La rinite allergica è una delle molte forme di rinite, una delle più diffuse. Nella visione moderna delle allergie respiratorie, la rinite allergica è considerata come una delle manifestazioni (l’altra è l’asma) di un’unica malattia (United Airways Disease, espressione che fa riferimento a una condizione patologica che interessa sia le basse che le alte vie aeree e comporta processi infiammatori). Infatti, dopo dieci anni di osservazione, la metà circa degli asmatici sviluppa una rinite allergica, mentre un terzo di coloro che sono affetti da rinite allergica sviluppa anche l’asma. Si tratta di una patologia in crescente aumento nella maggior parte del mondo; attualmente si ritiene che siano più di 60 milioni le persone che ne soffrono.
Per quanto riguarda il nostro Paese, si ritiene che la prevalenza della patologia nella fascia di età tra i 6 e i 14 anni sia di circa il 33-35%.
La più nota e tuttora usata classificazione distingue tra rinite allergica stagionale (nota anche come allergica periodica o raffreddore da fieno) e rinite allergica perenne (anche allergica aperiodica).
La forma allergica stagionale è causata da pollini e muffe presenti a livello atmosferico in determinati periodi dell’anno (si parla, infatti, di riniti allergiche invernali o pre-primaverili, primaverili-estive ecc.) come per esempio quelli provenienti da betulacee, corilacee, graminacee ecc.
La forma allergica perenne è invece provocata dai cosiddetti allergeni domestici (acari, insetti, polveri, peli di cane o gatto, piume ecc.).
Rinite eosinofila – Si devono segnalare alcune riniti che pur non essendo legate ad allergie documentabili presentano reazioni simil-allergiche caratterizzate da un aumento degli eosinofili (si parla appunto di rinite eosinofila) e il cui quadro clinico è sostanzialmente simile a quello delle forme allergiche vere e proprie.
La diagnosi si basa sulla negatività dei test allergologici e sulla presenza del notevole incremento del livello di eosinofili nelle secrezioni nasali. La rinite eosinofila è spesso associata a poliposi nasale.
Da qualche tempo è stata proposta una nuova classificazione delle riniti allergiche; essa non è più basata sulla stagionalità, ma fa riferimento sulla durata della sintomatologia e della sua gravità relativamente alla qualità della vita; facendo riferimento a questi criteri è stata proposta la seguente suddivisione:
- rinite intermittente: la durata dei sintomi è inferiore ai 4 giorni per settimana o alle 4 settimane;
- rinite persistente: la durata dei sintomi è maggiore di 4 giorni per settimana e maggiore di 4 settimane
Si deve tenere presente che le definizioni soprariportate non sono né sovrapponibili né intercambiabili con quelle di “rinite stagionale” e “rinite “perenne”.
Rinite allergica – Sintomi e segni
I sintomi e i segni più comuni della rinite allergica sono i seguenti:
- ostruzione respiratoria nasale
- congestione a livello delle mucose nasali
- respirazione difficoltosa (dispnea)
- gocciolamento nasale
- lacrimazione
- starnuti ripetuti
- prurito a livello del naso oppure del palato
- prurito oculare
- senso di oppressione toracica
- disturbi del sonno.
Spesso sono presenti anche mal di testa e sensazione di stanchezza generale.
In molti casi la rinite allergica è associata a una forma di irritazione oculare nota come rinocongiuntivite allergica.
A seconda della serietà dei vari sintomi la rinite allergica può essere definita lieve o moderata/grave:
- forma lieve: il sonno è conservato e non vi è alcuna limitazione nelle attività quotidiane; il soggetto svolge la normale attività lavorativa o scolastica e vi è assenza di sintomi fastidiosi;
- forma moderata/grave: si hanno alterazioni del sonno; limitazioni delle attività quotidiane, riduzione delle prestazioni lavorative o scolastiche, sintomi gravi (almeno una delle seguenti condizioni deve essere presente).

Molti sono i segni e sintomi che caratterizzano la rinite allergica; fra i più comuni gli starnuti ripetuti, il prurito al naso e la congestione a livello delle mucose nasali
Diagnosi
La diagnosi di rinite allergica prevede oltre al necessario esame fisico, anche un’accurata anamnesi; il paziente dovrà riferire con accuratezza tutte le informazioni necessarie fra cui un’eventuale familiarità della patologia (un’evenienza molto probabile nel caso della rinite allergica), i sintomi avvertiti ecc.
