Tumore allo stomaco (anche tumore gastrico) è una locuzione generica con la quale ci si riferisce a un gruppo di malattie tumorali, benigne e maligne, che colpiscono lo stomaco; la forma più frequente è l’adenocarcinoma dello stomaco (o adenocarcinoma gastrico); rappresenta, infatti, la stragrande maggioranza dei casi di tumore allo stomaco (siamo attorno al 90% circa); la patologia si origina dalle cellule epiteliali della tonaca mucosa dello stomaco oppure dalle ghiandole che si trovano tra queste cellule.
Forme meno frequenti sono:
- linfoma gastrico (noto anche come linfoma MALT, Mucosa-Associated Lymphatic Tissue); rappresenta circa il 6-7% circa dei casi di tumore allo stomaco; insorge dai linfociti del tessuto linfoide associato alla mucosa dello stomaco.
- Tumore stromale gastrointestinale; è piuttosto raro (circa l’1% dei casi di tumore allo stomaco); è una delle tante forme di sarcoma dei tessuti molli; trae origine dalle cellule che regolano la motilità del cibo lungo il tratto digerente.
- Leiomiosarcoma gastrico; altra rara forma di sarcoma dei tessuti molli; rappresenta circa l’1% dei casi di tumore gastrico; trae origine dalle cellule muscolari lisce dello stomaco.
- Carcinoide gastrico; anche questa forma rappresenta circa l’1% dei casi di tumore gastrico; viene classificato fra i tumori endocrini (ovvero quelle neoplasie che originano dalle cellule deputate alla produzione di ormoni); insorge dalle cellule che producono la gastrina, un ormone peptidico presente nella mucosa protettiva dello stomaco, la cui funzione primaria è quella di regolare la secrezione gastrica.
La patologia può colpire qualsiasi parte dello stomaco; non ha preferenze di localizzazione; in questo si differenzia, per esempio, dal tumore al pancreas che, generalmente, interessa la testa della ghiandola pancreatica.
Come già accennato, le varie forme di tumore allo stomaco possono essere di natura maligna o di natura benigna. I tumori maligni che interessano soltanto lo strato dell’epitelio e della sottomucosa vengono definiti carcinomi gastrici iniziali (nei Paesi di lingua anglosassone sono noti come Early Gastric Cancers); si tratta di forme tumorali che, in genere, hanno una prognosi migliore.
Il tumore allo stomaco è una neoplasia molto frequente; per quanto riguarda l’Europa questa grave patologia rappresenta la quinta forma di tumore più frequente; rappresenta, tra l’altro, poco meno di un quarto di tutti i tumori (23% circa).
Il tumore allo stomaco colpisce più frequentemente i soggetti di sesso maschile (su base annua si registrano 20 casi di questa forma di cancro ogni 100.000 uomini contro i 9 casi delle donne).
La maggior parte (60% circa) dei soggetti affetti da tumore allo stomaco ha un’età superiore ai 65 anni. L’incidenza per età ha la tendenza ad aumentare molto rapidamente.
L’incidenza del tumore allo stomaco mostra una notevole variabilità nell’ambito dei Paesi Europei, si passa infatti dai 34 casi ogni 100.000 uomini nei Paesi dell’Europa orientale ai 19 casi ogni 100.000 uomini nei Paesi dell’Europa meridionale; per quanto riguarda le donne si va dai 6 casi ogni 100.000 soggetti nei Paesi dell’Europa settentrionale ai 7 casi ogni 100.000 soggetti nei Paesi dell’Europa occidentale.
Cause e fattori di rischio
Attualmente non si è giunti a identificare con sicurezza le cause del tumore allo stomaco, ma è stata però individuata una serie di fattori di rischio, sia legati ad altre patologie, sia ad abitudini di vita sia all’ambiente sia a caratteristiche individuali.
I principali fattori di rischio relativi al tumore allo stomaco sono i seguenti:
- età
- sesso maschile
- storia familiare
- condizioni ereditarie
- fumo di sigaretta
- esposizione professionale a determinate sostanze
- regime alimentare scorretto
- precedente intervento chirurgico allo stomaco
- anemia perniciosa
- acloridria
- presenza di Helicobacter pylori
- ulcera gastrica
- gastrite atrofica
- gruppo sanguigno A
- obesità.
