Retinopatie è un termine generico con il quale si fa riferimento a un vasto gruppo di patologie che interessano la retina (la membrana più interna del bulbo oculare, costituita da uno strato di tessuto nervoso sul quale giungono i raggi luminosi; grazie alle sue cellule, che sono sensibili alle radiazioni luminose, la retina, attraverso il nervo ottico, invia al cervello le informazioni da interpretare). La zona centrale della retina, quella più sensibile agli stimoli luminosi, è detta macula o, più esattamente, macula lutea.
Le retinopatie non sono mai patologie banali; in alcuni casi sono particolarmente gravi e possono essere causa della perdita della vista.
Le retinopatie più note sono forse il distacco di retina, la degenerazione maculare legata all’età e la retinopatia diabetica, ma sono molti altri i processi patologici possono causare gravi danni a questa fondamentale componente della visione, una vera e propria “pellicola fotografica” deputata alla ricezione degli stimoli luminosi che provengono dall’esterno.
Le principali retinopatie
Alcune retinopatie sono relativamente frequenti, altre sono poco comuni; di seguito una breve carrellata di alcune di esse.
Atrofia girata – Si tratta di una patologia piuttosto rara; è una distrofia che danneggia purtroppo irreparabilmente sia la coroide che la retina. Le prime manifestazioni, che in genere si osservano nella tarda infanzia, sono disturbi della visione notturna e riduzione del campo visivo. Verso i 20 anni di età i pazienti sviluppano spesso una forma di cataratta e diventano virtualmente ciechi tra i 40 e i 55 anni. L’unico trattamento attualmente disponibile, non sempre particolarmente efficace, per la cura di questa rara retinopatia consiste nella somministrazione di piridossina (vitamina B6).

Con i moderni esami diagnostici si può verificare la salute della retina nelle varie retinopatie
Distacco di retina – Seria emergenza clinica che deve essere trattata con tempestività ed efficacia se si vogliono evitare gravi conseguenze sulla visione; c’è infatti il concreto rischio di una perdita permanente della vista (quanto più la retina resta distaccata tanto minore sarà il recupero visivo che ci si può aspettare dopo l’intervento chirurgico). Si parla di distacco di retina allorquando la retina, un sottilissimo strato di tessuto nervoso sensibile alla luce, si distacca dal tessuto sottostante, noto come coroide.
Se il distacco coinvolge la zona più centrale della retina, la macula lutea, la perdita della visione è particolarmente grave e le possibilità di recuperare la vista diminuiscono notevolmente.
Quando il distacco coinvolge la parte più centrale della retina, la regione maculare e la fovea, la perdita di visione è ancora più grave e la possibilità di riacquistare la vista è compromessa.
Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo Distacco di retina.
Degenerazione maculare legata all’età – Patologia oculare a carattere progressivo che provoca un deficit non reversibile della funzione visiva centrale. È nota anche come maculopatia senile.
Le cause della maculopatia senile non sono completamente note; si ritiene che esista una combinazione di fattori ambientali e genetici che espone maggiormente al rischio di contrarre la malattia. Tra i fattori ambientali il più importanti è l’avanzare dell’età.
Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo Maculopatia senile.
Foro maculare – Seria patologia che interessa la macula e che è generalmente causata da un evento traumatico (distacco posteriore del vitreo, edema maculare ecc.). Il foro maculare è causa di un punto cieco nella visione e può causare la perdita della visione centrale. Necessita di un trattamento tempestivo attraverso un intervento di vitrectomia, una tecnica chirurgica, peraltro non esente da rischi, che ha lo scopo di ripristinare la visione centrale perduta o quantomeno di preservare quella residua.
Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo Foro maculare.
Malattia di Stargardt – Retinopatia a carattere ereditario che tende a manifestarsi prima dei venti anni di età; si caratterizza per la presenza di macchie giallastre rotonde o pisciformi attorno alla macula. Solitamente viene trasmessa in forma autosomica recessiva, ma in letteratura sono stati descritti casi di forme autosomiche dominanti. La malattia comporta l’accumulo di materiale di scarto nella retina. Attualmente non è disponibile alcuna terapia efficace per questa forma di degenerazione maculare.
Melanoma della coroide – Forma tumorale piuttosto subdola che spesso viene riscontrata nel corso di una visita oculistica di routine. È la neoplasia oculare più diffusa nei soggetti adulti di età compresa tra i 50 e i 60 anni di età. Predilige la razza caucasica. Generalmente nasce subito come melanoma, ma può anche svilupparsi da un nevo della coroide. La sintomatologia non è tipica. Le modalità di trattamento sono varie: laserterapia, chirurgia e radioterapia.