La conferma diagnostica richiede l’effettuazione di test cutanei e sierologici fra cui si ricordano in particolare il prick test (un test cutaneo impiegato per diagnosticare le allergie respiratorie o alimentari) e il RAST test, un esame del sangue basato sul presupposto che nel sangue di un soggetto che si ritiene allergico a una determinata sostanza risulti la presenza di anticorpi specifici diretti contro di essa.
Rinite allergica – Rimedi
Vari sono i possibili rimedi per combattere la rinite allergica.
Il trattamento si basa in primis sull’evitare, nei limiti del possibile, il contatto con gli allergeni scatenanti la patologia; tra i rimedi farmacologici comunemente prescritti vanno ricordati gli antistaminici, gli antileucotrienici e i corticosteroidi.
Gli antistaminici sono rimedi farmacologici che contrastano l’azione dell’istamina, un messaggero chimico dell’infiammazione che regola una serie di risposte cellulari, dalle reazioni allergiche alla secrezione di acido nello stomaco. Bloccando l’azione dell’istamina si alleviano alcuni dei più fastidiosi sintomi che caratterizzano la rinite allergica (in particolare gli starnuti, il prurito e la lacrimazione). Fra gli antistaminici più utilizzati nel caso di rinite allergica si ricordano la levocetirizina, la desloratadina, la loratadina, la cetirizina e l’azelastina.
Anche gli antileucotrienici (i leucotrieni sono dei mediatori chimici dell’infiammazione e gli antileucotrienici sono rimedi farmacologici che ne antagonizzano l’azione) sono impiegati nella cura della rinite allergica; diversi studi ne hanno dimostrato efficacia e sicurezza; molto spesso sono utilizzati in qualità di terapia aggiuntiva in quei soggetti in cui non si riscontra un’adeguata risposta agli antistaminici, ai corticosteroidi per via nasale o a entrambi. Gli antileucotrienici migliorano molto l’ostruzione nasale, ma hanno poca influenza su altri sintomi quali prurito, starnuti e rinorrea. Un principio attivo spesso usato nel caso di rinite allergica è il montelukast.
I corticosteroidi sono potenti antinfiammatori; agiscono sia riducendo l’infiammazione a carico delle mucose nasali, sia migliorando i vari sintomi della rinite allergica; di solito, nel trattamento di questa patologia si ricorre a corticosteroidi topici nasali (spray); fra i principi attivi più utilizzati vi sono il fluticasone e il mometasone.
Altri rimedi utilizzati per trattare la rinite allergica sono il sodio cromoglicato (un principio attivo utilizzato anche per trattare l’asma, le congiuntiviti allergiche e le allergie alimentari) e il sodio nedocromile (un antiasmatico antiallergico).
Per trattare la congestione nasale, un problema spesso presente in caso di rinite allergica, si ricorre anche farmaci decongestionanti; uno dei principi attivi maggiormente utilizzati allo scopo è la pseudoefedrina.
Un cenno particolare, infine, va all’immunoterapia. Il principio su cui si basa questo tipo di rimedio è quello della somministrazione al soggetto di dosi crescenti degli allergeni a cui egli è sensibilizzato; questo allo scopo di ottenere una riduzione degli effetti della patologia (processo di desensibilizzazione).
Gli allergeni possono essere somministrati o per via intradermica con iniezioni da eseguirsi una o due volte alla settimana o tramite polveri da inalare a giorni alterni oppure sotto forma di gocce da assumersi oralmente.
Di norma si ricorre all’immunoterapia nei casi di rinite allergica moderata o grave nel caso in cui le altre terapie non abbiano sortito gli effetti sperati oppure nel caso in cui sia presente anche asma bronchiale; la terapia viene effettuata sotto il controllo di uno specialista allergologo.
L’immunoterapia non è un trattamento gravato da rischi particolari e in molti casi risulta efficace nel rimuovere una buona parte dei sintomi e nel prevenire l’evoluzione della patologia in asma bronchiale; ciò che non si riesce quasi mai a fare però è la risoluzione dei problemi di ostruzione respiratoria nasale; tale ostruzione, infatti, è legata all’aumento delle dimensioni dei turbinati, un fenomeno che rarissimamente risulta reversibile.

Tra i rimedi farmacologici comunemente prescritti nel caso di rinite allergica vanno ricordati gli antistaminici, gli antileucotrienici e i corticosteroidi
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