Tumore al cervello (o tumore cerebrale) è un’espressione alquanto generica con la quale, oltre ai tumori che si originano nel cervello propriamente detto, si indicano anche le neoplasie che si sviluppano a livello del sistema nervoso centrale.
I tumori cerebrali sono considerati tumori rari, rappresentando poco più dell’1% di tutti i tipi di tumore.
Esistono diverse forme di tumore al cervello, fra i più importanti ricordiamo i gliomi, i medulloblastomi, i meningiomi e i neurinomi.
Dei gliomi esistono diversi sottotipi la cui denominazione spesso è legata alla tipologia di cellula che è stata colpita dal tumore.
Di una certa importanza poi sono le cosiddette metastasi cerebrali, ovvero quei tumori che possiamo definire come la fase terminale di neoplasie originatesi in organi esterni al sistema nervoso centrale; paradossalmente, molto spesso sono la prima manifestazione clinica di tali neoplasie. Le metastasi cerebrali sono i tumori intracranici che si riscontrano con maggiore frequenza.
Molte forme di tumore al cervello sono caratterizzate dal fatto che restano asintomatiche per un lungo periodo di tempo oppure danno luogo, perlomeno fino alla fase dell’ipertensione endocranica, a segni e sintomi talmente generici che non è immediato sospettare una loro presenza. Diversi tipi di tumore al cervello, dal momento della diagnosi, danno, nonostante le terapie che si possono mettere in atto, un’aspettativa di vita di pochissimi mesi.
I gliomi
I gliomi sono le forme primarie di tumore al cervello che si riscontrano con maggiore frequenza. Originano dalle cellule gliali (astrociti, oligodendrociti, ependima) ovvero quelle deputate al supporto del sistema nervoso centrale. Rappresentano circa la metà di tutti i tumori che si sviluppano in sede intracranica. Una pratica suddivisione dei gliomi è la seguente:
- astrocitomi diffusi
- astrocitomi pilocitici
- astrocitomi anaplastici
- glioblastomi multiformi
- oligodendrogliomi
- gliomi misti (anche oligoastrocitomi)
- ependimomi.
Gli astrocitomi diffusi sono neoplasie che originano dagli astrociti (il termine deriva dalla loro forma che ricorda quella di una stella). Sono tumori di II grado che generalmente insorgono tra i trenta e i quaranta anni di età. Raramente colpiscono i bambini. Gli astrocitomi diffusi possono evolvere molto lentamente e permettere una sopravvivenza molto lunga. Sfortunatamente, di solito, tendono, dopo un periodo medio di circa 5 anni, a evolversi in forme più aggressive (per esempio il glioblastoma). Per approfondire: Astrocitoma.
Gli astrocitomi pilocitici sono tumori più rari rispetto a quelli diffusi. È il tumore della glia che si ritrova più comunemente nei bambini. Oltre a questi ultimi colpisce anche soggetti adulti, ma di età solitamente inferiore ai venti anni. È infrequente riscontrare un astrocitoma pilocitico in un soggetto anziano. La zona più colpita è generalmente quella cerebellare. È una neoplasia di I grado, scarsamente infiltrante ed è glioma con la prognosi più favorevole, ma può comunque evolversi in forme di grado superiore.
Gli astrocitomi anaplastici sono tumori di terzo grado che derivano solitamente da tumori di grado più basso (astrocitomi diffusi e astrocitomi pilocitici). La loro naturale tendenza è quella di evolvere nella forma più grave, il glioblastoma multiforme. I soggetti più colpiti da questo tipo di tumore al cervello sono quelli di età più avanzata. Gli astrocitomi anaplastici sono caratterizzati dall’essere costituiti essenzialmente da cellule scarsamente differenziate (una cellula anaplastica è una cellula che ha perso le proprie caratteristiche di unicità ed è quindi diventata poco differenziabile).
Per ulteriori approfondimenti si consulti l’articolo sull’astrocitoma.
I glioblastomi rappresentano la forma più temibile di tumore gliale (è un glioma di IV grado). Colpiscono generalmente soggetti fra i 40 e i 50 anni anche se possono manifestarsi a qualunque età. Ulteriori approfondimenti sono reperibili sul nostro articolo Glioblastoma.
Gli oligodendrogliomi sono tumori gliali che originano da cellule dette oligodendrociti. Sono tumori cerebrali poco comuni. I soggetti più colpiti hanno generalmente un’età compresa fra i 40 e i 45 anni. Istologicamente esistono oligodendrogliomi di II e III grado. Rispetto ad altri tumori gliali rispondono meglio ai trattamenti chemioterapici.