Occlusione dell’arteria retinica centrale – Condizione che causa un’improvvisa cecità monolaterale indolore; può essere dovuta a embolia (placche aterosclerotiche, endocardite, emboli grassosi ecc.), a trombosi di un’arteria centrale sclerotica o ad arterite cranica. È necessario un tempestivo intervento perché se l’occlusione non viene rimossa ne consegue una perdita permanente subtotale del campo visivo.
Occlusione della vena retinica centrale – Condizione che si manifesta generalmente nel soggetto anziano. Diversi i fattori predisponenti fra cui diabete mellito, glaucoma, ipertensione arteriosa, ematocrito elevato e aumento della viscosità del sangue.
La perdita della vista, indolore, si verifica in modo meno improvviso rispetto a quanto accade nel caso di occlusione arteriosa.
L’occlusione venosa può portare a complicanze oculari piuttosto serie fra cui emorragia vitreale, edema maculare cistoide, neovascolarizzazione retinica e neovascolarizzazione iridea che dà origine a glaucoma neovascolare.
Nel caso in cui l’ostruzione venosa non venga trattata tramite laser o con iniezioni e impianti intravitreali, l’instaurarsi delle varie complicanze può portare a una perdita irreversibile della visione.
Pucker maculare – Patologia oculare caratterizzata dalla formazione di una sottile membrana trasparente al di sopra della macula lutea la cui consistenza è praticamente simile a quella del cellophane; la membrana aumenta gradualmente la propria consistenza e tende ad accartocciarsi provocando un raggrinzimento progressivo della macula e la formazione di liquido all’interno della retina (edema maculare).
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Pucker maculare.
Retinite pigmentosa – Terminologia impropria con la quale ci si riferisce a un gruppo di patologie ereditarie diverse fra loro che sono accomunate da un processo degenerativo evolutivo che determina una diminuzione dell’efficienza dei recettori retinici, i coni e i bastoncelli (cellule nervose fotosensibili che hanno il compito di trasformare le sensazioni di colore, le forme e l’intensità della luce in impulsi nervosi).
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Retinite pigmentosa.
Retinoblastoma – Tumore maligno che interessa la retina e che, comunemente, si sviluppa nei primi cinque anni di vita. L’eziologia è sconosciuta; in base all’ipotesi che attualmente gode di maggior credito, tutte le varie forme della neoplasia sono scatenate da un’alterazione del gene oncosoppressore RB1. Il segno caratteristico della malattia è la leucocoria, ovvero un riflesso bianco nella pupilla che è visibile, per esempio, nelle fotografie fatte con il flash. Possono essere presenti anche problemi visivi, colore dell’iride dell’occhio colpito diverso da quello dell’occhio sano, rossore oculare, strabismo e buftalmo (allargamento dell’occhio).
Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo Retinoblastoma.
Retinopatia del prematuro – Seria retinopatia vascolare, generalmente bilaterale, che si manifesta nei bambini prematuri. La sua evoluzione può condurre al distacco retinico per trazione con conseguente cecità. Se la patologia viene diagnosticata precocemente e viene trattata in modo adeguato, è possibile salvare la vista. Nei casi più seri è necessario il ricorso all’intervento chirurgico.
Retinopatia diabetica – Fra le varie retinopatie, è forse una delle più frequentemente riscontrabili; è infatti la più comune complicanza oculare del diabete mellito.
Nelle sue fasi iniziali, la malattia è asintomatica; in seguito si possono avere manifestazioni più o meno importanti che in molti casi sono comuni a molte altre patologie oculari; fra i sintomi più comuni di vanno ricordati la vista annebbiata, la perdita di acutezza visiva, percezione di aree scure nel campo visivo, miodesopsie e difficoltà nella corretta percezione dei colori. Nei casi peggiori si va incontro a cecità.
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Retinopatia diabetica.
Retinopatia ipertensiva – Patologia retinica che può svilupparsi in seguito alla presenza di ipertensione essenziale cronica, ipertensione maligna e tossiemia gravidica. Sono coinvolti le arterie e le vene della retina, la coroide e il nervo ottico. Può causare, nei casi più gravi, una visione annebbiata e distorta. In caso di forma lieve non si avvertono disturbi, ma, con il passare del tempo, la retina potrebbe subire danni piuttosto seri. Le retinopatie ipertensive, così come le retinopatie arteriosclerotiche possono essere curate primariamente con il controllo medico dell’ipertensione arteriosa.
