L’uveite è un serio processo infiammatorio a carico dell’uvea, lo strato intermedio compreso fra sclera e retina; l’uvea è suddivisa in tre parti: iride, corpo ciliare e coroide.
L’uveite essere diffusa o localizzata a una o più parti dell’uvea; a questo proposito si distinguono le seguenti forme:
- anteriore (l’infiammazione interessa l’iride e il corpo ciliare o soltanto l’iride; si possono anche rispettivamente usare i termini iridociclite o irite)
- intermedia (anche ciclite; l’infiammazione interessa soltanto il corpo ciliare)
- posteriore (anche coroidite; l’infiammazione interessa soltanto la coroide).
Nel caso in cui tutte le strutture siano interessate si parla di panuveite o semplicemente di uveite.
Il termine uveite molto spesso viene utilizzato, impropriamente, anche per riferirsi a processi infiammatori che possono colpire altre strutture oculari (cornea, retina, sclera ecc.).
L’uveite è una patologia che non deve essere assolutamente trascurata perché può essere causa di danni particolarmente seri alle strutture dell’occhio; non è per esempio noto a tutti che circa il 10% dei soggetti colpiti da questa patologia finisce per diventare cieco.
Esistono varie forme della malattia, fra queste si ricordano la pars planite (una forma idiopatica che può avere serie complicazioni), l’uveite di Fuchs (anche iridociclite eterocromica di Fuchs), la sindrome di Posner-Schlossman, l’iridociclite HLB 27 correlata, la coroidite serpiginosa, l’oftalmite simpatica e l’uveite facoanafilattica (anche uveite cristallino-indotta)
Uveite – Cause
Le cause dell’uveite non sono ancora del tutto note; può essere causata da agenti traumatici o da agenti infettivi che attaccano l’occhio in conseguenza di ferite o perché vi arrivano attraverso le circolazioni sanguigna e linfatica da altri focolai infiammatori. Gli agenti infettivi causa di uveiti possono quindi essere i più svariati.
L’infiammazione dell’uvea può quindi essere associata a patologie infettive quali toxoplasmosi, brucellosi, leptospirosi, herpes, citomegalovirus, tubercolosi, sifilide, malattia di Lyme, e infezioni di tipo micotico; in altri casi è associata a malattie sistemiche quali la spondilite anchilosante, lupus eritematoso sistemico, la malattia di Reiter, l’artrite reumatoide, la psoriasi, il morbo di Crohn, la sarcoidosi, la malattia di Behçet, la sclerosi multipla ecc.
Altre possibili cause di uveite sono:
- ulcere corneali
- distrofia corneale endoteliale di Fuchs (anche sindrome di Fuchs, una rara malattia ereditaria)
- ferite perforanti
- interventi chirurgici
- tumori oculari.
Secondo alcuni autori, il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza della patologia (il fumo provoca un indebolimento del sistema immunitario).
Uveite – Sintomi
I segni e i sintomi più frequenti che caratterizzano l’uveite sono i seguenti:
- ipersensibilità alla luce (fotosensibilità)
- la visione offuscata
- rossore oculare (iperemia oculare) accompagnato da dolore e bruciore.
L’uveite può insorgere improvvisamente con rossore e forte dolore agli occhi oppure manifestarsi più subdolamente con lieve rossore e dolore non particolarmente intenso e graduale offuscamento della visione.
Nel caso di uveite intermedia è piuttosto frequente la comparsa di miodesopsie (fenomeno popolarmente noto come mosche volanti).
Paradossale può essere il caso dell’uveite anteriore cronica; infatti, è possibile che in questa circostanza la malattia passi praticamente inosservata anche se l’infiammazione è piuttosto grave, in quanto i sintomi possono essere molto blandi.
Altri possibili manifestazioni sono una lacrimazione abbondante e la comparsa di scotomi (parziali alterazioni del campo visivo). A seconda delle cause scatenanti i sintomi possono riguardare uno o entrambi gli occhi.

Il rossore oculare è uno dei segni clinici che caratterizzano l’uveite
Diagnosi
La diagnosi non è sempre semplice; in molti casi, infatti, l’uveite viene scambiata per una congiuntivite (molti sintomi e segni che caratterizzano le due patologie, infatti, sono del tutto sovrapponibili).
È di notevole importanza che in presenza dei segni e sintomi riportati in precedenza si ricorra alla consulenza di uno specialista perché, come accennato nel paragrafo iniziale, se la malattia viene trascurata, può essere causa di danni seri e per di più permanenti all’occhio (in alcuni casi si può addirittura arrivare alla cecità).
Un’attenta anamnesi e un accurato esame oculare consentono nella stragrande maggioranza dei casi di inquadrare il disturbo in modo preciso; ciò è di fondamentale importanza ai fini della scelta delle cure più adeguate allo specifico caso. Talvolta però, possono permanere alcuni dubbi e si può essere costretti a ricorrere a esami sia di laboratorio che strumentali che permettano di inquadrare correttamente il quadro clinico.
Uveite – Cura
Il primo scopo della cura di un’uveite è quello di diminuire, per quanto possibile, il rischio che insorgano danni oculari di tipo permanente (cecità o lesioni al nervo ottico in primis). Di norma si procede con l’instillazione di farmaci steroidei e di farmaci ad azione dilatatoria (farmaci midriatici, come per esempio l’atropina o l’omatropina) il cui scopo principale è quello di ridurre infiammazione e dolore.
Nel caso il processo infiammatorio interessi gli strati più profondi dell’uvea si dovrà procedere con terapie di tipo sistemico (per via orale); è inoltre pacifico che, nel caso sia stata individuata con precisione la causa che ha scatenato il processo infiammatorio si dovrà istituire una terapia adeguata alla sua risoluzione (ove questo sia possibile).
Nel caso di uveite di origine batterica (l’evenienza forse più frequente), per esempio, la cura consiste nella somministrazione di antibiotici spesso associati a cortisonici. Possono essere utilizzati sia colliri che pomate.
Se l’uveite è associata a toxoplasmosi si può intervenire con farmaci antimalarici (pirimetamina).
Nel caso in cui il processo infiammatorio sia di origine virale si ricorre a farmaci antivirali, mentre se la patologia è provocata da funghi si utilizzano i farmaci antimicotici.
Le complicazioni più frequenti legate all’uveite sono il glaucoma (patologia oculare di notevole importanza perché può portare a cecità) e l’opacità del cristallino (cataratta); ciò può costringere al ricorso a tecniche di tipo chirurgico che blocchino l’evoluzione della patologia.
Altre possibili complicazioni sono danni a carico dei nervi ottici, il distacco di retina, le infiammazioni corneali. Come detto è anche possibile che la malattia esiti in cecità.
Le forme di uveite più facilmente curabili sono quelle che interessano la parte oculare anteriore (le iriti o le cicliti); queste durano generalmente un mese o un mese e mezzo e vengono tenute sotto controllo grazie a specifici colliri. La cura risulta invece più decisamente più complessa nel caso di quelle forme che interessano la parte posteriore dell’occhio (le coroiditi) e che hanno la tendenza a durare molto più a lungo delle precedenti.
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