I tumori della laringe maligni sono le neoplasie più frequenti del distretto otorinolaringoiatrico; sono forme tumorali che, se diagnosticate precocemente, hanno una buona prognosi; per quanto negli ultimi quindici anni la loro frequenza sia decisamente aumentata, le diagnosi sempre più precoci (facilitate dalla comparsa di segni e sintomi, da soli o associati, quali disfonia, dispnea e disfagia) e il miglioramento delle cure a disposizione hanno fatto sì che le percentuali di sopravvivenza diventassero sempre più elevate.
È il sesso maschile quello maggiormente interessato da queste tipologie di cancro; gli uomini, infatti, sono colpiti dieci volte di più delle donne; negli uomini i tumori della laringe interessano soprattutto la glottide, mentre nelle donne la zona più colpita è la porzione sovraglottica. Nella maggior parte di casi, i tumori maligni della laringe colpiscono soggetti di età compresa tra i 50 e i 70 anni.
Tumori della laringe maligni: le cause
Nella gran parte dei casi i tumori maligni della laringe sono riconducibili al vizio del fumo e all’assunzione eccessiva di bevande alcoliche e superalcoliche; il fumo è considerato il fattore di rischio più importante dal momento che in un soggetto fumatore i tumori laringei compaiono da 4 a 32 volte di più che in soggetti non fumatori; si deve altresì notare che il rischio di ammalarsi cresce con l’aumentare del numero di sigarette fumate giornalmente; tende invece a scendere in coloro che hanno smesso di fumare da più di cinque anni. Per quanto riguarda l’abuso di alcol, i dati più recenti indicano che coloro che assumono abitualmente alcolici corrono un rischio tre volte superiore di contrarre un tumore maligno della laringe rispetto ai soggetti astemi.
Altri fattori di rischio di minore importanza sono rappresentati dall’esposizione all’amianto e al nichel; alcuni autori citano fra i fattori di rischio anche un uso improprio o un abuso delle corde vocali.
I segni e i sintomi
Il segno più frequente che caratterizza i tumori laringei che interessano le corde vocali è la disfonia (si possono avere raucedine o abbassamenti della voce); generalmente la disfonia è dapprima saltuaria, ma con il passare del tempo diventa persistente e intensa e, in alcuni casi, il soggetto accusa afonia (mancanza totale della voce).
Se non sono le corde vocali a essere interessate dalla neoplasia, ma altre zone della laringe, il sintomo più comune è il fastidio che si prova nell’inghiottire; nel caso di tumori piuttosto estesi il soggetto può riferire una notevole difficoltà a deglutire associata, talvolta, alla comparsa di dolore che in molte occasioni si irradia verso l’orecchio. In alcuni casi, il primo segno della presenza di un tumore laringeo è rappresentato dall’ingrossamento di uno o più linfonodi del collo.
Chi avverte questi sintomi dovrebbe recarsi da un otorinolaringoiatra per effettuare una visita di controllo; se si è forti bevitori e fumatori (e non si ha intenzione di smettere con queste deleterie abitudini…) si dovrebbe perlomeno programmare una visita annuale di controllo, in particolar modo se si sono superati i 50 anni di età.
Tumori della laringe maligni: la diagnosi
Inutile ripetere che una diagnosi precoce aumenta notevolmente le probabilità di una guarigione completa senza contare che prima si interviene e più c’è la possibilità di effettuare scelte terapeutiche che permettano la conservazione della laringe e quindi delle sue funzioni.
La diagnosi di un tumore laringeo richiede l’esecuzione di alcuni esami strumentali fra cui la laringoscopia indiretta, un esame rapido, poco costoso e pratico che può già dare una buona idea delle condizioni della laringe e aiutare a individuare la presenza di patologie più o meno gravi a carico di tale organo. Esami più “fini” sono la laringoscopia con fibre ottiche e la laringoscopia in sospensione; quest’ultimo è l’esame diagnostico maggiormente valido per una diagnosi più precisa e vi si ricorre quando la laringoscopia con fibre ottiche non è risultata risolutiva; peraltro questo tipo di esame consente, in alcuni casi, l’esecuzione di piccoli interventi chirurgici; il suo limite principale è rappresentato dal fatto che deve essere effettuato in anestesia generale.
