Bambini: quando chiamare il 118? Vale la solita raccomandazione: è meglio imparare bene cosa fare nell’adulto (sarà molto più probabile che vi capiti di rianimare un adulto che un bambino) e, nel caso sia necessario, applicare lo stesso protocollo al bambino piuttosto che tentare di imparare le differenze per poi fare confusione e non ricordare nulla al momento buono: quindi leggete pure questo paragrafo, ma imparate bene soprattutto ciò che riguarda l’adulto.
In realtà, la tempistica per la chiamata al sistema di emergenza vista precedentemente per gli adulti è l’ideale per gli arresti cardiaci improvvisi e testimoniati. Però, in altri tipi di arresto, e in particolare nei bambini, sarebbe meglio fare un minuto di rianimazione con compressioni e respirazioni prima di correre al telefono (sempre considerando il caso in cui, sfortunatamente, ci si trovi da soli, altrimenti uno dei soccorritori può avvisare subito il 118 (112) mentre l’altro va avanti con la procedura). Nei bambini si hanno due casi: nel primo caso esaminato sotto è necessario chiamare molto presto il 118 (come negli adulti), nel secondo caso si chiama il 118 dopo circa un minuto di rianimazione.
Primo caso – Bambino che ha un arresto improvviso testimoniato (per esempio cade a terra privo di sensi durante una partita di calcio e viene subito soccorso):
Secondo caso – Bambino trovato a terra incosciente (momento dell’arresto non testimoniato):
Nell’articolo Posizione di sicurezza vedremo invece come comportarci se una persona è priva di coscienza, ma respira autonomamente.
Dott. Davide Corvi
Anestesista-rianimatore presso: Istituto Ortopedico Galezzi
20161 Milano
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