Mal di mouse è una terminologia con la quale si fa comunemente riferimento alla tenosinovite di De Quervain (anche malattia o sindrome di De Quervain), una patologia di tipo infiammatorio a carattere cronico che interessa i due tendini che si trovano alla base del pollice (l’abduttore lungo e l’estensore breve) e la guaina di scorrimento che li ricopre.
Sostanzialmente si tratta di una sindrome da sovraccarico che in passato si riscontrava solamente in poche categorie di persone: pianisti, tennisti, golfisti e anche nelle mamme che nel corso della poppata tengono con la mano la testa del bambino accostata al seno (non a caso, in passato, la tenosinovite di De Quervain veniva chiamata “malattia delle balie”).
Oggi l’uso del mouse (da qui la curiosa denominazione, mal di mouse, con il quale la patologia viene oggi comunemente denominata) per hobby o per ragioni professionali ha moltiplicato i casi: a causa dei continui movimenti per spostare il mouse (soprattutto se il gomito non è appoggiato) l’adduttore lungo e l’estensore breve del pollice possono infiammarsi; il processo infiammatorio coinvolge poi anche la guaina di scorrimento del tendine che si gonfia, comprime i tendini aumentando il loro stato di irritazione. In alcuni casi, la compressione coinvolge il ramo sensitivo del nervo radiale, localizzato poco sopra la membrana tendinea, a questo punto il soggetto avverte un certo incremento del dolore e, nei casi più seri, il pollice può diventare insensibile. Come se non bastasse, lo stato infiammatorio è spesso causa di un’ipoproduzione della sinovia (il liquido sinoviale prodotto dalla membrana che serve a lubrificare i tendini), circostanza che contribuisce alla cronicizzazione dello stato infiammatorio.
Cause della tenosinovite di De Quervain
Le cause alla base del cosiddetto mal di mouse sono di vario tipo; oltre a una predisposizione di tipo individuale, l’insorgenza della sindrome di De Quervain è determinata da una continua ripetizione dei movimenti di flesso-estensione del pollice (movimenti tipici di coloro che cuciono, ricamano, suonano determinati strumenti musicali o utilizzano per molte ore il mouse o la tastiera del computer ecc.). Anche sovraccarichi funzionali improvvisi o malattie reumatiche possono scatenare il problema.
Segni e sintomi
La sintomatologia associata al mal di mouse si instaura in modo progressivo e generalmente è costituita da:
- dolenzia persistente sia sulla parte esterna del polso sia alla base del pollice acutizzata dai vari movimenti che coinvolgono la zona
- difficoltà di movimento del polso
- gonfiore nella zona dove si avverte il maggior dolore
- tumefazione dolente lungo il decorso tendineo.
In alcuni casi, in particolar modo se il problema viene trascurato, il dolore può interessare anche l’avambraccio.
Il formicolio o addirittura la perdita della sensibilità sul lato dorsale del pollice sono evenienze rare, ma comunque possibili.
Diagnosi
La diagnosi di tenosinovite di De Quervain è essenzialmente clinica. La prova dirimente è il cosiddetto test di Finkelstein: il medico chiude il pollice del soggetto nel pugno flettendo poi il polso verso il mignolo. Tale sequenza di movimenti provocano nel soggetto affetto da sindrome di De Quervain un dolore particolarmente intenso a livello della guaina.
Una successiva ecografia permette di evidenziare in modo preciso le alterazioni tendinee provocate dal processo infiammatorio.
Cure
Il primo approccio terapeutico alla tenosinovite di De Quervain è di tipo non chirurgico. Il trattamento non chirurgico va dall’utilizzo di un opportuno tutore che mette il pollice a riposo (rizosplint) all’assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
In alcuni casi vengono consigliate infiltrazioni con cortisonici o terapie di tipo fisico quali tecarterapia, laserterapia e ultrasuoni.
Se l’approccio non chirurgico risulta non risolutivo è necessario intervenire chirurgicamente.
L’intervento chirurgico (puleggiotomia) viene effettuato in anestesia locale. Il chirurgo effettua una piccola incisione alla base del pollice; attraverso essa aprirà la guaina tendinea aumentando lo spazio fra i tendini e riducendo l’attrito che è la causa dello stato infiammatorio cronico.
Dopo l’intervento chirurgico deve essere osservato un periodo di riposo di circa un mese, periodo durante il quale si potrà usare la mano, ma solo per sforzi di lieve entità.
L’intervento chirurgico è risolutivo e già dopo pochi giorni dall’operazione sono visibili miglioramenti tangibili.
La patologia non va trascurata poiché, se non trattata adeguatamente, può evolvere in rizoartrosi (artrosi della base del pollice).
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