Tumori all’utero è una terminologia generica con la quale è possibile riferirsi a diversi tipi di neoplasia che interessano l’utero; l’utero è l’organo che ha la funzione di accogliere l’uovo fecondato permettendone lo sviluppo; se ne distinguono due parti, la prima espansa in alto, detta corpo, e una ristretta in basso, detta collo o cervice; quest’ultima è rivolta verso la vagina che si inserisce su di essa); essenzialmente, senza entrare in distinzioni eccessivamente tecniche possiamo distinguere i tumori all’utero in due grandi categorie:
- tumori al collo dell’utero
- tumori al corpo dell’utero.
I tumori al collo dell’utero possono essere di tipo benigno (il tipico esempio è il polipo cervicale) o di tipo maligno (carcinoma del collo dell’utero, anche carcinoma della cervice o carcinoma cervicale).
Questi tipi di neoplasia sono ampiamente trattati nell’articolo Tumore al collo dell’utero al quale rimandiamo.
Anche i tumori al corpo dell’utero possono di tipo benigno (per esempio la maggior parte dei fibromi uterini, l’iperplasia dell’endometrio ecc.) oppure maligni come, per esempio il carcinoma dell’endometrio (o carcinoma endometriale) e il carcinoma del miometrio. Di seguito tratteremo la forma più frequente, il carcinoma dell’endometrio.
Carcinoma dell’endometrio: un tumore diffuso
Il carcinoma dell’endometrio o cancro del corpo uterino origina dall’endometrio, la mucosa che riveste le pareti dell’utero. Per propagazione, il cancro dell’endometrio può interessare la cervice, le tube, l’ovaio, la vescica, il miometrio e la cavità peritoneale. Il tumore può anche diffondersi per via linfatica o per via ematica.
Si tratta di una delle più frequenti neoplasie dell’apparato genitale femminile, anche se la mortalità per questo tipo di cancro è decisamente più bassa di quella che contraddistingue il tumore al collo dell’utero.
Esistono varie categorie di questo tipo di tumore:
- adenocarcinoma endometriale (la forma più frequente)
- adenocarcinoma sieroso papillare e adenocarcinoma a cellule chiare (queste sono le forme più aggressive)
- carcinoma mucinoso, carcinoma spinocellulare, carcinoma misto e carcinoma indifferenziato (le forme più rare)
- carcinoma dell’endometrio eredofamiliare.
Il carcinoma dell’endometrio si manifesta in particolar modo nelle donne che hanno un’età compresa tra i 55 e i 65 anni; soltanto in quinto dei casi si manifesta prima che la donna entri in menopausa; raramente le donne che hanno meno di 40 anni vengono colpite da questo tipo di tumore. Studi recenti sembrano mostrare come la malattia stia aumentando la sua frequenza nel periodo post-menopausale. Nel nostro Paese, ogni anno, si contano 10 casi di carcinoma endometriale ogni 100.000 donne.

I tumori dell’utero sono di due tipi: al corpo dell’utero e alla cervice uterina.
Cause e fattori di rischio
Il carcinoma dell’endometrio è una forma di tumore all’utero le cui cause non sono ancora del tutto note; tuttavia vi sono alcuni fattori che sembrano rivestire un ruolo importante nello sviluppo di questa neoplasia:
- terapia sostitutiva estrogenica non correttamente bilanciata
- diabete
- obesità
- sindrome dell’ovaio policistico
- nulliparità (termine con il quale si indica la condizione della donna che non ha mai partorito)
- menopausa tardiva
- precoce inizio del ciclo mestruale
- presenza di neoplasie secernenti estrogeni
- mancanza di ovulazione.
Altri fattori di rischio sono l’età e la sindrome di Lynch.
Tumori all’utero: segni e sintomi
La sintomatologia che caratterizza il tumore all’endometrio si manifesta, di solito, in modo tardivo.
Fra i sintomi principali vanno ricordati le perdite ematiche vaginali (metrorragia), perdite vaginali, spesso maleodoranti, di colore biancastro (leucorrea) e dolore. Quest’ultimo sintomo è uno dei più tardivi, tuttavia, in alcuni casi, quando il tumore è ancora in fase precoce è possibile che la donna avverta una lieve dolenzia legata alla distensione dell’utero provocata dalla proliferazione delle vegetazioni neoplastiche e dalle contrazioni uterine stimolate da detta distensione.
In moltissimi casi, di fatto, la scoperta di questo tipo di tumore uterino viene fatta in seguito a una visita ginecologica richiesta dopo una perdita ematica vaginale.
Diagnosi
Contrariamente a quanto accade con un’altra diffusa forma di tumore all’utero, il tumore cervicale, la diagnosi di cancro dell’endometrio non può essere effettuata tramite il Pap test (uno dei test di screening per il cancro della cervice); questo perché le cellule prelevate per l’esame sono quelle della superficie cervicale, esterne alla cavità uterina, sede quest’ultima del tumore all’endometrio.
Nei casi dubbi è quindi necessario effettuare un prelievo di materiale cellulare all’interno della cavità uterina; esistono per questo scopo dispositivi monouso sterili attraverso i quali è possibile effettuare il prelievo del materiale sospetto che andrà analizzato microscopicamente. Questo tipo di esame può essere fatto come screening periodico per le donne asintomatiche a rischio (vedasi paragrafo Eziologia e fattori di rischio). Il prelievo di materiale dovrebbe essere fatto annualmente; in casi particolari semestralmente.
Il metodo migliore per effettuare un controllo periodico dell’endometrio è rappresentato da isteroscopio e microisteroscopio di Hamou, strumenti che permettono un’ampia visione della mucosa del corpo dell’utero e anche del canale cervicale. Altre metodiche utilizzate in ambito diagnostico sono l’ecotomografia con sonda endovaginale, la flussimetria, il color doppler, l’isterografia, l’aspirazione o la biopsia in striscia ecc.
Trattamento dei tumori all’utero
Il tumore all’utero viene trattato chirurgicamente tramite un intervento in laparatomia; ciò comporta isterectomia totale, ovarosalpingectomia bilaterale e colpectomia del terzo superiore. Nei soggetti in cui l’intervento per via addominale non sia possibile, si può considerare l’intervento per via vaginale.
La chirurgia è considerata l’opzione principale nella terapia del carcinoma endometriale in quanto la maggior parte di questi tumori sono limitati alla zona uterina e l’intervento chirurgico può rappresentare in moltissimi casi una terapia sufficiente e definitiva.
Trattamenti alternativi sono rappresentati dalla radioterapia, dalla chemioterapia (il ricorso a questa tipologia di trattamento è comunque raro nei carcinomi endometriali) e dalla somministrazione di farmaci progestinici e antiestrogeni.
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