La carenza di ferro è una condizione patologica il cui riscontro, a livello di popolazione generale, è piuttosto comune; secondo i dati più recenti forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, interesserebbe più di due miliardi di persone; non a caso, l’anemia sideropenica, ovvero da carenza di ferro, fra le moltissime forme di anemia, è una delle più comuni.
Cause
Le cause per cui può instaurarsi una carenza di ferro sono molteplici; nelle donne che si trovano in età fertile la condizione è abbastanza comune ed è soprattutto legata a un flusso mestruale particolarmente abbondante; anche la condizione di gravidanza può determinare carenza di ferro; questo perché si ha un’aumentata richiesta a cause delle esigenze del feto.
Cause abbastanza comuni della carenza di ferro nei soggetti in età adulta sono poi le emorragie acute o croniche a livello gastrointestinale e la presenza di tumori gastrointestinali. Anche chi ha subito un intervento di gastrectomia può risultare carente di ferro.
Fra le condizioni patologiche che possono determinare una deplezione di ferro vanno poi ricordate le malattie da malassorbimento (per esempio, la celiachia) e l’insufficienza renale cronica.
Nei soggetti in età adolescenziale la carenza di ferro è molto frequentemente un problema legato a deficienze nutrizionali (durante il periodo dell’adolescenza si ha un’aumentata richiesta di ferro legata allo sviluppo); in questo caso è spesso risolutivo un aggiustamento del regime alimentare.
Più raramente, la carenza di ferro è conseguente a donazioni di sangue ripetute, a emoglobinuria parossistica notturna e a coagulazione intravascolare disseminata cronica.
Conseguenze della carenza di ferro
Una delle principali conseguenze della carenza di ferro è l’instaurarsi di anemia sideropenica (anche anemia ferropriva, sideropriva, iposideremica o, appunto, da carenza di ferro); come vedremo più avanti, tale condizione ha fra le sue conseguenze l’insorgenza di numerosi sintomi e segni, più o meno gravi.
L’anemia sideropenica è una condizione che, generalmente, grazie ad alcuni meccanismi compensatori, resta asintomatica o comunque paucisintomatica (sintomatologia talmente lieve da passare inosservata) fin quando il livello di emoglobina non raggiunge livelli inferiori a <7-9 g/dL.
Come si arriva alla carenza di ferro?
Alla carenza di ferro si arriva passando attraverso varie fasi che possiamo sommariamente schematizzare nel seguente modo.
Fase I – Le quantità di ferro che vengono perse dal soggetto superano quelle che vengono assorbite attraverso l’alimentazione; si arriva quindi a una deplezione dei depositi di ferro. Gli esami del sangue mostrano che l’emoglobina e il ferro plasmatico (sideremia) risultano nella norma, ma la ferritina si riduce (ferritina sierica inferiore a 10 µg/L nella femmina o 15 µg/L nel maschio). Nel momento in cui si ha una riduzione del ferro di deposito si assiste a un graduale aumento dell’assorbimento del ferro proveniente dalla dieta e della concentrazione della transferrina.
Fase II – I depositi di ferro, ormai praticamente esauriti, non sono più in grado di soddisfare le esigenze dei precursori dei globuli rossi (gli eritroblasti); i livelli plasmatici di transferrina iniziano ad aumentare e si assiste a una riduzione della concentrazione sierica di ferro; ciò porta una graduale diminuzione del ferro disponibile per l’eritropoiesi.
Fase III – Si instaura anemia con globuli rossi e indici che, apparentemente, risultano normali.
Fase IV – La situazione si complica; gli esami mostrano microcitosi e ipocromia; l’emoglobina risulta essere <12 g/dL nella donna e <13 g/dL nell’uomo, MCV <80 fL, MCH< 27 pg, conteggio dei reticolociti non adeguato al grado di anemia (<2%), bilirubina da normale a ridotta, sideremia ridotta (<60 µg/dL), TIBC (Total Iron Binding Capacity, Capacità Totale Legante il Ferro) elevata (> 60 µg/dL) e ferritina sierica ridotta (< 10-15 µg/L).
Fase V – Siamo alla fase finale, arrivati a questo stadio la deplezione di ferro provoca un danno tissutale provocando l’insorgenza di numerosi sintomi e segni.
Sintomi della carenza di ferro
Fra i sintomi e i segni causati dalla carenza di ferro i più eclatanti sono astenia, pallore cutaneo, tachicardia, dispnea da sforzo e angina.
Alcuni soggetti lamentano sintomi quali bocca secca, glossite, stomatite, ragadi agli angoli della bocca e, seppur raramente, alopecia. Altre manifestazioni sono irritabilità e difficoltà a concentrarsi. In alcune persone si manifesta la cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo.
Altri sintomi e segni che potrebbero manifestarsi sono alterazioni cutanee e degli annessi cutanei (pelle secca, unghie incavate ecc.).
Una manifestazione piuttosto rara legata alla carenza di ferro è il picacismo (o pica, un disturbo del comportamento alimentare che si esprime con la necessità di ingerire sostanze non edibili (argilla, gesso, legno terra ecc.).

Fra i sintomi e i segni causati dalla carenza di ferro i più eclatanti sono astenia, pallore cutaneo, tachicardia, dispnea da sforzo e angina.
Cosa mangiare?
Quando la carenza di ferro è lieve ed è legata a squilibri nutrizionali, un aggiustamento della dieta porta generalmente alla risoluzione del quadro.
Il ferro presente nei cibi può esserlo sotto forma eme (più facilmente assorbibile) oppure non-eme; il primo si trova soltanto nei cibi di origine animale, l’altro negli alimenti di origine animale e di origine vegetale. Per approfondire nel dettaglio l’argomento rimandiamo al nostro articolo Cibi ricchi di ferro; qui ci limitiamo a ricordare che il ferro che viene introdotto quando mangiamo viene trasportato nell’organismo dalla transferrina; grazie a un’altra proteina, la ferritina, viene poi accumulato nel fegato; in caso di necessità, l’organismo usa le riserve mantenendo i livelli di ferro nel sangue entro il range di normalità.
Quadri più complessi di carenza di ferro che possono essere dovuti a malattie o ad altre condizioni più o meno importanti (si veda il paragrafo che tratta delle cause) possono richiedere il ricorso a un’integrazione mirata e, ovviamente, a trattamenti che risolvano la causa sottostante. Per approfondire questo punto rimandiamo all’articolo Integratori di ferro.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Carenza di ferro