La polidipsia psicogena, nota anche come dipsomania o potomania, è una patologia psichiatrica che si caratterizza per il bisogno incontrollabile di bere; quindi la sete eccessiva è in questo caso un disturbo alimentare e non è dovuta a problemi organici (forme varie di diabete o disfunzioni renali).
Il soggetto affetto da questo disturbo può arrivare a bere quantità di acqua che superano i 7 litri giornalieri; l’organismo non è però in grado, con la minzione, di espellere totalmente tutti i liquidi assunti; l’acqua quindi si accumula progressivamente nei tessuti dell’organismo provocando una notevole diluizione del sangue e dei minerali presenti nell’organismo. Si possono riscontrare in associazione poliuria secondaria e valori più bassi del normale di osmolarità sierica.
Cause
Varie sono le possibili cause. La polidipsia psicogena può essere conseguente a problemi di natura psichiatrica, ritardo mentale, trauma cranico, sarcoidosi ipotalamica ecc.
Polidipsia psicogena – Sintomi e segni associati
Fra i vari segni e sintomi associati si riscontrano abbastanza comunemente depressione, ansia, nervosismo e aumento di peso; possono inoltre essere presenti nausea e vomito.
Diagnosi
La diagnosi differenziale si pone principalmente con il diabete insipido (nella maggior parte dei casi non è presente poliuria notturna).
Polidipsia psicogena e iponatriemia
Una delle conseguenze più rischiose della potomania è l’intossicazione da acqua con iponatriemia (anche iposodiemia; è un termine medico che indica che il livello di concentrazione del sodio nel sangue è inferiore a 135 mmol/L; ricordiamo che i valori normali di sodiemia vanno da 135 a 144 mEq/L; si tratta quindi di un tipico disturbo elettrolitico), condizione che può essere fatale.

La polidipsia psicogena può essere conseguente a problemi di natura psichiatrica, ritardo mentale, trauma cranico, sarcoidosi ipotalamica ecc.
Polidipsia psicogena – Cura
Non esiste una cura per la polidipsia psicogena che possa dirsi del tutto soddisfacente; essendo un disturbo raramente legato a problemi organici diventa fondamentale l’approccio psicoterapeutico che può essere eventualmente affiancato da una terapia farmacologica che deve avvenire sotto stretto controllo medico. Il ricorso ai farmaci diuretici può rendere più semplice la normalizzazione del quadro clinico in quanto tali principi attivi aumentano la produzione di acqua da parte dei reni e determinano un aumento della concentrazione di sodio nel sangue (sodiemia).
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