Tigna è un termine generico con il quale si fa riferimento a diversi tipi di micosi cutanee. Tali micosi sono provocate da tre generi di dermatofiti (Trichophyton, Microsporum ed Epidermophyton).
Per specificare un particolare tipo di tigna si utilizza un termine latino, tinea, seguito da un altro termine che indica la sede colpita dalla micosi in questione. Sinonimo di tigna è epidermofizia.
Esistono forme della malattia. Li elenchiamo di seguito riportando fra parentesi le denominazioni latine.
- tigna del pelo (per esempio tinea capitis e tinea barbae)
- tigna delle parti glabre (per esempio tinea corporis, tinea cruris e tinea pedis, anche piede d’atleta)
- tigna delle unghie (anche onicomicosi).
Per quanto riguarda la tinea pedis e l’onicomicosi rimandiamo ai due articoli che trattano queste micosi in modo particolareggiato; gli articoli relativi sono rispettivamente Piede d’atleta e Onicomicosi.
Tigna del pelo
Le tigne del pelo più comuni sono la tinea capitis (anche tigna del cuoio capelluto) e la tinea barbae (tigna della barba). Le tigne del cuoio capelluto possono essere suddivise nel modo seguente:
- tigne favose
- tigne microsporiche
- tigne tricofitiche
La tigna favosa è una micosi che colpisce generalmente il cuoio capelluto, ma potrebbe insediarsi anche a livello cutaneo e sulle unghie.
L’agente responsabile è il Trichophyton schoenleinii; interessa generalmente bambini e i soggetti in età adolescenziale. A differenza di quanto accade con altri forme, questa patologia non regredisce in età puberale e può interessare anche persone in età adulta.
La tigna favosa causa la rottura dei capelli e la distruzione dei bulbi piliferi diventando causa di alopecia permanente. Si manifesta con chiazze squamose di tipo eritematoso; in seguito tali chiazze lasciano il posto a croste maleodoranti di colore giallastro che vengono denominate scutuli dalle quali possono uscire alcuni capelli opachi e pulverulenti. Gli scutuli tendono ad ampliarsi, ma non superano mai i due cm di diametro; il problema è che le lesioni possono confluire e possono venirsi quindi a formare chiazze particolarmente estese e inestetiche. La patologia viene trattata farmacologicamente con antimicotici sia locali che sistemici. La malattia si trasmette sia per contagio diretto che indiretto.
Le tigne microsporiche sono micosi provocate da Microsporum canis o da Microsporum audouini; i soggetti colpiti sono i bambini fino ai dieci anni di età. Generalmente il contagio avviene attraverso animali infetti (solitamente cani o gatti). La tigna microsporica si manifesta con una o due chiazze del diametro di circa 6 cm; tali chiazze sono ricoperte da squame di colore grigiastro; i capelli presenti in tali zone sono fragili e tendono a spezzarsi con facilità. La malattia guarisce in modo spontaneo e non lascia esiti permanenti; il trattamento quindi non è necessario.
Le tigne tricofitiche sono provocate da diverse specie di Trichophyton. La malattia colpisce generalmente soggetti in età scolare. Si manifesta sul cuoio capelluto con piccole, ma numerose chiazze di forma rotonda che tendono a desquamarsi. In sé la patologia guarisce in modo spontaneo, ma nel caso si sovrappongano fenomeni di tipo infiammatorio c’è il rischio che il quadro si complichi e potrebbero rimanere cicatrici alopeciche permanenti.
La tigna della barba è una micosi che si manifesta generalmente nelle sedi di barba e baffi. Gli agenti eziologici coinvolti sono generalmente il Trichophyton mentagrophytes e il Trichophyton verrucosum. Veicoli di trasmissione privilegiati sono gli animali da cortile e il terreno ed è per questo che tale tipo di tigna si riscontra spesso in allevatori e agricoltori.
Il trattamento si avvale di antibiotici locali a base di itraconazolo o griseofulvina.
Tigna delle parti glabre
Fra le più comuni tigne delle parti glabre più comuni troviamo la tinea corporis (anche tigna del corpo).
Questa forma colpisce solitamente i bambini, ma nessuno può dirsi immune.
Gli agenti eziologici sono diversi e solitamente provengono da animali (solitamente i gatti). La tigna del corpo si presenta con diverse lesioni non simmetriche di forma rotondeggiante.
Fattori di rischio sono rappresentati da un’eccessiva umidità cutanea e da un’igiene approssimativa. La patologia è contagiosa e il contagio può avvenire sia direttamente che indirettamente.
La tinea cruris (nota anche come tigna dell’inguine) è una micosi che interessa la zona inguinale. I soggetti più a rischio sono i praticanti attività sportive, i soggetti obesi e le persone che indossano abitualmente indumenti molto stretti.
I soggetti più frequentemente colpiti dalla tigna dell’inguine sono gli adulti di sesso maschile. Questo tipo di tigna è estremamente contagioso e fra gli ambienti più a rischio vi sono le piscine e i bagni pubblici; generalmente la malattia si manifesta nella zona inguinale sinistra con una macchia eritematosa il cui centro risulta più chiaro. La zona interessata tende a desquamarsi e in alcuni casi sono presenti vesciche. La tigna dell’inguine ha la tendenza a espandersi dirigendosi verso la zona dei glutei; la malattia è inoltre caratterizzata da un prurito decisamente fastidioso.
Gli agenti eziologici più spesso coinvolti sono il Trichophyton rubrum e l’Epidermophyton floccosum.
La tigna dell’inguine non deve essere confusa con l’eritrasma, l’intertrigine e la malattia di Hailey-Hailey.
Il trattamento si avvale di antifungini quali il miconazolo, il clotrimazolo, la butenafina e la griseofulvina.
Diagnosi
Per identificare il tipo di tigna è necessario effettuare una ricerca microscopica del parassita responsabile; tale ricerca (esame micologico) viene effettuata sui peli e sulle squame causate dall’avanzare della patologia.
Il trattamento delle tigne si avvale di farmaci ad azione antimicotica (antifungini) che possono essere somministrati localmente oppure per via sistemica.
Prevenzione
I luoghi affollati e caratterizzati dalla presenza di umidità quali palestre, saune, piscine e spogliatoi rappresentano le zone ideali per la trasmissione della patologia.
Allo scopo di prevenire il più possibile il contagio è consigliabile nel caso ci si rechi in questi luoghi di utilizzare sempre i propri asciugamani; si deve poi evitare di camminare a piedi scalzi ed è raccomandabile l’utilizzo di calzature ben traspiranti.
Nei mesi più caldi è bene ridurre l’utilizzo di indumenti troppo stretti o in fibre sintetiche dal momento che il caldo, l’umidità e il sudore sono agenti favorenti la tigna.
L’igiene dei piedi deve essere particolarmente curata e si dovrebbe evitare di utilizzare per più giorni lo stesso paio di calze.
Le persone obese dovrebbero utilizzare polveri antimicotiche applicandole sulle pieghe cutanee; stesso consiglio per le persone che hanno una sudorazione particolarmente copiosa.
Una volta diagnosticata la tigna, le persone affette devono assolutamente evitare di condividere i propri oggetti personali (asciugamani, salviette, pettini, forbici da unghie, tovaglioli, biancheria intima ecc.).
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