La rottura della milza (rottura splenica) è un evento relativamente frequente che, nel caso di lesioni di una certa entità, può trasformarsi in una vera e propria emergenza medica che, come tale, richiede un intervento chirurgico il più tempestivo possibile.
La milza (vedasi per approfondimenti l’articolo generale) è un organo impari dalla forma ovoidale, di piccole dimensioni (è grande circa quanto un pugno), che si trova nella parte sinistra dell’addome, per la precisione nell’ipocondrio sinistro, in prossimità di stomaco e pancreas. È un organo piuttosto fragile e molto vascolarizzato che adempie molte funzioni, ma, a differenza di molti altri organi del corpo umano, non è indispensabile alla vita.
Traumi violenti che interessano direttamente o indirettamente l’addome possono essere causa di rottura della milza; non a caso questa risulta essere l’organo interno che con maggior frequenza viene leso nel caso di traumi toraco-addominali.
Come accennato nella parte iniziale dell’articolo, lesioni alla milza di una certa gravità possono richiedere un intervento chirurgico urgente, mentre nel caso di traumi più lievi è spesso possibile un trattamento di tipo conservativo che porterà alla risoluzione del problema nel giro di breve tempo.
Cause
Molte rotture della milza si verificano in seguito a traumi quali incidenti stradali, ferite penetranti, colluttazioni, violente cadute dall’alto (sia sui piedi che sulle natiche) ecc.
In altri casi, la rottura della milza si verifica per circostanze che possono sembrare piuttosto singolari, ma non sono poi così infrequenti; è il caso delle rotture che avvengono in seguito a traumi non particolarmente violenti quali colpi di tosse o starnuti, conati di vomito, intensi sforzi durante la defecazione ecc. In questi particolari casi, il rischio di rottura della milza si verifica nel caso in cui il soggetto presenti splenomegalia, soprattutto se severa (splenomegalia è un termine medico che indica un ingrossamento patologico del volume della milza); le patologie che possono dar origine a splenomegalia sono molto numerose e anche molto diverse fra loro; fra esse si possono ricordare la cirrosi epatica, la malaria, vari tipi di leucemia, la mononucleosi infettiva, la sarcoidosi ecc. Non a caso, alle persone affette da tali patologie viene sconsigliata la pratica di attività, sportive e no, che comportino un certo rischio di traumi violenti (il tipico esempio sono i ragazzi affetti da mononucleosi infettiva che praticano gli sport di contatto).
Rottura della milza: segni e sintomi
Nel caso di rottura della milza il soggetto avverte un dolore di notevole intensità nell’ipocondrio sinistro che si irradia alla spalla sinistra e si intensifica ulteriormente alla pressopalpazione (la palpazione causa spesso un dolore acuto riferito all’apice della spalla sinistra, il cosiddetto segno di Kehr). Le pareti dell’addome risultano ipercontratte e si apprezza distensione addominale a causa dell’accumulo di sangue nella cavità addominale. L’emorragia interna conduce progressivamente a uno stato di shock emorragico al quale conseguono pallore intenso, tachicardia, stordimento, ipotensione, stato confusionale e ansietà. Non è detto che la sintomatologia si instauri rapidamente; in alcuni casi, infatti, le manifestazioni legate alla rottura della milza si instaurano in modo più tardivo, dopo alcuni giorni dal trauma che ha causato il problema; molto dipende dall’entità della lesione.
Diagnosi
Il sospetto di rottura della milza richiede l’esecuzione di alcuni esami diagnostici; di norma il primo test a essere eseguito è una TAC addominale con mezzo di contrasto; la TAC può mettere in luce l’eventuale presenza e l’entità dell’emorragia interna; a seconda dei casi l’indagine può essere integrata dall’esecuzione di una radiografia o di un’ecografia.
Utile anche l’esecuzione di un lavaggio peritoneale che può rivelare la presenza di emorragia interna.
I test possono includere anche un esame emocromocitometrico (emocromo); di norma i soggetti con rottura splenica hanno valori di emoglobina e di ematocrito significativamente sotto il range di normalità.

La rottura della milza è un evento che, nel caso di gravi lesioni, può trasformarsi in una vera e propria emergenza medica.
Trattamento
Come detto, la milza è un organo fortemente vascolarizzato e la sua rottura può essere causa di emorragia massiva che può portare a shock ipovolemico (stato di shock indotto dalla diminuzione acuta della massa sanguigna circolante, causata da emorragia o da perdita di liquidi) e conseguente decesso; in caso di shock emorragico, quindi, è fondamentale intervenire rapidamente per via chirurgica rimuovendo la milza (intervento di splenectomia).
Rispetto a quanto accadeva anni addietro, il ricorso all’intervento di rimozione della milza viene valutato con molta più ponderatezza; se si è in grado di tenere la situazione sotto controllo, infatti, si tende a osservare la situazione senza praticare l’asportazione dell’organo per cercare di capire se l’emorragia può arrestarsi in modo spontaneo oppure si interviene asportando solo parzialmente l’organo interessato (splenectomia parziale).
L’atteggiamento di maggior cautela nell’asportazione della milza è essenzialmente dovuto al fatto che negli ultimi anni il ruolo della milza a livello immunitario è stato molto rivalutato; per di più si tiene anche conto che l’intervento chirurgico porta con sé anche un certo rischio di infezioni post-operatorie di una certa severità.
Complicazioni legate alla rottura della milza
La rottura della milza può essere isolata o, al contrario, associata a lesioni più o meno gravi di altri organi; nel caso di lesione isolata la mortalità è di circa il 4%; nel secondo caso, invece, la gravità del grado clinico può essere particolarmente elevata, tant’è che la mortalità per rottura della milza associata a lesioni di altri organi è piuttosto elevata (20% circa).
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