Con sindrome di Zollinger-Ellison si fa riferimento all’insieme di segni e sintomi causati dalla presenza di numerose ulcere peptiche determinate dall’iperacidità gastrica provocata dalla secrezione di gastrina da parte di uno o più gastrinomi; questi ultimi sono neoplasie, generalmente maligne, pancreatiche e/o duodenali che originano dalle cosiddette cellule G secernenti gastrina, un ormone che favorisce la produzione di quelle sostanze necessarie alla digestione (per esempio gli enzimi digestivi e l’acido cloridrico). Il disturbo interessa solitamente i soggetti che si trovano nella fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni; i maschi sono colpiti più frequentemente. In circa un quarto dei casi si riscontra la presenza di un’altra patologia, la neoplasia endocrina multipla di tipo 1 (MEN), una malattia che causa la comparsa di tumori a carico di ipofisi e paratiroide.

La sindrome di Zollinger-Ellison è un quadro clinico di non comune riscontro; secondo i dati più recenti, infatti, la sua incidenza annuale è di 0,5-2 casi ogni milione di persone.
Sindrome di Zollinger-Ellison: sintomi
Le principali manifestazioni della sindrome di Zollinger-Ellison sono il dolore addominale e la diarrea; a essi possono associarsi nausea ed ematemesi, bruciori di stomaco persistenti, reflusso acido, sensazione di malessere nella parte alta dello stomaco, calo ponderale (legato alla perdita di appetito), anemia e debolezza.
L’approccio terapeutico ideale è costituito dalla rimozione chirurgica dei gastrinomi; sfortunatamente non i tutti i casi la via chirurgica è praticabile. In questi casi si interviene farmacologicamente, somministrando farmaci inibitori di pompa protonica (per esempio l’omeprazolo e il lansoprazolo) e H2-antagonisti; di fatto, si agisce come se si dovesse trattare un’ulcera peptica. Ovviamente questo approccio è puramente sintomatico, mirato cioè alla riduzione della fastidiosa sintomatologia e nulla può contro la progressione tumorale e l’eventuale disseminazione di metastasi.
NOTA – La sindrome di Zollinger-Ellison deve il proprio nome ai medici che per primi (1951) la descrissero: Robert Zollinger ed Edwin Ellison, chirurghi presso la Ohio State University.
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