I polipi alle corde vocali – più popolarmente noti come polipi alla gola – sono una delle lesioni di più frequente riscontro in ambito otorinolaringoiatrico.
Si tratta di lesioni tumorali a carattere benigno che si caratterizzano per la presenza di un peduncolo di piccole dimensioni che attecchisce alle corde vocali e ne impedisce la corretta vibrazione; ciò è causa di una fastidiosa raucedine e di altri problemi vocali.
Esistono diverse tipologie di polipi cordali; in alcuni casi si tratta di veri e propri ispessimenti di tessuto (noduli), in altri casi si tratta di formazioni gelatinose che hanno al loro interno un liquido piuttosto denso (polipi gelatinosi); in altri casi si tratta di formazioni che contengono soprattutto sangue (polipi ematici).
I polipi alle corde vocali non devono essere sottovalutati perché in alcuni casi possono danneggiare seriamente l’aspetto delle corde vocali causando seri problemi nella fonazione.
Nota – I polipi alle corde vocali sono anche detti polipi cordali.
Noduli cordali
I noduli cordali, talvolta detti anche noduli vocali o noduli del cantante sono una particolare tipologia di polipi che si caratterizza per la consistenza callosa (non a caso vengono spesso definiti come “calli delle corde vocali”); tecnicamente vengono definiti come “ispessimenti del tessuto connettivo ialino della lamina propria alla giunzione del 1/3 anteriore con i 2/3 posteriori dei bordi liberi delle corde vocali vere”. Spesso si presentano bilateralmente.
I noduli cordali sono più frequenti nei soggetti di sesso femminile, in particolar modo nelle cantanti, nelle insegnanti e nelle venditrici ambulanti; oltre che dagli abusi cronici della voce, i noduli possono essere causati dall’utilizzo di una frequenza fondamentale innaturalmente bassa. In alcuni casi, il nodulo cordale è l’evoluzione di un nodulo presente fin dall’infanzia.
Le modalità terapeutiche sono essenzialmente le stesse relative alle altre tipologie di polipi.
Polipi alle corde vocali – Cause
Le cause dei polipi alle corde vocali sono essenzialmente da ricercarsi o in un abuso della voce (fra le categorie professionali più a rischio vi sono quelle in cui la voce è utilizzata come vero e proprio strumento di lavoro come nel caso di attori, cantanti, centralinisti, insegnanti, oratori, venditori ambulanti ecc.) o di un suo uso inappropriato (sforzo fonatorio eccessivo durante uno stato infiammatorio a carico della laringe; si pensi, per fare un esempio banale, a chi ha una laringite e magari si mette a urlare a squarciagola in uno stadio durante una partita di calcio). Praticamente il polipo si forma in seguito a una continua e ripetuta sollecitazione delle corde vocali con conseguente stato infiammatorio che conduce a un ispessimento del loro strato più esterno.
Il rischio che si formino polipi alle corde vocali è maggiore nei fumatori e in coloro che, per ragioni professionali, si trovano a lavorare in ambienti in cui si respirano a lungo polvere o sostanze irritanti.
Alcuni autori hanno fatto notare che una delle cause della formazione di polipi potrebbe essere ricercata nel reflusso gastroesofageo; coloro che sono affetti da questa condizione clinica sperimentano una risalita in esofago di una parte di ciò che è contenuto nello stomaco, comprese secrezioni acide che arrivano alla laringe irritandone la mucosa con tutto ciò che ne consegue.
Talvolta i polipi alle corde vocali sono il risultato di trasformazioni di piccole cisti congenite. Si tratta di un’evenienza rara, ma possibile.
Polipi alle corde vocali – Sintomi
Innanzitutto si deve premettere che le corde vocali hanno poche terminazioni nervose e, conseguentemente, anche nel caso di uno stato infiammatorio, il dolore è quasi sempre assente o comunque molto lieve; ciò espone il soggetto al rischio di sforzi vocali notevoli quando le corde sono infiammate e quindi maggiormente predisposte alla formazione di un polipo cordale.
I primi sintomi della presenza di uno o più polipi alle corde vocali sono la raucedine e la difficoltà fonatoria, ovvero il provare fatica nel parlare, cosa che peraltro dà luogo a una sorta di circolo vizioso; facendo fatica nel parlare ci si sforza maggiormente irritando sempre di più laringe e la mucosa delle corde vocali. A lungo andare il problema diventa cronico e si giunge a una vera e propria alterazione della mucosa con modificazione della voce (disfonia). Dal momento che i polipi alle corde vocali hanno la tendenza ingrandirsi, il quadro clinico progressivamente peggiora.
