La mastite è un processo di tipo infiammatorio che colpisce la ghiandola mammaria (mammella); tale processo può essere acuto o cronico.
La mastite acuta può riconoscere le seguenti forme:
- puerperale
- non puerperale
- flemmonosa
- ascessuale.
Le mastiti di tipo cronico sono innanzitutto suddivise in mastiti croniche aspecifiche e mastiti croniche specifiche.
Le mastiti croniche aspecifiche possono si suddividono a loro volta mastiti croniche aspecifiche primitive e mastiti croniche aspecifiche secondarie; le mastiti croniche specifiche riconoscono due forme:
- luetica
- tubercolare.
Mastite acuta – Sintomi e cura
La mastite puerperale merita una trattazione più approfondita in quanto è la forma che si riscontra più frequentemente. Si tratta di un processo infiammatorio di tipo acuto a carico della ghiandola mammaria che si verifica nelle prime settimane dell’allattamento.
All’origine della patologia vi è la penetrazione di germi attraverso ragadi del capezzolo; la penetrazione può essere favorita anche dalla fisiologica dilatazione dei dotti galattofori che si verifica nella fase dell’allattamento e anche dalla scarsa igiene locale.
Anche il cosiddetto ingorgo mammario può essere alla base dell’insorgenza della mastite dal momento che il latte materno è un ottimo terreno colturale per i batteri.
Gli agenti eziologici più spesso coinvolti nella forma puerperale sono lo stafilococco aureo, lo streptococco, più raramente il gonococco ecc. Dalla mastite puerperale possono in seguito derivare altri problemi quali la linfangite, la mastite interstiziale e quella parenchimale.
I segni e i sintomi che caratterizzano la mastite acuta ricordano molto da vicino quelli che si verificano anche in caso di ingorgo mammario, ma sono generalmente più accentuati.
Oltre al dolore e alla tumefazione della mammella sono presenti brividi e febbre. Il malessere generale ricorda quello presente durante le sindromi influenzali. All’esame clinico la mammella appare arrossata, gonfia e dolente alla palpazione; la dolenzia è ovviamente presente anche durante la suzione.
È opportuno, al fine di evitare l’insorgenza dell’infiammazione, porre una notevole attenzione all’igiene delle mammelle; il seno deve essere lavato sia prima di allattare sia a poppata terminata; non è necessario (anzi può essere sconsigliabile) ricorrere a pomate unguenti o soluzioni detergenti; è invece necessaria un’igiene scrupolosa da effettuarsi con acqua.
È possibile ricorrere anche ad appositi fazzoletti concepiti per detergere il seno durante la fase dell’allattamento; si tratta di fazzolettini che non contengono soluzioni che necessitano di un ulteriore risciacquo. Anche le mani devono essere lavate con cura prima di iniziare ad allattare; opportuna anche l’igiene della biancheria.
Un altro consiglio di tipo preventivo è quello relativo alla posizione del bambino durante la suzione; se il bambino viene attaccato in modo corretto al seno si potrà diminuire il rischio di comparsa di ragadi al seno che, come detto in precedenza, sono uno dei fattori che favoriscono la comparsa della patologia.
La mastite è un problema che non deve essere preso sottogamba in quanto il seno che ne è interessato potrebbe suppurare.
La presenza del processo infiammatorio non implica la cessazione dell’allattamento; è però consigliabile allattare con una certa frequenza allo scopo di svuotare il seno. Se il dolore non consente l’allattamento è opportuno ricorrere al tiralatte per svuotare il seno dolorante e poi allattare il bambino con l’altro seno.
Per la cura della patologia possono essere prescritti farmaci antinfiammatori e farmaci analgesici; il medico curante inoltre potrebbe ritenere opportuno anche un trattamento a base di farmaci ad azione antibiotica evitando però quegli antibiotici i cui principi attivi finiscono per essere secreti nel latte materno come per esempio le tetracicline e i sulfamidici; può essere richiesta l’agoaspirazione della zona interessata dal processo infiammatorio per permettere l’esecuzione di un antibiogramma che consentirà di scegliere l’antibiotico più adatto al caso in questione.
