L’acidosi metabolica è una condizione patologica che è caratterizzata da un incremento dell’acidità del plasma sanguigno che può avere molteplici cause; si tratta, quindi, di un’alterazione dell’equilibrio acido-base* espressione di un processo patologico sottostante. L’acidosi metabolica è una delle due forme di acidosi; l’altra è l’acidosi respiratoria che si caratterizza per una diminuita eliminazione dell’anidride carbonica.
Acidosi metabolica e gap anionico
Nel plasma sanguigno, in condizioni normali, la somma degli ioni che hanno carica positiva (i cationi, rappresentati soprattutto dal sodio, Na+) sottratta a quella degli ioni a carica negativa (i cationi, rappresentati principalmente dallo ione cloruro Cl– e dallo ione bicarbonato HCO3-) corrisponde al gap anionico; nell’acidosi metabolica il gap anionico può essere normale oppure risultare aumentato.
Le cause dell’acidosi metabolica
L’acidosi metabolica può essere determinata da varie cause e può svilupparsi in seguito a tre meccanismi:
- eccessivo accumulo all’interno dell’organismo di acidi non volatili
- perdita di alcali (o basi, per esempio i bicarbonati)
- diminuita capacità dei reni di eliminare gli acidi.
In caso di acidosi metabolica la riduzione della bicarbonatemia (concentrazione dei bicarbonati nel sangue) si verifica sempre; per effettuare la diagnosi della patologia che ha determinato l’acidosi metabolica è necessario procedere con la rilevazione del gap anionico attraverso le misurazioni delle concentrazioni di anioni e cationi in circolo.
Qualora si riscontri un gap anionico aumentato, vuol dire che si è avuto un accumulo di acidi nel sangue (tale accumulo può essere dovuto o a un aumento della produzione di acidi da parte dell’organismo oppure dall’assunzione di acidi dall’esterno).
Se, invece, il gap anionico è normale, l’incremento dell’acidità del sangue è provocato da un’eccessiva perdita di bicarbonati dai reni o dal tratto gastrointestinale.
Fra le principali cause di acidosi metabolica con gap anionico aumentato si ricordano:
- chetoacidosi (una grave e frequente complicanza del diabete mellito di tipo 1 che può verificarsi talvolta anche in chi è affetto da diabete mellito di tipo 2 nonché in caso di alcolismo cronico, denutrizione e digiuno particolarmente prolungato)
- acidosi lattica (condizione dovuta alla combinazione di un eccesso di formazione di lattato e un suo ridotto utilizzo; una produzione eccessiva di lattato si verifica nel corso di stati di metabolismo anaerobico; particolarmente grave è quella che si verifica nel corso dei vari tipi di shock; il ridotto utilizzo è frequentemente dovuto a problemi epatici; l’acidosi lattica può essere dovuta anche all’assunzione di determinati farmaci)
- insufficienza renale (si ha una diminuita escrezione di acidi e un diminuito riassorbimento di ioni bicarbonato)
- rabdomiolisi (un serio danno al muscolo scheletrico che ha come conseguenza il rilascio nel torrente sanguigno di vari composti tra cui mioglobina, creatina, calcio, potassio e acido urico)
- ingestione di agenti tossici.
Fra le principali cause di acidosi metabolica con gap anionico normale si ricordano:
- malattia renale cronica avanzata (determina una perdita renale di bicarbonati)
- acidosi tubulare renale (si ha una perdita renale di bicarbonati)
- diarrea prolungata (si ha una perdita gastrointestinale di bicarbonati).
Sintomi e segni di acidosi metabolica
I segni e i sintomi dell’acidosi metabolica sono per lo più legati alla causa sottostante; nel caso di un’acidosi metabolica di lieve portata è generalmente asintomatica; se invece il pH scende sotto il valore di 7,10, le principali manifestazioni sono nausea, vomito e sensazioni di malessere generale.

Tra i segni più comuni dell’acidosi metabolica c’è il vomito
Uno dei segni più caratteristici dell’acidosi metabolica è l’iperpnea (il soggetto effettua respiri profondi a una frequenza normale).
Un’acidosi metabolica grave a insorgenza acuta può determinare problemi cardiaci, ipotensione e shock, aritmia ventricolare e compromissione della coscienza fino al coma.
L’acidosi metabolica cronica, invece, determina demineralizzazione ossea (si possono quindi riscontrare osteopenia, osteomalacia e rachitismo).
Altri sintomi, piuttosto aspecifici, di acidosi metabolica possono essere aumento della frequenza cardiaca, confusione, cefalea e astenia.
Si devono poi considerare le manifestazioni cliniche legate alla malattia di base (per esempio, nel caso di acidosi metabolica da insufficienza renale si possono avere poliuria, nicturia, anoressia ecc.; nel caso di diabete si possono avere poliuria, sete intensa ecc.).
Diagnosi
Il sospetto della presenza di acidosi metabolica può essere indotto dalla storia clinica del soggetto e dalla presenza dei sintomi più caratteristici della condizione.
Dopo un’accurata indagine anamnestica, per la conferma della diagnosi vengono effettuati diversi esami di laboratorio fra cui vale la pena ricordare:
- emogasanalisi ed elettroliti sierici
- gap anionico e delta gap calcolato
- formula di Winter per il calcolo delle variazioni compensatorie
- esami delle urine.
Terapia dell’acidosi metabolica
La terapia varia in base alla gravità del quadro clinico e, ovviamente, in base alla patologia che ha determinato l’alterazione dell’equilibrio acido-base; per esempio, nel caso di chetoacidosi dovuta a diabete mellito, si interviene somministrando insulino allo scopo di normalizzare la glicemia; nel caso di insufficienza renale si provvede a effettuare un’emodialisi, l’emodialisi si rende necessaria anche nel caso in cui l’acidosi metabolica sia stata determinata da un’intossicazione da salicilati, mentre nel caso di acidosi tubulare renale, la terapia si basa sulla somministrazione di alti dosaggi di alcali e di potassio)
Allo scopo di riportare l’acidità del plasma sanguigno a livelli di normalità, vengono somministrati alcali per via endovenosa od orale; i dosaggi e le modalità di somministrazione sono strettamente legati alle condizioni fisiche del soggetto e alla gravità del quadro clinico.
* Con equilibrio acido-base, in biologia, si fa riferimento all’insieme dei vari processi fisiologici messi in atto dall’organismo allo scopo di mantenere al proprio interno un livello di acidità che sia compatibile con lo svolgimento delle principali funzioni del metabolismo; tali processi consentono di mantenere il pH del sangue su valori che variano da 7,35 a 7,45.
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