterale) è più probabile che esso sia dovuto a una malattia sistemica (una patologia reumatica, un problema circolatorio a carico delle gambe, un’artropatia ecc.).
Una situazione cronica associata ad altri segni e sintomi suggerisce l’esecuzione di analisi mediche approfondite.
Caviglie gonfie – Cause
Molte sono le possibili cause di caviglie gonfie:
- prolungata stazione eretta e sedenterietà
- insufficienza venosa cronica
- vene varicose
- linfedema
- lipedema
- patologie renali
- assunzione di farmaci e ormoni
- malattie del fegato
- malattie tiroidee
- patologie cardiache
- periartrite
- gotta
- alterazioni ormonali
- gravidanza
- diabete mellito
- eccessivo consumo di cibi salati
- obesità o forte sovrappeso
- traumi
- interventi chirurgici.
Di seguito una più dettagliata analisi.
Prolungata stazione eretta e sedentarietà – Il fenomeno delle caviglie gonfie si riscontra molto frequentemente in quei soggetti che, per ragioni professionali o per altre motivazioni, sono costrettI a restare in piedi a lungo e in una posizione relativamente statica; ciò infatti favorisce un’importante stasi di liquidi e lo stravaso dai vasi sanguigni e dai vasi linfatici. Il già di per sé fastidioso problema può essere accentuato anche da un vestiario non particolarmente adatto; scarpe strette, con tacchi troppo alti o, al contrario, troppo bassi, nonché calze o calzini eccessivamente stretti possono aggravare in modo sensibile la portata del fenomeno.
Nelle donne il problema delle caviglie gonfie si accentua nel periodo premestruale in conseguenza dell’innalzamento del livello di estrogeni e progesterone, una delle cause della ritenzione idrica.
Insufficienza venosa cronica – L’insufficienza venosa cronica è una delle condizioni patologiche che più spesso è causa di caviglie gonfie; si tratta di un disturbo che interessa soprattutto le donne anziane e che è caratterizzato da un insufficiente ritorno venoso all’organo cardiaco. In coloro che soffrono di insufficienza venosa cronica, il sangue scorre in modo inefficace e, nel lungo termine, le pareti venose finiscono per sfiancarsi; ne conseguono stasi venosa, aumento della pressione e passaggio di liquido dalle vene nelle zone tra muscolo e cute.
Vene varicose – Spesso associate all’insufficienza venosa cronica, le vene varicose sono un problema che interessa ampie fasce di popolazione. Si manifestano con caviglie gonfie, dilatazione delle vene superficiali, di norma il primo segno di malattia, e con una sensazione di pesantezza e dolore sordo alle gambe. I soggetti che presentano tale sintomatologia, riferiscono molto spesso anche formicolio e prurito agli arti inferiori.
Linfedema – È una condizione patologica caratterizzata da un eccessivo ristagno di linfa nei tessuti; interessa tipicamente gli arti inferiori o quelli superiori; le cause del disturbo sono da ricercarsi nel blocco o nella compromissione del sistema linfatico. Fra i segni più caratteristici del linfedema vi è proprio il gonfiore degli arti interessati. L’entità del gonfiore è strettamente legata alla gravità della compromissione del sistema linfatico.
Lipedema – Il lipedema (da non confondersi con il linfedema, citato appena sopra) è una patologia cronica caratterizzata da un rigonfiamento, bilaterale e simmetrico, di consistenza molle, che si sviluppa con l’accumulo di tessuto adiposo e che interessa le natiche, le cosce e le gambe e risparmia il piede (che invece è interessato dal linfedema).
Patologie renali – Un cattivo funzionamento dei reni (che può essere determinato da varie patologie) è generalmente causa di un accumulo di liquidi nell’organismo con conseguente gonfiore in molte parti del corpo, in particolar modo a livello del volto, delle gambe e delle caviglie.
Assunzione di farmaci e ormoni – Sono molti i principi attivi che annoverano il gonfiore alle caviglie fra le loro manifestazioni indesiderate; i principali esempi sono costituiti dagli alfa-bloccanti (farmaci utilizzati per trattare l’ipertensione arteriosa), dai calcio-antagonisti e dai corticosteroidi; lo stesso vale per i farmaci a base di ormoni (utilizzati, per esempio, nella terapia ormonale sostitutiva utilizzata in menopausa o nel caso di patologie tiroidee; altro esempio è costituito dalla pillola anticoncezionale). Si tratta, infatti, di sostanze che tendono a causare un certo grado di ritenzione idrica, in quanto interferiscono, più o meno pesantemente, sui tempi di riassorbimento dei liquidi.
Malattie del fegato – Alcune patologie che colpiscono il fegato (in primis la cirrosi epatica) determinano un suo cattivo funzionamento; fra le numerose conseguenze di questa situazione c’è anche il mancato rilascio di albumina, una sostanza che ha fra le sue funzioni principali quella di regolare la ripartizione dei liquidi nell’organismo; ciò porta a una scorretta distribuzione dei liquidi nell’organismo che vanno ad accumularsi in modo eccessivo a livello degli arti inferiori.