Analizziamoli brevemente.
Età – È stato osservato che i soggetti di età >55 anni hanno maggiori probabilità di contrarre la patologia rispetto a soggetti di età inferiore. L’incidenza raggiunge il suo picco intorno ai 70 anni di età.
Sesso maschile – Il numero degli uomini che, su base annua, contrae il tumore allo stomaco è decisamente superiore a quello relativo al sesso femminile (vedasi paragrafo precedente).
Storia familiare – L’incidenza del tumore allo stomaco nei familiari di coloro che ne sono stati colpiti in precedenza è 23 volte più alta di quella che si registra nel resto della popolazione.
Condizioni ereditarie – Malattie legate ad alterazioni genetiche di tipo ereditario quali, per esempio, la sindrome di Lynch (nota anche come carcinoma del colon ereditario non poliposico, HNPCC) o la poliposi adenomatosa familiare sono legate a un maggior rischio di contrarre il tumore allo stomaco.
Fumo di sigaretta – Esistono numerosi studi che mostrano che nei soggetti fumatori il rischio di contrarre un tumore allo stomaco è più alto che nei non fumatori. Un’altra buona ragione per smettere di fumare.
Esposizione professionale a determinate sostanze – Determinate categorie professionali (industrie dei legnami e dell’amianto, raffinerie di nichel ecc.) sono più soggette al rischio di tumore allo stomaco.
Regime alimentare scorretto – Un regime alimentare ricco di alimenti conservati tramite processi di salatura o affumicatura oppure mediante salamoia o essiccazione aumenta il rischio di contrarre la patologia in questione. Anche un consumo eccessivo di bevande alcoliche e superalcoliche è un fattore di rischio riconosciuto per il tumore allo stomaco.
Si è inoltre osservato che le nitrosamine possono essere alla base della comparsa di tumore allo stomaco; si tratta di sostanze che si formano quando i nitrati che si trovano in alcuni alimenti vengono trasformati in nitriti nello stomaco; nello stomaco i nitriti si legano alle amine formando nitrosamine, sostanze ad azione mutagena.
Nell’area dell’Appennino tosco-romagnolo e marchigiano il tumore allo stomaco ha sempre avuto una frequenza piuttosto elevata; diversi autori ritengono che ciò sia in parte attribuibile al frequente consumo di carni alla brace. Al contrario, la minore diffusione nel meridione del Paese di questo tipo di abitudine alimentare ha effetti positivi. Infatti, rispetto a un’incidenza annuale al Nord di circa 22 casi su 100.000 abitanti nei maschi e di 11 casi su 100.000 nelle femmine, nelle regioni del Centro Italia si rilevano frequenze superiori del 9% negli uomini e del 14% nelle donne, mentre al Sud si registrano valori ridotti del 28% tra gli uomini e del 25% tra le donne.
Precedente intervento chirurgico allo stomaco – I soggetti che hanno subito un intervento chirurgico allo stomaco rischiano maggiormente di contrarre la malattia.
Acloridria– Rischio aumentato di tumore allo stomaco anche per coloro affetti da acloridria (disfunzione dell’apparato digerente caratterizzata da mancanza di acido cloridrico nel succo gastrico).
Anemia perniciosa – L’anemia perniciosa è una patologia che può svilupparsi per svariati motivi, ma che nella maggior parte dei casi è legata a un deficit di assorbimento della vitamina B12; le persone affette da questo particolare tipo di anemia sono più soggette a contrarre un tumore gastrico.
Helicobacter pylori – Molte sono le patologie e le condizioni associate all’Helicobacter pylori; oltre al tumore allo stomaco vi sono l’ulcera duodenale, l’ulcera gastrica, la dispepsia non ulcerosa, alcuni casi di nausea e vomito ecc. Nei soggetti nei quali si registra la presenza di Helicobacter pylori, il rischio di contrarre un tumore allo stomaco è circa 36 volte più alto.
Ulcera gastrica – In circa il 10% dei soggetti affetti da ulcera gastrica si registra una degenerazione tumorale.