I gliomi misti (detti anche oligoastrocitomi) sono tumori in cui coesistono oligodendrociti e astrociti neoplastici. Sono tumori di II e III grado a crescita lenta e la cui evoluzione presenta una certa variabilità. Colpiscono prevalentemente soggetti di età media. Radiologicamente non è possibile distinguere un glioma misto da un astrocitoma a basso grado ed è quindi necessario ricorrere a una verifica istologica.
Gli ependimomi sono tumori abbastanza rari che originano dalle cellule ependimali, quelle che rivestono i canali cerebrali; colpiscono generalmente i bambini nella prima decade di vita, ma esiste un secondo picco, ancorché più piccolo, verso i trenta anni di età. Difficilmente si riscontrano nelle persone di età superiore. Una buona parte degli ependimomi si sviluppa nella fossa cranica posteriore. Gli ependimomi caratterizzati da un grado di maggiore malignità tendono a diffondersi lungo gli spazi liquorali.
Medulloblastomi, meningiomi e neurinomi
I medulloblastomi sono tumori che si manifestano generalmente in età pediatrica (circa l’80% dei casi sono relativi a soggetti di età inferiore ai 15 anni con un picco di incidenza nella prima decade di vita); l’80% dei casi di medulloblastoma in soggetti adulti si verificano fra la seconda e la terza decade di età. Il medulloblastoma fa parte dei cosiddetti tumori primitivi neuroectodermici (PNET).
I medulloblastomi originano generalmente nella fossa cranica posteriore, in rapporto con la zona cerebellare.
Il medulloblastoma è una forma di tumore al cervello caratterizzata da una crescita molto rapida; è estremamente invasivo e spesso, attraverso il liquor, si diffonde in altre zone del sistema nervoso centrale. In rari casi può dare origine a metastasi extracraniche.
Diversamente da altri tipi di tumore al cervello, il medulloblastoma risponde bene sia a trattamenti radioterapici che chemioterapici. Generalmente il trattamento si basa sull’asportazione chirurgica della neoplasia e successive radio- e chemioterapia. Nei bambini di età inferiore ai 3 anni si tende a fare a meno del trattamento radioterapico allo scopo di evitare problematiche a lungo termine sul piano neurocognitivo.
I meningiomi sono tumori generalmente benigni (esistono anche forme maligne, ma sono estremamente rare) che originano dalle cellule della meninge cerebrale, in particolar modo da quelle che rivestono lo strato aracnoideo delle meningi. Si sviluppano generalmente nel periodo compreso tra la quarta e la sesta decade di vita. Colpiscono più frequentemente i soggetti di sesso femminile. È un tipo di tumore che può non dare manifestazioni cliniche per lunghi periodi di tempo raggiungendo quindi notevoli dimensioni. Raramente possono essere multipli. Il trattamento è chirurgico. Esiste il rischio di recidive a lungo termine.
I neurinomi sono tumori generalmente benigni di cui esistono diverse forme (vedasi per esempio il neurinoma del nervo VIII . Secondo alcuni autori il termine “neurinomi” è da considerarsi scorretto e sarebbe preferibile parlare di tumori neurogeni.
Nei soggetti adulti le forme che si riscontrano con più frequenza sono lo schwannoma e il ganglioneuroma, due tumori benigni. Nei bambini non è minimale la presenza di tumori neurogeni maligni come per esempio i neuroblastomi.
Tumore al cervello – Cause
Le cause all’origine dei tumori al cervello sono attualmente sconosciute. Alcune ricerche hanno individuato un certo numero di fattori di rischio che incrementano le possibilità di essere colpiti da tumore al cervello; per esempio, sembrano avere più probabilità di ammalarsi i soggetti che lavorano nelle raffinerie e nelle industrie che lavorano la gomma. Altre ricerche stanno cercando di verificare se esiste un legame fra tumore al cervello ed esposizione ad alcune tipologie di virus. Per quanto riguarda il legame fra lesioni craniche e tumore al cervello, attualmente i ricercatori tendono a escluderlo.
Vi sono ricerche in corso per stabilire se una delle possibili cause di insorgenza di un tumore al cervello possa essere l’ereditarietà dal momento che esistono casi di tumore al cervello che hanno colpito più membri di una stessa famiglia.
Un forte fattore di rischio sembra essere rappresentato dall’esposizioni a radiazioni ad alto dosaggio.
Per quanto riguarda l’eventuale relazione fra tumore al cervello e utilizzo dei telefoni cellulari rimandiamo al paragrafo Cellulare e tumore al cervello che fa parte della nostra inchiesta Il cellulare fa male?.
