Sociopatia è un termine con il quale si fa riferimento a un disturbo della personalità che si caratterizza per il disprezzo patologico per le regole e le leggi della società e dei diritti degli altri; più tecnicamente gli addetti ai lavori parlano di disturbo antisociale di personalità. Il soggetto affetto da sociopatia è detto sociopatico.
I soggetti affetti da sociopatia hanno comportamenti ingannevoli, manipolatori, ostili e spesso anche aggressivi verbalmente e fisicamente. In diversi casi, gli atteggiamenti aggressivi e ostili possono fare la loro comparsa già nel corso del periodo infantile (bugie, furtarelli, scontri con chi rappresenta l’autorità) o di quello adolescenziale (abuso di sostanze stupefacenti, violenza nei confronti degli animali o delle persone).
Il disturbo antisociale di personalità si distingue anche per il fatto che il soggetto mostra scarso o addirittura nullo rimorso per le conseguenze del proprio agire. Il disturbo interessa maggiormente i soggetti di sesso maschile (rapporto 3:1).
La sociopatia tende a manifestarsi negli anni della giovinezza e perdura nell’età adulta; il decorso della patologia è cronico, ma è possibile che i comportamenti antisociali diminuiscano via via con il passare del tempo; molto spesso si riscontra tale diminuzione dopo i 40 anni di età. È possibile che ciò sia legato al decremento dei livelli ormonali, alla riduzione della forza fisica all’aumento della conformità sociale e dell’attaccamento alle altre persone.
Sociopatia e psicopatia sono la stessa cosa?
Molti si chiedono quale sia la differenza fra sociopatia e psicopatia; non è semplice rispondere alla domanda perché non c’è chiarezza assoluta sulla questione; per alcuni autori, per esempio, psicopatia e sociopatia sono due termini “popolari” con cui si fa riferimento a quello che, più tecnicamente parlando, è definito “disturbo antisociale di personalità”. Questa è anche la posizione dell’ICD e del DSM; in sostanza, psicopatia e sociopatia sarebbero sinonimi.
Non tutti gli studiosi però la pensano così, sostenendo che fra sociopatia esistono differenze più o meno marcate e, pur trattandosi di disturbi con diversi punti in comune, vi sarebbero alcune differenze sia per quanto riguarda le cause sia per ciò che concerne alcune manifestazioni del disturbo.
Cause
Le cause della sociopatia non sono del tutto chiare; vari studi effettuati su soggetti adottati hanno mostrato che vi sono fattori genetici e ambientali che contribuiscono alla sua insorgenza; in effetti, la sociopatia si riscontra più comunemente sia nei figli adottivi, sia nei consanguinei di primo grado di coloro che ne sono già affetti.
Si ritiene che chi è affetto da sociopatia comprenda perfettamente gli stati mentali (emozioni, sensazioni fisiche, pensieri) delle persone con le quali interagisce, ma trovi difficoltà ad assumere la prospettiva altrui (difficoltà di decentramento). È quindi possibile che esista una predisposizione biologica a questa difficoltà che potrebbe essere stata appresa dai genitori o, comunque, dalle figure deputate all’accudimento.
Le probabilità che una persona sviluppi sociopatia nella sua vita adulta aumentano se l’educazione ricevuta durante gli anni infantili è stata abusante, trascurante e incoerente, se l’esordio dei disturbi di condotta avviene prima che il soggetto compia i 10 anni di età e se vi è associazione con il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
La sociopatia si riscontra più comunemente nei soggetti di classe socio-economica bassa.
Sintomi e segni di sociopatia
Sono molte le manifestazioni che caratterizzano la sociopatia; di seguito un elenco delle più importanti:
- fortissima autostima
- incapacità di accettare le norme sociali
- mancanza di responsabilità nei rapporti interpersonali
- incapacità di provare senso di colpa, rimorso e/o vergogna
- mancanza di gratitudine
- necessità di stimolazione
- tendenza ad annoiarsi
- incapacità di apprendere dalle esperienze fatte
- egoismo, slealtà, mancanza di sensibilità
- tendenza all’indifferenza, al disprezzo nei confronti dei sentimenti degli altri
- temperamento impulsivo e disinibito
- frequente sperimentazione di rabbia e disprezzo
- mancanza di una coscienza morale
- assenza di timore delle punizioni e incapacità di imparare da queste ultime
- tendenza a biasimare gli altri
- incapacità di provare empatia
- incapacità di comprendere i sentimenti altrui, in particolar modo ciò che gli altri provano in conseguenza delle loro azioni
- incapacità di identificarsi con la vittima
- sfruttamento degli altri per il proprio tornaconto
- stile relazionale fondato sul potere piuttosto che sui legami affettivi
- scarsa tolleranza alle situazioni frustranti
- scarso evitamento delle situazioni di pericolo
- scarsa dipendenza dalla ricompensa.
Secondo il DSM–5 (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) non è possibile fare diagnosi di sociopatia prima che il soggetto abbia compiuto i 18 anni.
