Lo pneumococco (più precisamente Streptococcus pneumoniae noto in passato come Diplococcus pneumoniae) è un batterio Gram-positivo (ovvero positivo alla colorazione di Gram, un esame di laboratorio) appartenente al genere Streptococcus. Esistono numerosi sierotipi di pneumococco; se ne conoscono infatti più di 90 che differiscono per il tipo di capsula che li contiene, ma il maggior numero di casi di malattia è causato da 23 sierotipi per i quali è disponibile un vaccino.
I batteri del genere Streptococcus, pneumococco compreso, sono molto diffusi nella popolazione generale, tant’è che si ritiene che essi siano presenti in una vasta percentuale delle persone sane (si va dal 30 al 70% circa).
Lo pneumococco si trova comunemente come commensale nel tratto respiratorio umano, soprattutto nel periodo invernale e in quello di inizio primavera; di norma non causa danni, ma se trovano condizioni ottimali, possono replicarsi in modo abnorme e trasformarsi da microrganismi commensali a patogeni opportunisti in grado di dar luogo a patologie di vario tipo. Per quanto lo pneumococco sia soprattutto noto per essere il responsabile della polmonite lobare, sono molte altre le patologie, più o meno importanti, invasive e no, nella cui patogenesi è coinvolto.
La gran parte di queste patologie sono relative al tratto respiratorio, ma non sono poi così rari i casi di malattie a carico di altri apparati; alcune di esse sono relativamente lievi (congiuntivite, otite, sinusite ecc.), altre possono essere decisamente più serie e addirittura pericolose per la vita, è per esempio il caso di meningite e peritonite, ma lo pneumococco può anche essere responsabile di artrite settica, ascesso cerebrale, endocardite, osteomielite, pericardite ecc.
Infezioni da pneumococco – Trasmissione
Lo pneumococco si trasmette con molta facilità da persona a persona; la trasmissione si verifica per via aerea attraverso le goccioline di saliva che vengono emesse parlando, con gli starnuti, con la tosse oppure attraverso lo scambio di materiali contaminati con le secrezioni respiratorie dei soggetti portatori.
La maggior parte delle infezioni da pneumococco si verificano, come già accennato, nella stagione invernale e all’inizio della stagione primaverile, quando si registra una maggiore frequenza delle sindromi da raffreddamento e dell’influenza, condizioni patologiche che fungono da fattori predisponenti.
Le infezioni da pneumococco sono per lo più a carattere sporadico; le epidemie sono effettivamente poco comuni, anche se possono verificarsi in determinati ambienti quali, per esempio, le scuole, gli asili ecc.
I soggetti che corrono maggiori rischi di contrarre un’infezione da Streptococcus pneumoniae sono i bambini di età inferiore ai 24 mesi e gli over 65; corrono maggiori rischi anche i soggetti affetti da quelle malattie che tendono a deprimere in modo importante il sistema immunitario e coloro che sono affetti patologie croniche (diabete, insufficienza renale, cardiopatie ecc.).
Pneumococco: infezioni invasive e infezioni non invasive
Si è soliti distinguere le infezioni da pneumococco in due grandi categorie: infezioni invasive e infezioni non invasive.
Le infezioni invasive da Streptococcus pneumoniae, particolarmente gravi, si completano all’interno di un organo vitale o nel sangue, mentre quelle non invasive si manifestano in altre sedi e generalmente si risolvono in modo piuttosto facile senza dar luogo a particolari strascichi.
Tipici casi di infezioni invasive sono l’artrite settica, la batteriemia, l’endocardite, la meningite, l’osteomielite, la polmonite e la setticemia.
Infezioni non invasive causate da pneumococco sono la bronchite, l’otite media (molto frequente soprattutto nei bambini), la sinusite ecc.
Se, per esempio, la riproduzione del batterio si verifica in nel sangue o nel liquor cerebrospinale si possono avere batteriemia (che può evolvere in setticemia, una condizione molto grave e spesso fatale) e meningite (generalmente più frequente nei soggetti in età pediatrica piuttosto che negli adulti).
Infezioni da pneumococco – Sintomi
Delle varie malattie che possono essere causate dallo pneumococco, una delle più comuni è la polmonite; i sintomi sono numerosi; quelli sempre presenti o quasi sono:
- febbre elevata
- brividi
- dolori al petto molto intensi
- tosse.
Altri possibili segni e sintomi di polmonite da Streptococcus pneumoniae sono:
- dispnea
- debolezza
- dolori muscolari
- mal di testa,
- sudorazione intensa
- respiro accelerato (tachipnea)
- alitosi (alito cattivo).
Spesso chi si ammala di polmonite contrae anche l’herpes labiale.
Ovviamente i sintomi e i segni correlati all’infezione da Streptococcus pneumoniae dipendono essenzialmente dalla sede coinvolta.
Streptococcus pneumoniae – Diagnosi
Prima di poter intraprendere una qualsiasi terapia, è necessario accertare il tipo di germe patogeno coinvolto; a tale scopo si può ricorrere all’emocoltura (si ricerca il batterio in un campione di sangue) o all’esame dell’espettorato (si potranno effettuare l’analisi colturale e quella microscopica).

Lo pneumococco è un batterio Gram-positivo (ovvero positivo alla colorazione di Gram, un esame di laboratorio) appartenente al genere Streptococcus
Infezioni da pneumococco – Terapia
Lo pneumococco è abbastanza sensibile ad alcune tipologie di antibiotici, nella fattispecie a penicilline, eritromicina, tetracicline e cefalosporine.
Di norma, il trattamento delle infezioni da Streptococcus pneumoniae viene attuato con l’associazione di amoxicillina e acido clavulanico (il farmaco più noto è l’Augmentin).
Purtroppo, negli ultimi anni, come sta avvenendo per diversi tipi di batteri, anche nel caso dello pneumococco si registrano sempre più frequentemente casi di ceppi resistenti agli antibiotici.
Pneumococco – Vaccino
Esistono due tipologie di vaccino contro le infezioni da pneumococco il vaccino 13-valente e il vaccino 23-valente (per quanto esistano più di 90 ceppi di pneumococco, i vaccini proteggono da quelli maggiormente implicati nell’insorgenza di infezioni).
Il vaccino polisaccaridico 23-valente (Pneumovax) può essere impiegato solo nei bambini sopra i due anni e negli adulti, e quello coniugato 13-valente (PVC13; Prevenar 13) svolge azione protettiva nei confronti dei 13 ceppi coinvolti nella maggior parte delle infezioni più gravi nei soggetti in età pediatrica.
Il vaccino 13-valente sostituisce il precedente vaccino coniugato eptavalente (PVC7) che proteggeva contro 7 tipi di pneumococco. Nei bambini le problematiche che destano maggiore preoccupazione sono la meningite, la polmonite e la setticemia.
La vaccinazione contro lo pneumococco è offerta gratuitamente; il calendario vaccinale prevede la somministrazione di tre dosi, al terzo, al quinto e all’undicesimo mese di vita del bambino. Il vaccino 23-valente copre l’88% dei ceppi di Streptococcus pneumoniae invasivi.
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