Il delirio di onnipotenza è un sintomo di diverse malattie psichiatriche; in questo articolo vogliamo mostrare che può colpire persone “assolutamente normali”. Il campo d’indagine è la medicina e il delirio di onnipotenza è la pretesa da parte del terapeuta (usiamo questo termine per non riferirci ai soli medici convenzionali) di essere in grado di guarire ogni patologia. Quante volte capita che un medico si senta comunque in dovere di prescrivere farmaci che sa non faranno granché nei confronti della patologia? Spesso è il paziente stesso che lo spinge a questo grossolano errore (illudere un paziente è sempre un grave errore), ma a volte la causa è una motivazione psicologica personale. Il delirio di onnipotenza si manifesta in due modi classici:
- esteso; il terapeuta si ritiene in grado di guarire un gran numero di patologie, spesso si sente in grado di curare ogni patologia.
- Ristretto; pur sapendo che le cause di una patologia sono molte e diverse, a volte sconosciute, il terapeuta pensa di essere in grado di guarire ogni forma della patologia in questione.
La forma estesa è tipica di molte medicine alternative che tendono a far risalire a un’unica causa un elenco pressoché infinito di patologie; nelle medicine complementari è presente anche la forma ristretta di cui abbiamo parlato per esempio nel caso dei vari manipolatori. Da cosa nasce? – Dal desiderio ancestrale dell’uomo di controllare il male perché questo controllo dà potere e forza. Quando il medico era sostanzialmente uno stregone e naturale e soprannaturale, umano e divino si mischiavano, ogni forma di impotenza di fronte alla malattia era sinonimo di sconfitta contro le forze del male.
Come una volta lo stregone agitava i suoi strumenti attorno al paziente, anche oggi il terapeuta che non sa arrendersi deve credere di essere onnipotente. Basta pensare al camice bianco, simbolo di cultura medica, usato anche da chi medico non è e da medici (pensiamo a dietologi, psicologi ecc.) che non toccheranno mai i pazienti, ma lo indossano come segno di professionalità. Esemplare il caso del colesterolo. Come mai fra i fattori di rischio ha un’importanza decisamente sovrastimata? La motivazione è squisitamente psicologica.
Pochissimi medici, solo i migliori, riconoscono i loro limiti e quelli della medicina. Del resto è umano e succede forse in tutte le professioni. Nel caso del rischio cardiovascolare i fattori di rischio sono nell’ordine: fumo, pressione alta, sovrappeso e indice di rischio (colesterolo totale/colesterolo HDL). Poiché fumo e obesità non si vincono facilmente (anzi!) e la pressione è comunque complessa da controllare, ecco che il colesterolo è ciò che appaga il senso di onnipotenza del medico. Ma poiché è difficile alzare il colesterolo buono se non convincendo le persone a fare sport, ecco che si continua a parlare di colesterolo totale alto. Perché basta una pillola e va giù di sicuro. Quindi se alzo oltremodo la sua importanza, innalzo anche il mio potere.
La specializzazione – La medicina convenzionale ha per lo meno il merito di aver introdotto il concetto di specializzazione (a differenza del mondo alternativo dove c’è chi cura tutto dall’AIDS alla colite, dall’allergia al tumore) per cui dovrebbe essere più immune dal delirio di onnipotenza e in effetti nessun medico convenzionale ha deliri di onnipotenza estesi. Infatti si deve rilevare che la specializzazione riduce grandemente il campo d’azione del medico e, aumentando anche le sue conoscenze sulla materia trattata, permette di avere buoni risultati.
La definizione della patologia – Purtroppo però anche la medicina convenzionale non è immune dal delirio di onnipotenza ristretto. Se fosse possibile definire esattamente i contorni di una patologia, probabilmente la specializzazione sarebbe sufficiente per evitare ogni problema. Purtroppo
molte patologie oggi non hanno che una definizione generica.

Il delirio di onnipotenza può essere una caratteristica personale o un vero e proprio sintomo patologico
Questo problema non è molto presente alla classe medica che difficilmente si pone il problema di chiarire (suddividere) ulteriormente una patologia in base alle sue reali cause. Si scopre facilmente che
attribuire lo stesso nome a patologie simili, ma afferenti a cause diverse (eventualmente sconosciute) è il miglior modo di innescare il delirio di onnipotenza.
Infatti se la patologia X ha n cause (magari tutte sconosciute) x1, x2, x3, …, xn e il terapeuta (alternativo o convenzionale) riesce a guarire una patologia la cui causa è per esempio x3 potrà essere indotto a credere di riuscire a curare sempre la patologia X, qualunque sia la causa! Questo assurdo meccanismo è la forma più comune di delirio di onnipotenza ristretto. Così lo specialista che utilizza un certo metodo pensa che una certa patologia possa essere guarita sempre e comunque con il proprio metodo: c’è l’ortopedico che fa mettere i plantari a tutti oppure lo psichiatra che prescrive sempre antidepressivi oppure l’otorinolaringoiatra che per ogni rinite prescrive cortisonici. Un esempio di delirio di onnipotenza è l’esagerata fiducia nei trigger point.
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