Gastrite atrofica – La gastrite atrofica è stata associata al 90% dei casi circa di tumore allo stomaco. Si tratta di un processo infiammatorio cronico della mucosa dello stomaco caratterizzato da una progressiva perdita delle ghiandole dello stomaco e dalla presenza, in molti casi, di ghiandole atipiche (si tratta di ghiandole tipiche che si trovano normalmente nell’intestino).
Polipi gastrici – Si tratta di lesioni benigne che possono degenerare in forme maligne; si tratta sostanzialmente di lesioni precancerose. La probabilità che un polipo gastrico degeneri in tumore allo stomaco aumenta con l’incremento delle sue dimensioni, in modo particolare quando il suo diametro è maggiore di 2 cm.
Obesità – I soggetti obesi sono maggiormente esposti al rischio di tumore allo stomaco.
Gruppo sanguigno A – I soggetti di gruppo sanguigno A corrono maggiori rischi di contrarre un tumore allo stomaco rispetto a coloro che hanno gruppi sanguigni diversi (l’incidenza della neoplasia in questione tra i soggetti di gruppo sanguigno A è maggiore di circa il 10-20%).
Tumore allo stomaco – Sintomi e segni
Quando il tumore allo stomaco è nelle sue fase iniziali, generalmente la sintomatologia è assente o comunque è talmente vaga e generica che il soggetto tende ignorarla.
Ciò fa sì che, molto spesso, nel momento in cui il tumore allo stomaco viene diagnosticato, la patologia è già abbastanza diffusa.
Tra l’altro, i sintomi e i segni generalmente riscontrabili in caso di tumore allo stomaco sono comuni a diverse altre patologie; in particolare si ricordano dolenzia addominale, gonfiore dello stomaco dopo i pasti, pirosi, nausea, riduzione del senso di fame, vomito (talvolta con perdite ematiche), sangue nelle feci, diarrea o stitichezza, astenia, disfagia, calo ponderale, ascite e ittero.
Come si può vedere, i sintomi e i segni soprariportati sono molto generici e sono numerose le patologie, più o meno gravi, alle quali essi possono essere legati.
Diagnosi
Per arrivare alla diagnosi di tumore allo stomaco si ricorre a diversi tipi di esami: quello radiologico (generalmente si esegue una radiografia del tratto digerente superiore), la gastroscopia (il più importante; consente anche di effettuare una biopsia), la biopsia (permette la diagnosi definitiva per la lesione tumorale), gli esami di laboratorio come l’esame delle feci e del sangue (si possono controllare alcuni marcatori tumorali che sono utili, ma comunque non sufficienti alla diagnosi).
Possono poi venire richiesti altri tipi di esame allo scopo di effettuare una valutazione dell’eventuale diffusione del tumore in altre zone; quelli più utilizzati sono la TAC, la radiografia toracica, l’ecografia e la scintigrafia ossea.
Tumore allo stomaco – Terapia
Esistono diverse tipologie di terapia per il tumore allo stomaco. La scelta del tipo di trattamento (o, eventualmente, della combinazione di vari trattamenti) varia in base a diversi fattori fra i quali ricordiamo:
- la sede di formazione
- la stadiazione
- le condizioni generali del soggetto.
L’approccio terapeutico al tumore allo stomaco è multidisciplinare; si può infatti ricorrere sia alla chirurgia che a radioterapia e chemioterapia.
In caso di tumore allo stomaco la chirurgia viene impiegata per rimuovere la massa tumorale e i linfonodi regionali.
Le principali tipologie di intervento chirurgico sono la gastrectomia parziale e la gastrectomia totale. Nel caso di carcinomi gastrici iniziali (Early Gastric Cancers) è possibile il ricorso alla cosiddetta mucosectomia endoscopica (EMR, Endoscopic Mucosal Resection).
Si ricorre alla gastrectomia parziale per la rimozione di tumori dello stomaco situati nella parte finale di tale organo; a seconda dei casi il chirurgo può decidere di asportare la milza o una parte del pancreas.
La gastrectomia totale viene invece utilizzata per la rimozione di quei tumori dello stomaco che interessano la parte iniziale e centrale di tale organo. Anche in questo caso, può essere opportuna la rimozione della milza o di una parte del pancreas.
