L’anasarca è una delle tante forme di edema; più specificamente, con tale termine ci si riferisce a un abnorme accumulo di trasudati nei tessuti (per esempio negli arti) e nelle cavità sierose (come per esempio il pericardio, il peritoneo e la pleura); ricordiamo che i trasudati devono essere distinti dagli essudati; questi ultimi hanno origine infiammatoria e, in quanto tali, risultano proteine e di cellule, mentre i primi sono liquidi provenienti dal plasma che filtrano attraverso le pareti dei capillari.
Anasarca: cause
L’anasarca è un edema massivo che può essere provocato da diverse patologie, come nel caso di insufficienza epatica, grave insufficienza renale, malattia di Gaucher, scompenso cardiocircolatorio, eritoblastosi fetale, neoplasie, una grave malnutrizione/deficienza di proteine, marasma infantile ecc.

L’anasarca è un abnorme accumulo di trasudati nei tessuti; caso tipico si ha per esempio negli arti.
Conseguenze e terapia dell’anasarca
L’anasarca è spesso causa di affanno, aumento di peso e sensazione di spossatezza.
Il trattamento è ovviamente relazionato alla condizione patologica che ha portato all’abnorme accumulo di liquido trasudatizio; in molte circostanze si ricorre ai farmaci diuretici allo scopo di eliminare i liquidi presenti in modo eccessivo nei tessuti, ma, chiaramente, l’utilizzo di tali farmaci non può essere indiscriminato e deve essere relazionato alla patologia sottostante.
L’anasarca fetale
Si tratta di una complicanza particolarmente seria dell’eritroblastosi fetale, nota anche come malattia emolitica del neonato (MEN); si manifesta con un edema esteso che arriva a coinvolgere anche gli annessi fetali ed è spesso causa di morte intrauterina.
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