Acatisia è un termine medico con il quale si indica una condizione di irrequietezza motoria caratterizzata dall’incapacità del soggetto di restare nella stessa posizione anche per un brevissimo periodo. Può manifestarsi nelle ore diurne oppure durante quelle del riposo notturno. L’acatisia viene classificata fra i disturbi del movimento, in particolare fra le forme ipercinetiche.
In base alle modalità di insorgenza, si è soliti classificare l’acatisia in acuta (detta anche reversibile; insorge entro due mesi dall’esposizione del soggetto alla causa scatenante) o cronica (detta anche tardiva; insorge dopo un lungo periodo di esposizione ai fattori scatenanti e perdura continuativamente per almeno un mese); le forme acute possono essere generalmente trattate con successo, mentre le forme croniche non rispondono né alle terapie farmacologiche e nemmeno alla rimozione della causa scatenante.
Cause di acatisia
Buona parte dei casi (circa il 90%) sono riconducibili all’assunzione di determinati farmaci, in modo particolare i neurolettici e gli antipsicotici, ma anche gli antiemetici, gli antistaminici, gli oppioidi, gli antidepressivi e i calcio-antagonisti; si parla in questo caso di acatisia iatrogena (fra i disturbi del movimento su base iatrogena, l’acatisia è quello più frequente); meno comune è la variante ansiosa (in questo caso il problema è legato a problemi psichici su base ansiosa; di fatto, il soggetto prova un esagerato timore nel restare ferme e reagisce muovendosi di continuo) e quella neurologica (in questo caso, invece, l’acatisia è solo uno dei molti segni associati alla presenza di una malattia neurologica quale la malattia di Parkinson – o altre malattie del sistema piramidale – o la demenza senile).
La diagnosi differenziale deve essere posta con la sindrome delle gambe senza riposo (uno dei tanti disturbi del sonno) e alcuni disturbi isterici.

L’acatisia si caratterizza per il fatto che il soggetto è praticamente incapace di restare fermo in una determinata posizione
Come si manifesta l’acatisia?
Come detto in apertura di articolo, il disturbo si caratterizza per il fatto che il soggetto è praticamente incapace di restare fermo in una determinata posizione; è possibile quindi osservare manifestazioni quali:
- camminare avanti e indietro cambiando il ritmo del passo
- muovere le gambe oppure le braccia quando si è in posizione supina
- sedersi e rialzarsi di continuo (dalla sedia oppure dal divano o dal letto)
- incrociare le braccia e/o le gambe di continuo
- dondolare nel vuoto gli arti inferiori e quelli superiori
- strofinare le mani fra loro oppure strofinare le braccia con le mani.
Il soggetto può anche avvertire la sensazione di tensione muscolare o quella di tremore muscolare.
Trattamento dell’acatisia
L’acatisia è un disturbo che può essere trattato solo farmacologicamente. Se si ritiene che il problema sia legato all’assunzione di determinati farmaci (come detto, l’acatisia ha spesso origine iatrogena), il medico può tentare, qualora sia possibile, la sostituzione del farmaco che si ritiene responsabile del disturbo oppure valutare un’opportuna riduzione del dosaggio per poi verificare se la sintomatologia regredisce oppure no.
Nel caso in cui il problema perduri, è possibile tentare un intervento con determinati farmaci quali, per esempio, betabloccanti (quello maggiormente impiegato è propranololo), benzodiazepine oppure anticolinergici.
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