La stomatite è una malattia infiammatoria piuttosto comune a carico della mucosa orale; ne esistono varie tipologie; fra queste si ricordano la stomatite aftosa ricorrente, la stomatite gangrenosa (nota anche come noma, è una particolare forma di gangrena, la stomatite erpetica, la stomatite di Vincent e la stomatite da nicotina.
Tipologie particolari sono quelle che si verificano in seguito ad avvelenamento da particolari sostanze; è il caso, per esempio, della stomatite da arsenico, da bismuto e da piombo.
La stomatite aftosa ricorrente (SAR)
Nota anche come afta, la stomatite aftosa ricorrente (SAR) è considerata come la patologia ulcerativa della mucosa orale che si riscontra con maggiore frequenza. I soggetti maggiormente colpiti sono i bambini e dai dati disponibili in letteratura risulta anche che è il sesso femminile quello maggiormente interessato dal problema. Per approfondire si consulti l’articolo specifico.
Forme meno comuni
Fra le forme meno comuni, meritano un cenno la stomatite di Vincent e la stomatite erpetica.
La stomatite di Vincent nota anche come gengivite fuso-spirochetiforme, gengivite ulcerativa, gengivite ulcero-membranosa, gengivite di Vincent, infezione di Vincent e anche come bocca da trincea in quanto veniva riscontrata frequentemente in molti militari durante la Seconda Guerra Mondiale, è un disturbo che deriva a un insieme di fattori quali cattiva igiene orale, stress, cattive abitudini alimentari, consumo di tabacco ecc.
La malattia si manifesta inizialmente con gengive gonfie, arrossate e doloranti; in seguito il quadro clinico peggiora e si ha la formazione di ulcere tra un dente e l’altro; comuni anche l’alitosi e il sapore metallico in bocca. È una forma piuttosto rara e interessa soprattutto i giovani adulti.
Il trattamento richiede il ricorso al dentista che inizialmente prescriverà sciacqui con collutorio a base di acqua ossigenata e in seguito provvederà a un’accurata pulizia di denti e gengive con la fresa per detartrasi; sarà altresì necessario un trattamento antibiotico. Una volta guariti è consigliabile eseguire un piccolo intervento per rimuovere le cicatrici che la malattia lascia sulla base delle gengive.
Quella erpetica è una forma che si riscontra in particolar modo nell’età pediatrica (soprattutto nel primo anno di vita), ma può manifestarsi a qualsiasi età. L’agente eziologico è quasi sempre l’Herpes Simplex Virus 1; soltanto eccezionalmente, infatti, la causa è da attribuirsi all’Herpes Simplex Virus 2.
La patologia si manifesta inizialmente con febbre dal tipico andamento a “guglie di cattedrale gotica” ovvero con punte fino a 40 °C e repentine remissioni a 37,5-38 °C il che la distingue dalle febbri che caratterizzano la faringo-tonsillite batterica o la sesta malattia che sono elevate e continue; si avranno inoltre lesioni erpetiche su lingua e gengive che potranno diffondersi a tutta la bocca fino ad arrivare al palato molle.
La malattia si manifesta più seriamente al primo episodio, mentre in caso di recidive si manifesterà meno pesantemente (la febbre sarà assente) con piccole lesioni erpetiche su lingua o fornici gengivali. La cura consiste nella somministrazione di antidolorifici e di antivirali.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Stomatite