Il tetano è una grave patologia infettiva provocata da un microrganismo anaerobio, il Clostridium tetani (clostridio del tetano), attraverso la liberazione di una tossina che agisce a livello del sistema nervoso centrale, la tetanospasmina. Il Clostridium tetani è un bacillo Gram-positivo che si trova abitualmente nell’apparato digerente degli animali erbivori (soprattutto bovini ed equini) e che viene eliminato per via fecale contaminando pascoli, terreni, acque ecc.
Sono due le tossine che vengono elaborate dai bacilli del tetano, la già citata tetanospasmina, alla quale è riconosciuto un ruolo di fondamentale importanza a livello patogenetico, e la tetanolisina che si pensa svolga un ruolo di tipo secondario. Le spore del tetano sono estremamente resistenti agli agenti di tipo fisico e chimico e, se le condizioni sono adatte, la loro capacità germinativa può rimanere intatta per molti anni.
L’infezione da Clostridium tetani si verifica quando le spore entrano nell’organismo attraverso una ferita; la tossina tetanica si diffonde attraverso la circolazione sanguigna e attacca il sistema nervoso. Uno dei problemi relativi alla patologia è che anche piccole ferite delle quali non ci si cura possono aprire la strada alla penetrazione delle spore.
Risulta interessante un crescente fenomeno: sempre più frequentemente l’ingresso delle spore tetaniche non è la classica ferita con un chiodo o con un ferro arrugginito, bensì le piaghe da decubito, lesioni che si registrano piuttosto frequentemente nelle persone anziane obbligate a lunghe degenze a letto a causa di una delle tante malattie che interessano le fasce delle età più avanzate.
Tipologie di tetano
Esistono tre tipologie di tetano:
- generalizzato
- localizzato
- cefalico.
Quella generalizzata è la forma più frequente (80% di tutti i casi); questa tipologia è caratterizzata da spasmi che scuotono tutto il corpo.
Il tetano cefalico è una forma non particolarmente frequente; il bacillo è presente nella flora dell’orecchio medio oppure è conseguente a lesioni a carico della testa; a differenza del tetano generalizzato, gli spasmi interessano soltanto i muscoli facciali. In alcune occasioni si manifesta con un’otite a carico dell’orecchio medio.
Il tetano localizzato è una forma piuttosto rara; questa tipologia è caratterizzata da contrazioni dei muscoli presenti nella zona anatomica oggetto di lesione. Si tratta di una variante molto più lieve del tetano generalizzato, ma può anche rappresentarne l’inizio. Raramente il tetano localizzato è fatale (1% dei casi).
Incubazione
Il periodo di incubazione della patologia varia da tre giorni a tre settimane, mediamente oscilla fra i cinque e i dieci giorni; più il periodo di incubazione è breve, tanto minori sono le possibilità di guarire.
Sintomi e segni di tetano
La tossina tetanica interferisce con il rilascio dei neurotrasmettitori (le sostanze che veicolano le informazioni fra le cellule che compongono il sistema nervoso), li rende inefficaci e ciò porta a conseguenze drammatiche: contrazioni e spasmi muscolari estremamente dolorosi diffusi in tutto il corpo.
Il primo segno della patologia è il cosiddetto trisma, una contrazione dei muscoli mandibolari che rende difficilissimo aprire la bocca; seguono altri segni e sintomi quali la difficoltà nel deglutire (disfagia), agitazione, irritabilità, irrigidimento dei muscoli del collo e degli arti superiori e inferiori, cefalea, febbre, convulsioni ecc.
Il trisma tetanico conferisce al soggetto un’espressione molto particolare caratterizzata da un sorriso fisso e da sopracciglia elevate (il cosiddetto risus sardonicus). In alcuni casi può verificarsi opistotono, un atteggiamento patologico della testa, del collo e del torace che fa sì che il corpo si presenti incurvato all’indietro. Tale atteggiamento è causato dalle contratture dei muscoli della nuca e della regione posteriore del tronco. L’opistotono non è un segno che viene osservato soltanto in soggetti colpiti da tetano, ma anche in caso di irritazioni delle meningi, isterismo ed epilessia.
Gli spasmi a carico degli sfinteri sono causa di costipazione e/o di ritenzione urinaria; la difficoltà nella deglutizione può creare diversi problemi per quanto riguarda la nutrizione del soggetto; le tipiche convulsioni tetaniche caratterizzate da dolore e abbondante sudorazione possono essere provocate da stimoli lievissimi (rumori, oscillazione del letto, correnti d’aria ecc.); il succedersi delle convulsioni può, a lungo andare, provocare il coma.
Diagnosi di tetano
La diagnosi è essenzialmente di tipo clinico; in un soggetto che presenti rigidità muscolare e/o spasmi deve essere indagata la presenza di una lesione cutanea pregressa; in effetti, in assenza di lesioni cutanee, è molto improbabile trovarsi di fronte a un caso di tetano.
La diagnosi differenziale deve essere fatta con le meningo-encefaliti batteriche o virali; alcuni farmaci poi, per esempio le fenotiazine (farmaci appartenenti alla classe dei neurolettici), danno rigidità simil-tetanica.
Trattamento del tetano
Il trattamento è complesso e impegnativo. Nelle fasi iniziali o nel caso di forme meno gravi si devono evitare o, al limite, tentare di controllare al meglio le contrazioni e gli spasmi muscolari; a questo scopo si utilizzano farmaci agonisti GABAergici quali, per esempio, le benzodiazepine. Se questa tipologia di intervento non si rivela sufficiente è necessario sedare maggiormente il soggetto fino ad arrivare alla paralisi muscolare attraverso la somministrazione di curaro o curarici (curarizzazione); può altresì essere necessario intubare il paziente e ricorrere alla respirazione meccanica assistita. Devono poi essere tenuti sotto controllo l’equilibrio idroelettrolitico e quello emodinamico; il paziente dovrà essere continuamente monitorato al fine di trattare eventuali aritmie, trombosi, embolia polmonare e infezioni di tipo nosocomiale; il soggetto sarà nutrito artificialmente.
Altri interventi indispensabili sono la bonifica del focolaio tetanigeno e la neutralizzazione delle tossine tetaniche libera, tissutale e circolante attraverso la somministrazione di IGSAT (immunoglobuline specifiche antitetaniche); le tossine tetaniche fissate al sistema nervoso centrale non possono essere né inattivate e nemmeno rimosse; la loro eliminazione avverrà gradualmente attraverso i normali processi del metabolismo neuronale.
La mortalità da tetano a livello mondiale è decisamente elevata dal momento che il 50% dei soggetti che vengono colpiti da tale patologia va incontro a decesso.
La vaccinazione contro il tetano (antitetanica)
Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla anatossina tetanica, cioè dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l’efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni.
Per approfondire quest’ultimo punto si rimanda comunque all’articolo specifico che tratta l’argomento in modo dettagliato: Antitetanica.
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