Diagnosi
Sintomi e segni quali problemi di fonazione, raucedine, cambiamenti del timbro vocale che durino più di tre settimane richiedono una visita otorinolaringoiatrica perché, peraltro, potrebbero essere spia di un problema ben più grave di polipo cordale.
L’esame che consente la valutazione dello stato di salute delle corde vocali è la laringoscopia, una metodica diagnostica che sfrutta il laringoscopio, uno strumento a fibre ottiche che consente, grazie a forte illuminazione e una telecamera collegata a un monitor esterno, di osservare dettagliatamente la laringe e tutte le sue strutture, corde vocali comprese.
La laringoscopia è un esame semplice e non doloroso, ma può risultare un po’ fastidioso perché è necessario introdurre un corpo estraneo in gola.
Se la laringoscopia dà esito positivo per polipi alle corde vocali sarà necessario intraprendere un adeguato trattamento.
Polipi alle corde vocali – Come curarli?
Esistono varie possibilità di cura; l’intervento chirurgico è l’ultima ratio e, attualmente, soltanto un 15% circa dei casi di polipi alle corde vocali richiede tale approccio (vedasi ultimo paragrafo per i dettagli).
A seconda della gravità della situazione, lo specialista potrebbe decidere per il ricorso a un trattamento farmacologico oppure per alcune sedute di logopedia.
La terapia farmacologica viene effettuata tramite aerosol e solitamente sono utilizzati farmaci cortisonici e decongestionanti; a seconda dei casi possono essere usati anche antibiotici.
La logopedia può dare ottimi risultati. Le sedute con il logopedista possono essere individuali oppure di gruppo; generalmente durano 40-45 e minuti e hanno cadenza bisettimanale. Un ciclo standard consta di 12-15 sedute. Lo specialista propone esercizi che hanno lo scopo di ripristinare il corretto equilibrio fra respirazione e l’emissione dei suoni; può per esempio chiedere al paziente di ripetere una determinata frase utilizzando tono e timbro di voce diversi; di solito le prove vengono registrate per analizzare i comportamenti vocali. Allo scopo di correggere quelli scorretti viene richiesto al soggetto di eseguire alcuni vocalizzi; il paziente poi verrà istruito a utilizzare correttamente il diaframma evitando che la laringe venga sforzata e a ridurre le contrazioni eccessive dei muscoli del viso, del collo e delle spalle; il logopedista imporrà anche delle pause durante l’eloquio. Fondamentale è che il paziente diventi consapevole del ruolo giocato dai vari muscoli interessati e dalla respirazione durante l’emissione della voce; questa consapevolezza lo renderà in grado di controllarli al meglio.
Polipi delle corde vocali – Intervento chirurgico
Nei casi in cui la terapia farmacologica o la logopedia non sono in grado di risolvere il problema è necessario sottoporsi a un’operazione chirurgica, più specificamente a una microlaringoscopia, un intervento abbastanza delicato che richiede un’anestesia generale di breve durata per posizionare in laringe un laringoscopio che serve ad avere una perfetta visione del campo operatorio grazie all’abbinamento con un microscopio.
Con l’intervento si possono rimuovere tutti i tipi di polipi delle corde vocali evitando di danneggiare permanentemente i tessuti interessati; in alcuni casi si utilizza il laser per asportare lesioni che hanno particolari caratteristiche.
La prassi richiede, dopo l’intervento, un controllo istologico dei tessuti asportati.
La microlaringoscopia è un intervento collaudato da anni ed è considerato molto sicuro; purtuttavia, seppur molto rare, sono possibili alcune complicanze fra cui si ricordano:
- dolore al collo da stiramento della colonna vertebrale nel tratto cervicale
- edema delle strutture laringee con conseguente intubazione fino alla risoluzione del problema
- disfagia (di norma temporanea)
- formazione di cicatrici tra le corde vocali con conseguente raucedine
- traumi e lesioni a elementi dentari.
In alcuni casi, rarissimi, l’intervento non può essere eseguito a causa di una grave artrosi cervicale che impedisce l’iperestensione del collo.
Un lieve dolore post-operatorio è da considerarsi del tutto normale; peraltro esso è facilmente controllabile con una normale terapia analgesica.
Dopo la chirurgia è necessaria di solito una settimana di riposo vocale dopodiché si dovrà intraprendere una terapia di riabilitazione tramite diverse sedute di logopedia.
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