La guarigione è favorita dal riposo a letto e anche dall’applicazione di impacchi caldi (prima di allattare) e freddi (dopo l’allattamento).
Nel caso che la mastite, nonostante tutte le precauzioni del caso, dovesse esitare in ascesso si renderà necessario un drenaggio di tipo chirurgico tramite incisione radiale. Una forma di mastite acuta non puerperale è rappresentata dalla mastite suppurativa; si tratta di una forma che può presentarsi sia in età pediatrica sia durante la fase adolescenziale sia durante l’età adulta. Quando si presenta in età pediatrica alla base vi è lo stimolo ormonale materno, responsabile dell’accrescimento della ghiandola mammaria che può portare addirittura alla produzione di latte da parte del neonato; la mastite suppurativa può essere complicata da un processo infettivo di tipo batterico sostenuto da stafilococco aureo.
In età adolescenziale o adulta la mastite non puerperale può essere di origine ematogena (per esempio il tifo) oppure di tipo traumatico.
Mastite cronica – Sintomi e cura
Le mastiti di tipo cronico sono patologie mammarie a lungo decorso che come abbiamo visto in precedenza vengono suddivise in due grandi categorie: mastiti croniche specifiche e mastiti croniche aspecifiche.
Le mastiti croniche specifiche son patologie piuttosto rare; la mastite luetica, sostenuta dal batterio della sifilide (patologia nota anche come lue), il Treponema pallidum; rarissima nei Paesi occidentali, è una forma caratterizzata dalla presenza di lesioni ragadi forme dell’areola oppure da tumefazioni di una certa durezza, ma senza interessamento dei linfonodi. La mastite luetica deve essere distinta da ogni formazione nodulare che può interessare la ghiandola mammaria. Non dà generalmente dolore.
Anche la mastite tubercolare è una forma alquanto rara nei Paesi occidentali; generalmente è espressione della tubercolosi. Clinicamente si presenta come una massa dura in cui il fenomeno infiammatorio appare piuttosto scarso; possono verificarsi fuoriuscite (attraverso i dotti o per via propria) di secrezioni sierose, ematiche o caseose. A differenza di quanto accade con la forma luetica, nella forma tubercolare è presente l’interessamento dei linfonodi che appaiono decisamente aumentati di volume; anche i linfonodi poi possono aprirsi esternamente tramite fistole. Deve essere distinta dal carcinoma mammario e da altre patologie di tipo infiammatorio a carico della mammella.
Le mastiti croniche aspecifiche sono generalmente espressioni evolutive di processi di tipo acuto che sono guariti solo parzialmente. È molto facile che la cronicizzazione riguardi quelle tipologie di mastite acuta che, pur essendo andate incontro a processi suppurativi, non sono state trattate per via chirurgica. La cavità dell’ascesso si riveste quindi di materiale sclerotico, molto denso e duro contenente un liquido che tende a scurire con il tempo; i segni che caratterizzano il processo acuto scompaiono in modo molto lento e rimane la presenza di nodulo di notevole consistenza che può dare dolenzia alla palpazione. Spesso è presente adenopatia ascellare. Non è sempre facile distinguere clinicamente queste forme croniche di mastite da processi tumorali ed è quindi necessario procedere con l’analisi bioptica.
Altre forme croniche sono la mastite plasmacellulare e la liponecrosi.
La mastite plasmacellulare è un processo infiammatorio cronico a eziologia sconosciuta caratterizzato dalla presenza di numerose plasmacellule; è una patologia benigna, ma dal momento che ha la tendenza a formare noduli di una certa consistenza, si può sospettare, seppure erroneamente, la presenza di un carcinoma della mammella.
La liponecrosi invece è una forma di mastite che si verifica generalmente nelle donne affette da obesità; la causa di questa forma di mastite è da ricercarsi in un trauma che abbia causato la necrosi in una zona di tessuto adiposo. La necrosi scatena un processo infiammatorio cronico che alla lunga dà luogo alla formazione di un nodulo piuttosto duro. Le terapie delle mastiti croniche sono generalmente di tipo chirurgico.
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