Di solito, le persone che si avvicinano ai feriti di un incidente stradale hanno bene in mente la regola che non bisogna toccare nulla finché non arrivano i soccorsi. Questa regola non è sbagliata, o meglio, non è sempre sbagliata. Il motivo per cui, se non si è soccorritori addestrati, è meglio non mettere le mani sulle vittime di un incidente è che i movimenti inadeguati di alcune parti del corpo lesionate dal trauma possono causare ulteriori gravissimi danni. L’esempio tipico è quello della frattura vertebrale a livello cervicale: se a un infortunato con questo tipo di lesione faccio muovere il collo posso causare un danno del midollo spinale (cosa che a questo livello comporta paralisi totale del corpo, irreversibile, quando non paralisi dei muscoli respiratori e morte). Esistono però alcuni casi in cui è meglio intervenire. Ecco alcune raccomandazioni.
- Non arrestare troppo bruscamente la propria auto e parcheggiarla ad almeno 15-20 metri dall’incidente (se c’è benzina sull’asfalto, almeno 30 metri). Mettere, o far mettere, il triangolo di segnalazione. Indossare il giubbotto catarifrangente e, se possibile, guanti. Osservare se vi sia il rischio che le altre auto, sopraggiungendo, causino ulteriori incidenti e cercare di prevenire questa eventualità.
- Avvisare prima possibile il 118.
- Assicurarsi che la scena non sia pericolosa per noi stessi (1). Fare attenzione all’odore della benzina o di altri materiali pericolosi. Prestare attenzione a sostanze tossiche, a cavi elettrici, tralicci danneggiati ecc. Se un’auto sta incendiando, avvisare prima possibile i vigili del fuoco. Spegnere il quadro di accensione dell’auto coinvolta (sempre che ciò non comporti un serio pericolo per noi stessi).
- Valutare il ferito: se è sveglio e parla, cercare di assisterlo, ma non farlo muovere, aspettare i soccorritori e non estrarlo dal veicolo di propria iniziativa.
a) Se non è sveglio e non risponde cercare di capire se respira senza toccargli la testa o il collo.
b) Se non respira farsi aiutare a estrarlo rapidamente dal veicolo, possibilmente, ma solo se non causa rallentamenti nella manovra, tenendo fermo il collo (la testa non deve eseguire movimenti di rotazione o flessione rispetto al tronco). Se si è soli si dovrà cercare di estrarre il ferito con le proprie forze.
c) Eseguire la manovra GAS (2), se possibile con una certa delicatezza e senza esagerare con l’estensione.
d) Se la manovra GAS conferma l’assenza di respiro, procedere con il massaggio cardiaco e le respirazioni (il solito ciclo 30:2).
Altre eccezioni alla regola di non toccare sono:
- la presenza di gravi, evidenti e veramente abbondanti emorragie esterne che non si riesce a tamponare con il malato a bordo;
- la presenza di pericolo immediato per la vittima (di incendio, crollo, ecc…).
Anche in questi due casi, quindi, può essere saggio spostare la vittima, facendo una grande attenzione a mantenere fermo il capo rispetto al busto (come detto in precedenza, la testa non deve eseguire movimenti di rotazione o flessione rispetto al tronco).
In caso di perdite di sangue abbondanti è necessario applicare un panno pulito oppure, se non disponibile, un proprio indumento e comprimerlo sulla sede del sanguinamento in modo da ridurre il più possibile la perdita; fare però attenzione alle perdite ematiche dal cranio: non bisogna peggiorare le eventuali fratture craniche quindi, se si osserva un’emorragia veramente cospicua, si può applicare un indumento anche al cuoio capelluto, ma con particolare attenzione e delicatezza.
Per quanto riguarda il casco, va lasciato in sede, a meno che il ferito non abbia smesso di respirare. In questo caso è necessario toglierlo per praticare la rianimazione. La procedura per toglierlo senza muovere la colonna cervicale viene bene riportata nel sito web Croce Rossa Italiana – Istruttori P.S.T.I. Trentino o in siti web analoghi dedicati al soccorso sulla strada; tuttavia è bene ricordare che se l’infortunato ha smesso di respirare la priorità è il respiro: non si deve perdere tempo per fare le manovre con estrema precisione: il casco va tolto subito (oltretutto, dato che non si è soccorritori addestrati, in un ferito che non respira dovremo comunque iperestendere un po’ la testa per praticare la respirazione artificiale, quindi tutta la prudenza nel rimuovere il casco viene in parte vanificata).
Eventuali oggetti conficcati vanno lasciati dove sono.
I punti chiave
Anche nel traumatizzato, se è svenuto, non è risvegliabile e non respira, bisogna praticare il massaggio cardiaco e le respirazioni artificiali al più presto. Il 118 va avvisato subito.
Dott. Davide Corvi
Anestesista-rianimatore presso: Istituto Ortopedico Galezzi
20161 Milano
1 Non è punibile un’omissione di soccorso se quest’ultimo comporta rischio per la propria incolumità. Anzi, è bene ricordare che in ogni situazione di emergenza il primo pensiero deve essere: “la scena è sicura?”. Se ci sono motivi di ritenere che ci siano dei rischi effettivi nel soccorrere una persona, allora il compito del cittadino è solo quello di avvisare le autorità (questo compito non deve mai essere trascurato: la sua omissione è punibile).
2 I soccorritori addestrati conoscono altre procedure, ma chi non è addestrato, secondo le linee guida AHA (American Heart Association) 2005 dovrebbe praticare l’estensione della testa e il sollevamento del mento anche negli arresti traumatici.
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