Sia in caso di gastrectomia parziale che totale, si procede anche con la rimozione dei linfonodi regionali.
In quei casi in cui il tumore allo stomaco sia causa della chiusura del transito e non si possa procedere con la sua completa rimozione attraverso la chirurgia, si può ricorrere ad alcune procedure alternative come la laserterapia, la gastro-digiuno-anastomosi e il posizionamento di uno stent endoluminale.
La mucosectomia endoscopica è invece una particolare tecnica di resezione endoscopica del tessuto mucoso e di quello sottomucoso. Si tratta di una tecnica metodica utilizzata fin dal 1984 in Giappone per asportare i carcinomi gastrici iniziali.
La mucosectomia è indicata qualora la lesione tumorale (ben differenziata e con margini di resezione indenni) non abbia ancora invaso la tunica muscolare (anche tonaca muscolare, muscolare propria o muscolare esterna) e il rischio di linfonodi metastatici sia del tutto assente.
La chirurgia del tumore allo stomaco non è esente da effetti collaterali anche pesanti ai quali si fa riferimento con la locuzione sindrome da svuotamento. Il soggetto può avvertire disturbi quali crampi, diarrea, nausea e vomito che si verificano dopo i pasti, in particolar modo se abbondanti. Per ovviare, almeno parzialmente al problema, si può aumentare la frequenza dei pasti riducendone l’abbondanza; l’assunzione dei liquidi al momento dei pasti dovrebbe essere minimizzata. La sintomatologia soprariportata tende generalmente a ridursi spontaneamente nel giro di qualche mese, ma, in alcuni casi, purtroppo, è permanente e il paziente dovrà imparare a conviverci.
Il ricorso alla chemioterapia per trattare il tumore allo stomaco può avvenire sia prima (chemioterapia neoadiuvante) sia dopo l’intervento chirurgico (chemioterapia adiuvante).
Le molecole utilizzate per il trattamento del tumore allo stomaco sono diverse, fra queste si ricordano 5fluorouracile, combinazioni di 5fluorouracile, adriamicina, metotrexate e acido folinico, combinazioni di etoposide, cisplatino e adriblastina o combinazioni di etoposide, 5fluorouracile ed etoposide. Vanno poi ricordati alcuni farmaci biologici quali trastuzumab (che viene utilizzato per trattare forme tumorali con una forma mutata del gene HER2), imatinib e sunitinib (per il trattamento del tumore gastrointestinale stromale o GIST).
Nei casi di tumore allo stomaco inoperabili o molto avanzati la chemioterapia ha meri scopi palliativi.
Anche nel caso della chemioterapia, non mancano gli effetti collaterali tra i quali i più frequenti sono nausea e vomito; generalmente si riscontrano anche calo del senso di fame, diarrea, stanchezza, riduzione dei livelli ematici di eritrociti, leucociti e piastrine (di fatto, il paziente va incontro a una condizione nota come pancitopenia, una diminuzione al di sotto dei valori normali delle tre linee cellulari del sangue) nonché perdita dei capelli.
Gli effetti collaterali del trattamento chemioterapico tendono a regredire o risolversi dopo la sua sospensione.
Anche la radioterapia può essere prescritta sia prima (radioterapia neoadiuvante) sia dopo (radioterapia adiuvante) l’intervento chirurgico. La radioterapia viene anche utilizzata per scopi palliativi.
In alcuni casi si effettua il ricorso alla combinazione di radioterapia e chemioterapia; si parla in questo caso di radiochemioterapia.
Tumore allo stomaco – Sopravvivenza
La sopravvivenza di chi si ammala di tumore allo stomaco è influenzata da diverse variabili, tra le quali la tipologia, la stadiazione, l’età del soggetto e le sue condizioni generali di salute. In caso di adenocarcinoma (la forma di tumore allo stomaco più frequente), la sopravvivenza globale a 5 anni è inferiore al 10%. Nei tumori gastrici iniziali la percentuale di sopravvivenza a 5 anni è nettamente superiore (circa il 95%). In caso di linfoma gastrico la percentuale di sopravvivenza è di circa il 50%.
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