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Retinopatia ipertensiva.
Retinopatia miopica – Patologia retinica che può colpire coloro affetti da miopia molto elevata; in questi soggetti, infatti, nei quali il bulbo oculare risulta molto più allungato del normale, si possono formare fori e lesioni retiniche che possono essere causa di disturbi visivi più o meno gravi. Nei casi più severi si verifica un distacco di retina.
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Retinopatia miopica.
Retinopatia sierosa centrale – La retinopatia sierosa centrale (anche corioretinopatia sierosa centrale, CSC) è una patologia oculare che provoca una diminuzione della visione centrale, generalmente temporanea e spesso monolaterale. La malattia è caratterizzata dal sollevamento della zona centrale della retina; più precisamente, tale sollevamento è determinato da un accumulo di liquido sieroso sotto la macula (la parte centrale della retina, responsabile della visione fine e dettagliata).
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Retinopatia sierosa centrale.
Retinopatie: gli esami diagnostici
Quando si sospetta la presenza di una retinopatia, sono diversi gli esami che possono risultare nella diagnosi; di seguito una breve carrellata dei principali.
La visita oculistica – Atto medico costituito da tutta una serie di test effettuati dal medico oculista con i quali ci si pongono diversi scopi, ovvero prevenire oppure diagnosticare e successivamente trattare, le patologie che interessano l’apparato visivo. La visita oculistica è quindi qualcosa di più di un semplice controllo dell’acuita visiva.
Le visite oculistiche possono essere di primo livello (la prima visita o una visita di controllo) oppure di secondo livello (e come tali sono note anche come visite superspecialistiche; con queste ci si pone come scopo primario quello di trattare una determinata patologia oculare sospettata o identificata in precedenza). Per approfondire: Visita oculistica.
Esame del campo visivo – Test che consente di rappresentare graficamente la porzione di spazio che si è in grado di vedere tenendo lo sguardo dritto in avanti. È un esame fondamentale nella diagnosi e nella valutazione del glaucoma, ma può risultare di notevole utilità anche nello studio di alcune patologie a carico di retina, nervo ottico e sistema nervoso centrale; talvolta può essere utile anche nell’individuazione di alcuni tumori cerebrali. Per approfondire: Esame del campo visivo.
Esame del fondo oculare – Noto anche come esame del fundus oculi, è un esame diagnostico grazie al quale l’oculista è in grado di studiare le strutture che si trovano all’interno del bulbo oculare; si può, per esempio, verificare la presenza di eventuali degenerazioni del corpo vitreo (una sorta di gel che riempie il bulbo oculare); è poi possibile visualizzare gli alberi vascolari arterioso e venoso valutando le loro dimensioni e il loro percorso in modo tale da individuare la presenza di eventuali anomalie.
L’esame consente poi l’osservazione della retina permettendo di individuare la presenza (nonché di monitorare il decorso) di degenerazioni o anomalie che dovessero interessarla (degenerazione maculare, distacco retinico ecc.). È anche possibile osservare dettagliatamente la conformazione della testa del nervo ottico in modo da individuare la presenza di patologie locali o sistemiche. Per approfondire: Esame del fondo oculare.
Test di Amsler – Noto anche come il test della griglia di Amsler o reticolo di Amsler, è un test visivo, eseguibile anche in ambito domestico, che viene utilizzato per individuare la presenza di metamorfopsia, un disturbo visivo che consiste nella visione di oggetti deformati (ondulati, distorti) oppure di dimensioni maggiori o minori rispetto a quelle reali; si tratta di un sintomo presente in alcune malattie che interessano la retina o la coroide; in particolare è il sintomo più caratteristico e precoce della degenerazione maculare. Per approfondire: Test di Amsler.
Tomografia a coerenza ottica (OCT) – Tecnica diagnostica per immagini eseguita con macchinari (tomografi) che utilizzano tecnologie all’avanguardia che consentono di ottenere immagini retiniche e del nervo ottico di ottima qualità. È un esame semplice, affidabile, non invasivo (non sono necessarie iniezioni e l’occhio non entra mai a contatto con il macchinario), innocuo, rapido, altamente sensibile e riproducibile. Per approfondire: Tomografia a coerenza ottica (OCT).
Indice materie – Medicina – Sintomi – Retinopatie (patologie della retina)