La tiroidite subacuta è una patologia infiammatoria reversibile, talvolta recidivante, che colpisce la ghiandola tiroidea. La durata della malattia è caratterizzata da un’estrema variabilità, infatti può avere una durata di poche settimane o addirittura di alcuni mesi. Esistono diversi tipi di tiroidite subacuta; le forme principali sono però due:
- subacuta granulomatosa
- silente
Tiroidite subacuta granulomatosa
La tiroidite subacuta granulomatosa, nota anche come tiroidite di De Quervain (anche dolorosa o migrante), è una forma abbastanza frequente che colpisce in prevalenza i soggetti di sesso femminile (80% dei casi) che hanno un’età compresa fra i 30 e i 55 anni.
Cause – La tiroidite subacuta granulomatosa è una forma le cui cause sono tuttora sconosciute. La maggior parte degli autori ritiene che l’origine di tale malattia sia virale; generalmente, infatti, essa è preceduta da un’infezione virale a carico delle vie respiratorie oppure da una parotite.
Sintomi – La tirodite subacuta granulomatosa si presenta di solito in modo brusco con mialgia (dolori muscolari), febbre non particolarmente elevata, astenia, mal di gola, disfagia e dolenzia nella parte anteriore del collo che si acutizza quando si ruota la testa o si deglutisce. In caso di presenza di ipertiroidismo possono essere presenti sintomi quali brividi, perdita di peso, palpitazioni, sudorazione, tachicardia ecc.
Gli esami di laboratorio mostrano un innalzamento della VES e un T4 sierico eccessivamente elevato rispetto al T3 sierico. La tireoglobulina è elevata è ciò può aiutare nei casi di diagnosi non chiara dal momento che si può escludere con certezza una tiroidite subacuta in quei soggetti con dolenzia anteriore al collo che presentano valori di tireoglobulina nella norma.
Diagnosi e terapia – La diagnosi differenziale deve escludere la cisti ematica, il carcinoma anaplastico della tiroide, alcune forme di tiroidite di Hashimoto ecc.
Per quanto riguarda la terapia, non ne esiste una specifica; in quei casi in cui il processo infiammatorio è abbastanza lieve si ricorre solitamente ai salicilati e ai farmaci antinfiammatori non steroidei. Nei casi più difficili il trattamento di prima scelta, se non esistono controindicazioni in proposito, si avvale dell’utilizzo di glucocorticoidi. A seconda dei casi la terapia può durare da 2 settimane fino a 6 mesi.
Generalmente la tiroidite subacuta granulomatosa non comporta anomalie tiroidee permanenti, ma il rischio di complicanze non è nullo; si registrano infatti casi di ipotiroidismo permanente solitamente di lieve entità.

La tiroidite subacuta è una patologia infiammatoria reversibile, talvolta recidivante, che colpisce la ghiandola tiroidea. La durata della malattia è caratterizzata da un’estrema variabilità, infatti può avere una durata di poche settimane o addirittura di alcuni mesi.
Tiroidite subacuta silente
La tiroidite subacuta silente (anche subacuta linfocitaria, linfocitaria, linfocitaria indolore, indolore ecc.) è una patologia caratterizzata da ipertiroidismo transitorio. Secondo alcuni autori può essere considerata una variante della tiroidite di Hashimoto. Ne esistono due forme, la cosiddetta forma sporadica e la quella post-partum.
Molti autori ritengono che la patologia abbia origine autoimmune, ma sono ancora diversi gli aspetti da chiarire. Altri propendono invece per cause di tipo infettivo dal momento che sono molti i casi che fanno la loro comparsa nel periodo invernale.
Un’altra ipotesi è che vi sia una predisposizione genetica alla base di questo tipo di tiroidite.
Tiroidite subacuta silente sporadica
Clinicamente, la forma sporadica della tiroidite subacuta silente ha esordio improvviso con i tipici sintomi dell’ipertiroidismo (tachicardia, palpitazioni, intolleranza al caldo, calo ponderale, agitazione ecc); un piccolo gozzo simmetrico, non dolente, è presente in circa la metà dei casi. I soggetti di sesso femminile, generalmente di età compresa fra i 30 e i 40 anni, risultano essere i più colpiti (80% circa dei casi). Gli esami ematochimici mostrano un aumento dei livelli sierici di T3 e T4 e, come nel caso della forma subacuta granulomatosa, vi è una notevole sproporzione nell’innalzamento del livello di T4 rispetto a quello di T3. Spesso gli autoanticorpi tiroidei risultano essere positivi. La VES può risultare alterata come rientrare nel range di normalità.
Diagnosi e terapia – La diagnosi differenziale deve escludere le altre patologie che danno luogo a ipertiroidismo (malattia di Basedow, adenoma di Plummer, tiroidite di Hashimoto, tireotossicosi factitia ecc.).
La terapia è rivolta al controllo dei sintomi e in genere viene attuato mediante farmaci beta-bloccanti come il propranololo. Non è indicato l’utilizzo di farmaci antitiroidei; sconsigliabile è anche l’utilizzo di glucocorticoidi.
Tiroidite subacuta silente post-partum
La tiroidite subacuta silente post-partum è stata descritta la prima volta nel 1948. È una forma le cui cause sono tuttora sconosciute. Molti autori ipotizzano che possa trattarsi di una variante di tipo autoimmune. La tiroidite subacuta post-partum si manifesta nei primi dodici mesi dopo il parto in donne eutiroidee (ovvero con normali funzioni della tiroide) durante il periodo della gravidanza; non è particolarmente frequente, ma non può considerarsi rarissima dal momento che si verifica in una percentuale variabile tra il 5 e il 10% delle donne in post-partum.
A seguito di tale forma di tiroidite in un certo numero di donne si sviluppa un ipotiroidismo permanente. È talvolta associata alla cosiddetta depressione post-partum e se ne riscontra una notevole incidenza in donne affette da diabete mellito di tipo I.
Tipicamente il decorso della tiroidite subacuta post-partum si caratterizza per una fase di ipertiroidismo seguita da una fase di ipotiroidismo. Il ritorno allo stato normale avviene entro un anno dal parto.
La fase di ipertiroidismo può essere asintomatica oppure può dar luogo ad astenia, palpitazioni, agitazione, intolleranza al caldo, tremori ecc. Nella fase di ipotiroidismo i sintomi che si presentano con più frequenza sono il calo della concentrazione e il calo della memoria.
Diagnosi e terapia – Nella fase ipertiroidea gli esami mostrano soppressione del TSH e ormoni tiroidei leggermente aumentati, mentre in quella ipotiroidea sono presente alti livelli di TSH. Nelle donne colpite da tiroidite silente post-partum sono positivi gli anticorpi anti-tireotossicosi e quelli anti-tireoglobulina.
Nella maggior parte dei casi non è necessario, nella fase ipertiroidea, ricorrere ad alcun tipo di terapia. A seconda della gravità dei sintomi è possibile ricorrere a farmaci beta-bloccanti. Nella fase ipotiroidea si ricorre a terapia sostitutiva con L-tiroxina a basse dosi da aggiustare in base alla sintomatologia. Sono controindicati il trattamento chirurgico, la terapia con radio-iodio e con farmaci antitiroidei. La tiroidite subacuta post partum tende a recidivare in seguito a successive gravidanze.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Tiroidite subacuta