Va comunque precisato che la risposta definitiva sulla natura dell’eventuale lesione tumorale riscontrata arriva soltanto dall’analisi del tessuto prelevato tramite biopsia.
A seconda dei casi possono essere richiesti esami di diagnostica per immagini quali TAC, RMN ed ecografia.
Nel caso sia stato riscontrata la presenza di un tumore della laringe è opportuna l’esecuzione di una radiografia del torace; quest’ultima serve a verificare l’eventuale presenza di metastasi ai polmoni oppure la presenza di un tumore polmonare; si deve ricordare infatti che il fumo, che è il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di un tumore laringeo, è anche la principale causa dello sviluppo dei tumori polmonari.

Anatomia della laringe: esistono diversi tipi di tumori di laringe maligni, di differente gravità.
Tumori della laringe maligni: le cure
Gli approcci terapeutici dipendono da vari fattori; scopo del trattamento è ovviamente la guarigione dalla neoplasia e, nei limiti del possibile, la conservazione delle funzioni della laringe. Gli strumenti utilizzati possono essere la chirurgia, la radioterapia e la radiochemioterapia; queste modalità di trattamento possono essere utilizzate da sole oppure in combinazione.
Nel caso di carcinoma in situ delle corde vocali (una forma tumorale non ancora invasiva) si interviene di solito con l’intervento di decorticazione (termine tecnico che grossolanamente possiamo definire come “pulizia delle corde vocali”); a seconda dei casi si può associare un programma di radioterapia; se lo specialista non lo ritiene necessario è comunque opportuno aumentare la frequenza dei controlli.
Nel caso di carcinoma microinvasivo, più pericoloso del carcinoma in situ, è sempre consigliabile intervenire con un trattamento radioterapico.
Nei casi di carcinomi che interessino una sola corda vocale le percentuali di guarigione ottenibili con la radioterapia sono decisamente elevate (si va dal 90 al 95% circa); peraltro, di norma non si hanno conseguenze negative sulla voce; ovviamente, nel corso del trattamento radioterapico è normale un suo abbassamento. Di norma, la radioterapia viene effettuata cinque giorni per settimana per un arco di tempo di sette settimane. Nel caso di questi tumori si può ricorrere anche alla chirurgia (cordectomia); in questo caso il chirurgo rimuove la corda vocale interessata dal tumore; le percentuali di guarigione sono pressoché le stesse di quelle che si ottengono con il ricorso alla radioterapia; la rimozione di una corda vocale, come facilmente si può immaginare ha conseguenze sulla voce che resterà rauca, anche se, con il passare del tempo andrà incontro a un notevole miglioramento.
Se il tumore interessa entrambe le corde vocali e/o il loro punto di incontro, si può intervenire chirurgicamente (a seconda della gravità della situazione si ricorrerà a interventi conservativi o demolitivi); in casi più semplici potrebbe essere sufficiente il solo ricorso alla radioterapia. Le possibilità di guarigione sono piuttosto alte (intorno al 90%).
I tumori della laringe estesi alla regione cordale e alla regione sovraglottica vengono trattati chirurgicamente con interventi che a seconda dei casi possono essere conservati o demolitivi; chirurgia può essere affiancata dalla radioterapia. nel 70-80% dei casi si ottiene la guarigione definitiva.
I tumori laringei che coinvolgono pesantemente le corde vocali o che siano estesi anche ad altre sedi della laringe o della faringe vengono di norma trattata con la chirurgia; solitamente è necessario asportare laringe e, talvolta, anche alcuni organi vicini; risulterà necessario un tracheostoma, ovvero un’apertura permanente nella parte centrale e bassa del collo che servirà per respirare; necessaria sarà anche l’asportazione dei linfonodi del collo. A seconda dei casi, alla chirurgia deve essere associata la radioterapia.
Nonostante si tratti di tumori in fase avanzata, le percentuali di guarigione rimangono piuttosto alte in base all’estensione della neoplasia alle sottosedi della laringe. Il problema principale è rappresentato dal fatto che si ha la perdita delle funzioni laringee.
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