Il trucco della diagnosi è un altro trucco molto usato dalla medicina alternativa. A dire il vero è anche usato marginalmente dalla medicina ufficiale, spesso per nascondere la propria ignoranza di fronte a un fenomeno. Come caso “ufficiale” citerò quello della sclerosi multipla anni fa era diagnosticata con un po’ troppa superficialità e si vantavano successi di quel metodo o di quella cura. Attualmente il discorso sull’efficacia terapeutica si è ridimensionato non tanto perché le cure non funzionino, quanto perché di sclerosi multipla ne sono stati descritti diversi tipi, andando da quelli perfettamente compatibili con una vita normale ad altri purtroppo molto gravi. Nel regno dell’alternativo il trucco della diagnosi può prendere due vie distinte. La prima è quello dove la diagnosi è esatta, ma giocando sull’ignoranza del paziente, si fa credere di poter guarire la malattia, sfruttando i periodi di remissione o la lunghezza della patologia. Caso classico è il cancro alla prostata, un tipo di tumore “lento” che porta alla morte solo un sesto di quelli a cui è diagnosticato (che possono morire prima per altre cause). Ovvio che si può avere buon gioco proponendo un rimedio della nonna in tutti quei casi in cui il tumore è poco aggressivo.
La seconda via è quella della diagnosi sbagliata. Purtroppo il medico convenzionale a volte non riesce a confessare la propria ignoranza e butta lì una diagnosi sbagliata (succede raramente) o un ventaglio di ipotesi (caso più comune); per esempio in presenza di una brutta anemia si fanno diverse ipotesi, magari anche quella di una forma di leucemia. Il soggetto poi inspiegabilmente guarisce (evidentemente non era leucemia!). Se però dopo le perplessità “ufficiali” il soggetto si rivolge a un alternativo, convinto di avere la leucemia (e magari supportato in questo dal terapeuta alternativo) ecco che la guarigione spontanea viene attribuita al classico rimedio della nonna.
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