Malattie tiroidee – Alcune patologie tiroidee, fra cui la tiroidite di Hashimoto (una forma di tiroidite che tende a evolvere verso l’ipotiroidismo) annoverano fra i loro segni le caviglie gonfie.
Patologie cardiache – Alcune patologie cardiache annoverano fra i loro segni le gambe e le caviglie gonfie; l’esempio più tipico è quello dello scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca, che dir si voglia), un grave disturbo che si verifica quando il miocardio è danneggiato e sovraffatico; si tratta di una condizione che porta a diverse alterazioni nella circolazione arteriosa e in quella venosa. Il gonfiore alle gambe e più specificamente alle caviglie è uno dei segni più tipici dello scompenso cardiaco.
Periartrite e gotta – Sono diversi i processi infiammatori che possono causare gonfiore agli arti inferiori; fra questi vanno senz’altro ricordati la periartrite e la gotta.
Alterazioni ormonali – Le alterazioni ormonali possono avere svariate cause; in alcuni casi sono legate a fenomeni fisiologici come la menopausa o il flusso mestruale, mentre in altri casi sono determinate da patologie o dall’assunzione di determinate sostanze. In ogni caso, comunque, un’alterazione dei normali livelli di ormoni può causare ritenzione dei liquidi con conseguenti gonfiore al volto, alle braccia e alle gambe e alle caviglie.
Gravidanza – Le caviglie gonfie sono una condizione tipica della gravidanza; sono vari i fattori che ne sono alla base fra cui modificazioni ormonali, modificazioni nel flusso sanguigno, aumento ponderale e modificazioni metaboliche (in particolar modo quelle a livello renale).
Diabete mellito – Il diabete mellito è una grave patologia che determina tutta una serie di problematiche a livello renale, cardiovascolare ed epatico; tutte condizioni cliniche che, fra le altre cose, possono dar luogo a ritenzione di liquidi con rigonfiamenti a vari livelli.
Eccessivo consumo di cibi salati – Un eccessivo consumo di cibi saluti è causa di ritenzione idrica con tutte le conseguenze del caso.
Obesità e forte sovrappeso – Nelle persone obese o in forte sovrappeso il fenomeno delle caviglie gonfie è decisamente comune.
Traumi – Molti traumi, più o meno gravi, danno luogo a edema, un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali del corpo. Il liquido interstiziale è una soluzione acquosa che si trova tra le cellule dei vari tessuti e la cui principale funzione è quella di mediare gli scambi fra le componenti cellulari dei vasi sanguigni e le cellule dei diversi tessuti. Quando l’evento traumatico riguarda le caviglie, in molti casi è normale un loro rigonfiamento.
Interventi chirurgici – Determinati interventi chirurgici possono dar luogo a un temporaneo gonfiore alle gambe e alle caviglie; è per esempio il caso degli interventi di protesizzazione dell’anca.

Le caviglie gonfie sono un disturbo che ricorre spesso in alcuni soggetti che, per svariati motivi, rimangono in piedi per la maggior parte della giornata oppure sono costretti a rimanere a lungo in posizione seduta.
Caviglie gonfie – Rimedi
I rimedi per le caviglie gonfie dipendono dal tipo di problema che ha causato il gonfiore; in molti casi è sufficiente una modifica del proprio stile di vita che deve essere attivo (ovvero si deve evitare la sedentarietà) e attento all’alimentazione.
Coloro che praticano un lavoro che li costringe per molto tempo della giornata alla sedentarietà, oltre ad avere uno stile di vita attivo, dovrebbero, durante l’orario di lavoro, concedersi qualche minuto di pausa per sgranchirsi le gambe.
Quando, per i più svariati motivi, non è possibile rimuovere la causa del gonfiore alle caviglie (è per esempio il caso di tutti quei soggetti affetti da serie malattie croniche), si può alleviare la sintomatologia con l’utilizzo delle calze elastiche a compressione graduata o ricorrendo ad alcune terapie come il linfodrenaggio o la tecarterapia; il problema non sarà del tutto risolto, ma lo si può rendere meno fastidioso.
In casi meno gravi possono aiutare i pediluvi in acqua salata o sdraiarsi per alcuni minuti tenendo sotto le gambe un paio di cuscini (questi consigli valgono soprattutto nel caso di coloro che soffrono di gambe e caviglie gonfie in seguito a prolungate e statiche stazioni erette).
Sempre nel caso di problematiche temporanee e di lieve entità, un certo aiuto potrà venire dalla fitoterapia (preparati a base di biancospino, centella asiatica, cumarina e ippocastano).
Quando il problema è dovuto a problemi di circolazione sanguigna, il medico potrà prescrivere specifici rimedi farmacologici.
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