Il Papilloma Virus Umano (HPV, Human Papilloma Virus) è un virus che appartiene al gruppo dei papovavirus. Esistono moltissimi sottotipi del virus; a tutt’oggi ne sono stati classificati oltre 120 e non tutti hanno lo stesso comportamento biologico; per distinguerli l’uno dall’altro vengono identificati con un numero (HPV-1, HPV-2 ecc.).
La classificazione più importante è quella relativa al potere oncogenico dei sottotipi del virus (genotipi); alcuni genotipi di HPV (16, 18, 33, 45, 31, 58, 52, 35, 59, 56, 51, 39, 73, 68, 82, in ordine di frequenza) sono infatti responsabili del 96-97% di tutte le neoplasie cervicali nel mondo (sono definiti genotipi ad alto rischio oncogenico). Interessante notare come i sottotipi 16 e 18 del Papilloma Virus Human siano, da soli, responsabili di circa il 70% dei tumori che interessano la cervice uterina. I sottotipi a basso rischio oncogenico sono invece responsabili di molti e diversi tipi di patologie a decorso benigno (condilomi genitali, verruche cutanee, verruche plantari, papillomi laringei ecc.).
Il Papilloma Virus Umano è diffusissimo, si calcola infatti che la percentuale di diffusione del virus si aggiri attorno al 75% della popolazione mondiale; a essere maggiormente interessato è il sesso femminile (si stima che circa il 75%-85% della popolazione femminile contragga il virus nel periodo fertile; in circa il 40% dei casi questo avviene nei primi anni in cui la donna è sessualmente attiva; il rischio aumenta in proporzione al numero di partner). Si deve però sottolineare che il 90% circa delle infezioni virali guarisce in modo spontaneo senza che vi siano manifestazioni visibili.
Nei casi peggiori, l’infezione da HPV può determinare la trasformazione di una normale cellula dell’epitelio cervicale (cioè del collo dell’utero) in una cellula tumorale maligna; il passaggio chiave di questa trasformazione (che generalmente ha una durata variabile dai 10 ai 15 anni circa) è l’integrazione del DNA del virus con il genoma della cellula che lo ospita.
Questi dati devono far attentamente riflettere su quanto sia importante che le giovani donne ricorrano allo strumento della vaccinazione contro questo tipo di virus.
I dati a disposizione mostrano che circa l’1% delle donne che risultano positive per un genotipo di HPV ad alto rischio oncogenico sviluppano un tumore al collo dell’utero.
Modalità di trasmissione del Papilloma Virus Umano
La modalità di trasmissione più frequente del Papilloma Virus Umano è quella per via sessuale; in rari casi la trasmissione avviene per via verticale (da madre affetta a neonato). Esistono anche altre modalità, ma sono eventualità molto rare.
La trasmissione per via sessuale può avvenire attraverso rapporti sessuali completi o incompleti, attraverso il contatto diretto tra la cute o le mucose di un soggetto infetto con quelle di un soggetto non infetto. Il preservativo può prevenire l’infezione solo relativamente perché esso non è in grado di coprire tutti le parti della pelle in cui si trova l’agente virale.
Abbiamo già accennato in precedenza che, nella stragrande maggioranza dei casi, l’infezione è transitoria, asintomatica e non lascerà alcun segno (la stragrande maggioranza delle persone infettate supera l’infezione nel giro di tre anni dal momento del contagio). In altri casi però esiste la possibilità che l’infezione diventi persistente e, a seconda del genotipo del virus, si potranno avere, come accennato nel paragrafo iniziale, manifestazioni più o meno gravi (tumori benigni, maligni, condilomi, verruche genitali ecc.).

Vaccinazione contro il papilloma virus anche per i maschi
Papilloma Virus Umano: le terapie
Come nel caso di molte altre infezioni a carattere virale, può non essere semplice trattare il Papilloma Virus Umano; il fatto che la stragrande maggioranza dei processi infettivi da HPV regredisca spontaneamente significa comunque che soltanto una piccola parte di infezioni richiederà un intervento terapeutico.
Nel caso in cui si verifichi un’infezione persistente a carico delle cellule della cervice uterina, non sono disponibili trattamenti non invasivi particolarmente efficaci. Nel caso in cui l’infezione sia associata a una pre-cancerosi cervicale, si può ricorrere alla laserterapia oppure alla conizzazione del collo dell’utero (un intervento che prevede l’asportazione di una piccola porzione della cervice tramite laser o diatermia speciale); per quanto riguarda il trattamento di condilomi genitali e verruche si consultino gli articoli corrispondenti Condilomi e Verruche.
Risultati interessanti nelle papillomatosi faringee sono stati ottenuti con un farmaco di relativamente recente introduzione, il cidofovir; si tratta di un antivirale ad ampio spettro che ha dimostrato una certa efficacia nella terapia di un’ampia varietà di virus (Papilloma Virus Umano, citomegalovirus, herpesvirus 1 e 2, varicella zoster ecc.).
Papilloma Virus Umano: prevenzione tramite vaccinazione
Il rischio di contagio da HPV può essere efficacemente ridotto tramite la vaccinazione; i vaccini disponibili risultano ovviamente più efficaci se vengono somministrati prima che il soggetto inizi ad avere rapporti sessuali. L’argomento viene trattato a parte e in modo molto dettagliato nell’articolo Vaccino per l’HPV.
Indice materie – Medicina – Sintomi – Papilloma Virus