Al momento attuale, l’origine sconosciuta dei tumori al cervello non permette in alcun modo una sua prevenzione.
Tumore al cervello – Sintomi iniziali e finali
Come abbiamo visto, esistono molte tipologie di tumore al cervello; è quindi ovvio che le manifestazioni cliniche siano strettamente dipendenti dalla localizzazione della massa tumorale e dalla sua estensione; dal momento che ogni zona del sistema nervoso centrale è deputata a svolgere specifiche funzioni, saranno queste a risultare più o meno compromesse dando origine a sintomi iniziali e finali molto variegati. Molte manifestazioni sono però comuni. Alcuni tumori al cervello hanno la tendenza a evolversi in modo piuttosto rapido e quindi anche i sintomi iniziali possono essere molto eclatanti, ma non mancano nemmeno casi in cui i vari sintomi e segni insorgono quando il tumore si trova in una fase piuttosto avanzata. Nelle fasi iniziali, talvolta, certi segnali sono talmente generiche che spesso il soggetto non dà loro alcun peso. Nelle fasi finali, invece, la situazione può essere particolarmente drammatica con vomito incoercibile, convulsioni, incontinenza e notevole sofferenza oppure, al contrario, si arriva a una situazione in cui il paziente dorme per buona parte della giornata fino ad arrivare a uno stato di coma.

La forma di tumore al cervello è abbastanza rara; rappresenta infatti circa l’1% di tutti i tipi di tumore
I tumori localizzati nel lobo parietale sono generalmente caratterizzati da attacchi convulsivi, paresi e impossibilità o difficoltà a eseguire movimenti di una certa complessità.
Le neoplasie che originano nella zona occipitale possono dare allucinazioni, convulsioni e disturbi a livello visivo più o meno gravi (talvolta il soggetto può perdere la vista).
Un tumore al cervello che interessi la zona temporale ha fra le manifestazioni cliniche più eclatanti disturbi spazio-temporali e l’impossibilità a comprendere ed eseguire comandi relativamente semplici; possono inoltre essere presenti disturbi del linguaggio e convulsioni.
Se un tumore al cervello interessa la zona cerebellare, il soggetto trova difficile riuscire a mantenere l’equilibrio, ha difficoltà di coordinamento e può accusare dolorose cefalee, nausea e vomito.
Nel caso che il tumore interessi l’ipotalamo si avranno disturbi a livello emotivo e di percezione di caldo e freddo. Nei bambini si avranno ritardi di crescita e mancanza di appetito.
Con la crescita delle dimensioni del tumore i segni e i sintomi tendono ad aggravarsi; si forma del liquido che comprime le parti ossee (ipertensione endocranica) con conseguenti dolorosissimi mal di testa farmaco-resistenti.
In linea generale i sintomi più comuni che caratterizzano i tumori cerebrali sono mal di testa farmaco-resistente, crisi convulsive, nausea e vomito.
Tumore al cervello – Diagnosi
La diagnosi di tumore al cervello si avvale oltre che di un esame neurologico (che ha lo scopo principale di valutare l’entità dei deficit cognitivi e motori), di indagini radiologiche come la TAC, la RMN e la PET.
Tumore al cervello – Cure
Molte tipologie di tumore al cervello sono difficilmente trattabili e la prognosi è spesso infausta; diverso è il caso dei tumori benigni come per esempio i meningiomi in cui l’intervento neurochirurgico è spesso sufficiente a risolvere il quadro clinico.
In linea generale, il trattamento di un tumore al cervello si avvale di chirurgia, radioterapia e chemioterapia non necessariamente in quest’ordine dal momento che talvolta è necessario intervenire con radioterapia e chemioterapia (combinate o meno) allo scopo di ridurre dimensionalmente la massa tumorale per dar modo al neurochirurgo di intervenire più facilmente.
Considerando l’importanza della zona che si va a trattare, ben si comprende come le terapie, quali esse siano, non sono scevre da importanti effetti collaterali e complicanze.
Sopravvivenza (aspettative di vita)
La sopravvivenza dipende dalla forma tumorale; nel caso di un glioblastoma, per esempio, molto spesso la sopravvivenza non arriva a superare i due anni dal momento della diagnosi, mentre nel caso di forme maligne meno aggressive, la speranza di vita può essere decisamente più lunga. Diverso è ovviamente il caso dei tumori al cervello benigni, come a esempio, il meningioma, in cui la prognosi è generalmente piuttosto buona.
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