L’orticaria è un fastidioso disturbo caratterizzato dalla comparsa sulla cute di placche o pomfi di grandezza e forma variabili, di colore rossastro, e da un intenso prurito che aumenta a contatto con indumenti pesanti o in ambienti molto caldi.
L’orticaria può essere circoscritta a una determinata zona o, al contrario, può essere estesa a gran parte del tessuto cutaneo.
La patologia ha esordio improvviso e si risolve generalmente senza particolari esiti nel giro di pochi giorni, ma esistono anche forme di tipo cronico in cui, dopo l’esordio acuto, si hanno eruzioni cutanee che si ripresentano con varia frequenza per mesi o addirittura anni.
Esistono poi forme particolari di orticaria: l’orticaria gigante (edema di Quincke) si localizza soprattutto al viso e nella zona genitale, mentre l’orticaria pigmentosa è caratterizzata da papule brunastre, con decorso cronico.
Il termine orticaria deriva dal latino urtica, termine che indica proprio l’ortica, la pianta caratterizzata dalla presenza di peli urticanti e che è molto utilizzata per la preparazione di rimedi fitoterapici.
Orticaria – Cause
Le cause della patologia non sono sempre chiare; sono molte le sostanze o le condizioni che vengono ritenute responsabili. Analizziamole brevemente.
Orticaria da sostanze di tipo vegetale o di tipo animale – La patologia può essere scatenata da sostanze contenuti nei succhi delle piante o dal veleno iniettato da ragni, insetti ecc. Solitamente in circostanze del genere l’orticaria rimane localizzata alla zona in cui è avvenuto il contatto o la puntura, anche se in alcuni soggetti particolarmente sensibili può verificarsi un’estensione generalizzata del fenomeno. In alcuni casi, invero rari, l’orticaria può accompagnarsi a fenomeni di una certa gravità come il collasso o lo shock anafilattico.
Orticaria da caldo e da freddo – In alcuni casi la patologia viene scatenata dal freddo o dal caldo; le orticarie da caldo, sia quelle generalizzate che quelle localizzate rappresentano circa il 10-15% di tutti i casi. Le orticarie da freddo sono ancora più rare (globalmente rappresentano il 5% circa di tutte le orticarie). Alcune forme da freddo sono particolarmente pericolose (come per esempio l’orticaria da freddo acquisita).
Orticaria da alimenti – In linea teorica, tutti gli alimenti possono essere in grado di scatenare una crisi; fra gli alimenti più frequentemente coinvolti si ricordano le nocciole, la cioccolata, i pesci, i crostacei, le uova, il latte , i conservanti e gli additivi alimentari.
Orticaria da farmaci (iatrogena) – La forma da farmaci si presenta ha generalmente un decorso acuto; un’eventuale cronicizzazione è causata da diversi altri fattori che vanno a interferire con quello che ha dato il via all’evento patologico. Le orticarie iatrogene rappresentano circa un quinto del totale. I farmaci che possono scatenare il disturbo sono numerosi: FANS, antibiotici, vaccini, ormoni, emoderivati, sieroalbumine, gammaglobuline, lassativi, enzimi proteolitici, anfetamine, barbiturici, anestetici locali, mezzi di contrasto ecc.
Orticaria da attività fisica – Si tratta di una condizione considerata relativamente rara, ma, data la maggiore tendenza alla pratica dell’attività sportiva, la sua incidenza è in forte aumento. Le attività sportive più spesso chiamate in causa sono la corsa, il ciclismo, il tennis e lo sci, ma, in linea generale, tutte le attività fisiche di una certa intensità possono scatenare il problema. Per approfondimenti si rimanda all’articolo specifico.
Orticaria – Sintomi e segni
Il sintomo d’esordio dell’orticaria è generalmente il prurito, spesso insistente, che viene poi seguito dalla comparsa di pomfi che possono restare di dimensioni ridotte (si va da 1 a 5 mm) oppure diventare più grandi; i pomfi più grandi hanno la tendenza a schiarire al centro e possono apparire inizialmente come grandi anelli eritematosi ed edematosi. Solitamente le lesioni compaiono e risolvono nel giro di diverse ore; talvolta alcuni pomfi permangono in una zona per poi scomparire e riapparire in una zona diversa.
Diagnosi
Le cause delle forme acute sono spesso evidenti e non è generalmente necessario il ricorso a test diagnostici. Se si considera poi che la patologia tende normalmente a regredire per poi scomparire nel giro di pochi giorni, si comprende come spesso non vi sia l’esigenza di approfondire il problema.
Le cose cambiano quando si ha a che fare con un’orticaria di tipo cronico perché in questo caso è opportuno individuare con certezza quali siano i fattori scatenanti per cercare di risolvere alla radice il problema; in primis si deve verificare l’eventuale presenza di una patologia cronica sottostante. È quindi necessario ricorrere a un protocollo diagnostico costituito da test di prima e seconda istanza.

Il sintomo d’esordio dell’orticaria è generalmente il prurito, spesso insistente, che viene poi seguito dalla comparsa di pomfi.
Orticaria – Cura
La cura dell’orticaria si basa sull’individuazione e sull’eliminazione delle cause scatenanti l’eruzione cutanea, quindi sulla somministrazione di prodotti ad azione antistaminica (per approfondimenti sull’argomento si consulti il nostro articolo Antistaminici). I farmaci antistaminici sono in grado di lenire il prurito e il bruciore e in molti casi prevengono l’insorgenza di ulteriori attacchi. L’utilizzo di farmaci a base di cortisone è riservato a casi particolarmente gravi.
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