Clinicamente si distinguono 4 tipologie di sociopatici: comuni, alienati, aggressivi e dissociali.
Il sociopatico comune è una persona incapace di provare emozioni e vergogna; la sua morale è distorta; ha rapporti sessuali occasionali molto frequenti, ha temperamento nomade e spesso è affetto da cleptomania.
Il sociopatico alienato è un soggetto quasi incapace di amare; non riesce a provare empatia con le altre persone, anche se per lui sono significative. È generalmente misantropo e prova un profondo disprezzo verso la società; non ama affatto socializzare. Si distinguono tre sottotipi di sociopatico alienato: l’ostile (persona dispotica, facilmente irritabile e perennemente in conflitto con l’autorità), il truffato (persona che tende a commettere crimini ritenendo che il suo atteggiamento sia giustificato da ciò che ha dovuto subire dalla società) e il non empatico (persona che prova affetto e empatia solo verso pochissime persone; i suoi rapporti, comunque, anche con queste figure, sono caratterizzati da tensione e manipolazione).

Secondo il DSM–5 non è possibile fare diagnosi di sociopatia prima che il soggetto abbia compiuto i 18 anni
Il sociopatico aggressivo è una persona sadica, sia sul lavoro che nei rapporti sessuali; ricerca generalmente posizioni che gli garantiscono un certo potere e prova molto piacere nel sottomettere le altre persone. Alcuni sociopatici aggressivi provano piacere nel torturare gli animali.
Il sociopatico dissociale è un soggetto che accetta le regole di un gruppo o di una comunità soltanto se queste sono in aperto conflitto con la legge.
La definizione di sociopatico
Riconoscere un sociopatico non è semplice senza la valutazione di uno specialista, ma si possono fornire alcuni indizi che se presenti, possono consigliarci prudenza.
Quando si conversa con un’altra persona è consigliabile mantenere sempre un buon contatto visivo; chi è affetto da sociopatia, infatti, non è incline a sostenere lo sguardo della persona con la quale interagisce e spesso dimostra nervosismo e irritazione. È però necessario ricordare che anche le persone molto timide tendono ad avere questi atteggiamenti.

Riconoscere un sociopatico non è semplice senza la valutazione di uno specialista, ma si possono fornire alcuni indizi che se presenti, possono consigliarci prudenza
Le tendenze a mentire spesso, a essere aggressivi e intimidatori o a ferire persone o animali e l’abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti sono indizi significativi.
Conoscere il passato delle persone, in particolar modo l’andamento delle sue relazioni affettive può essere di notevole aiuto. In molti sociopatici, infatti, si riscontra un certo numero di relazioni fallimentari. Anche questo, comunque, è un indizio da prendere con le molle, dal momento che esistono persone non sociopatiche che contano numerose relazioni finite male.
Sono moltissime le persone che non hanno amici o amichevoli relazioni familiari e non per questo sono sociopatiche; è però vero che il soggetto sociopatico non riesce a portare avanti relazioni amichevoli, spesso in seguito al deterioramento dei rapporti interpersonali a causa del suo comportamento offensivo, denigratorio, aggressivo o manipolatorio.
La persona affetta da sociopatia incorre spesso in problemi di natura legale; questo a causa del suo disprezzo per la legge e per le norme di comportamento; su questi punti, peraltro, il sociopatico tende generalmente a mentire.
Il soggetto sociopatico tende a non avere empatia; spesso si ritiene una vittima della società; non mancano coloro che si autocommiserano in modo estremo e mostrano intolleranza verso le altre persone. Alcuni sociopatici sono affetti da delirio di onnipotenza e mostrano lievi comportamenti maniacali.
Come si cura una persona affetta da sociopatia?
Difficilmente una persona affetta da sociopatia cerca un aiuto esterno. Alcuni riconoscono di avere problemi relazionali, ma, in generale, la persona sociopatica tende ad avvertire i propri comportamenti come normali e non sente affatto il bisogno di ricorrere all’aiuto di uno specialista. Questo è uno dei motivi per cui la sociopatia è uno dei disturbi del comportamento più difficili da trattare con successo.
Pur con tutte le difficoltà del caso (il sociopatico tende ad allontanare gli altri) fondamentale è l’aiuto dei familiari e degli amici, in quanto l’indifferenza e la solitudine non possono far altro che peggiorare il quadro clinico.
Generalmente il disturbo antisociale di personalità viene trattato con l’aiuto di psicoterapia e terapia psichiatrica.
Nei casi di maggiore gravità, lo specialista può prescrivere anche rimedi farmacologici (farmaci antipsicotici) allo scopo di rendere più semplice la gestione del paziente e della sintomatologia.
Se il disturbo è associato a problematiche quali ansia, depressione, paranoie, lo specialista può prendere in considerazione anche la somministrazione di farmaci ansiolitici, antidepressivi e stabilizzatori dell’umore.
In molti casi, se il paziente collabora con il terapeuta ed è disponibile a cambiare e a controllare i propri istinti, si ottengono buoni risultati, anche se il carattere antisociale di fondo tende a permanere.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Sociopatia