Il catarro (anche, e più correttamente, espettorato) è il materiale che viene secreto dalle ghiandole delle mucose respiratorie; il catarro è costituito da vari elementi (secrezioni tracheo-bronchiali e dei seni para-nasali, cellule epiteliali desquamate e saliva). Di norma, le secrezioni prodotte nell’arco di 24 ore possono oscillare tra i 25 e i 100 ml; tali secrezioni (il cosiddetto muco) assolvono importanti funzioni quali la necessaria umidificazione del tratto respiratorio e la cattura di microorganismi; la fisiologica produzione di muco viene poi deglutita senza dar luogo ad alcun fenomeno particolare.
In condizioni anormali si ha invece una iperproduzione di muco, condizione tipica di numerose patologie che colpiscono il tratto respiratorio; tali patologie possono essere più o meno gravi (bronchite, broncopneumopatia ostruttiva cronica, pertosse, raffreddore, tubercolosi ecc.); quando si ha questa iperproduzione mucosa (anche 500 ml nell’arco delle 24 ore) si parla appunto di catarro.
L’eccesso di muco prodotto ostacola la circolazione dell’aria e, conseguentemente, l’organismo tenta la sua espulsione attraverso il meccanismo della tosse. Quando l’emissione di catarro con un singolo colpo di tosse è decisamente cospicua di parla di vomica.
Catarro senza tosse
Va precisato che non sempre l’espulsione del muco in eccesso avviene attraverso i colpi di tosse; alcuni soggetti, infatti, non sono in grado di espellerlo con questa modalità e finiscono per deglutirne notevoli quantità. Altre volte invece il muco in eccesso viene espulso, se arriva dal naso oppure dalla faringe, senza che vi sia la necessità di tossire.
Caratteristiche del catarro: l’esame dell’espettorato
L’esame dell’espettorato riveste notevole importanza a livello clinico perché, come detto in precedenza, sono diverse – e di diversa gravità – le patologie che possono provocarlo. In seguito all’esame chimico-fisico del catarro espulso è possibile ottenere varie indicazioni sulla natura della condizione patologica che ne è responsabile; peraltro, anche la semplice osservazione è in grado già di dare qualche preziosa informazione al medico.
A livello diagnostico, un’altra caratteristica di notevole importanza è la modalità attraverso la quale il catarro viene espulso; se, infatti, l’espulsione avviene attraverso colpi di tosse (il vero e proprio espettorato), significa che il muco è stato prodotto e accumulato a livello dei bronchi; se l’espulsione avviene senza tosse, esso proviene dal naso o dalla faringe (più corretto in questo caso parlare di escreato*).
Una delle classificazioni dell’espettorato viene fatta in base al suo aspetto.
In base a tale classificazione si parla di espettorato mucoso, sieroso, purulento, emorragico e fibrinoso.
Catarro bianco (mucoso)
L’espettorato mucoso è costituito prevalentemente da muco, appare come un liquido altamente vischioso e filante di colore abbastanza chiaro (bianco perlaceo). Lo si riscontra comunemente nelle bronchiti (sia nelle forme acute che in quelle croniche), nell’asma bronchiale e nella fibrosi cistica (anche mucoviscidosi).
Per approfondire: catarro biancastro
Catarro sieroso (colore rosaceo o biancastro)
L’espettorato sieroso è tipico dell’edema polmonare; è scarsamente denso, schiumoso e di colore tendente al rosaceo; se il colore è biancastro potrebbe essere segno di adenomatosi polmonare o di carcinoma bronchioloalveolare.
Catarro giallo – verde (purulento)
L’espettorato purulento è spesso misto a espettorato mucoso o sieroso. L’espettorato muco-purulento viene riscontrato generalmente nella bronchite putrida, nell’ascesso e nella gangrena polmonare. Il catarro purulento è piuttosto denso, gelatinoso, giallo-verdastro o giallastro ed è tipico di diversi processi infettivi a carico del tratto tracheo-bronco-polmonare.
Una particolare caratteristica dell’espettorato muco-purulento è quella di stratificarsi (se viene depositato in un contenitore in quantità non minimali) in tre parti; la parte superiore ha un aspetto opaco, la parte media è semi-trasparente, mentre la parte inferiore appare purulenta e ricca di detriti cellulari e pus.
Catarro con sangue (emorragico, “a gelatina di ribes”)
L’espettorato emorragico, popolarmente detto “a gelatina di lampone” o “a gelatina di ribes”, è caratterizzato dalla commistione di sangue, muco, siero o pus; non si può parlare in questo caso di emottisi (una vera e propria emorragia). Esistono diverse patologie nelle quali si può riscontrare l’espettorato emorragico (neoplasie polmonari, broncopneumopatie ecc.).
L’aspetto è generalmente gelatinoso, tendente al rosato o anche al rosso vivo (ricorda appunto la gelatina di lampone), ma può apparire anche molto denso tendente al rosso-arancio o al rosso scuro oppure come un coagulo notevolmente denso e particolarmente vischioso. In alcuni casi il sangue appare sotto forma di strie o piccoli punti.
Catarro fibrinoso
L’espettorato fibrinoso è una manifestazione piuttosto rara che può riscontrarsi soltanto, e comunque non sempre, in caso di polmonite fibrinosa.
Anche il colore del catarro può rivestire una certa importanza nell’indirizzare verso una determinata patologia. Tra le diverse colorazioni con le quali ci si può riferire al catarro ricordiamo il verde, il rossastro, il nerastro, l’azzurro e giallo.
La rimozione del catarro
La rimozione dell’espettorato può richiedere l’impiego di farmaci espettoranti e di mucolitici; gli espettoranti (guaifenesina) sono medicinali che agiscono stimolando l’espulsione delle secrezioni che si sono accumulate in modo eccessivo nel tratto respiratorio, mentre i mucolitici (acetilcisteina, ambroxolo, bromexina, carbocisteina, erdosteina, neltenexina, sobrerolo, telmesteina, tiopronina) agiscono incrementando la fluidità del catarro e in tal modo consentono una sua più semplice eliminazione.
Spesso per la rimozione del catarro sono utilizzati rimedi fitoterapici, quali le radici di liquirizia e quelle di Polygala vulgaris, che sono ricche di saponine triterpeniche. Viene anche consigliata l’assunzione di oli essenziali (abete, eucalipto, pino e timo) sotto forma di tisana, compresse, capsule o suffumigi.
Per approfondire si veda l’articolo Come sciogliere il catarro.
* In ambito medico, con il termine escreato si fa riferimento a materiale misto di muco e saliva che si emette con il raschio dalle vie aeree superiori (faringe, laringe); ha quindi un’origine meno profonda dell’espettorato, anche se spesso i due termini sono utilizzati come sinonimi.
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