La malattia di Lyme (o borreliosi) è una malattia infettiva causata dal batterio Borrelia burgdorferi, che viene trasmessa dalla puntura delle zecche, individuata per la prima volta nel 1975 negli Stati Uniti (presso la cittadina di Lyme).
Le zecche raccolgono il batterio succhiando il sangue di animali infetti e quindi lo trasmettono con i successivi morsi ad altri animali. Poiché le zecche pungono tutti gli animali a sangue caldo, anche l’uomo è esposto al rischio di infezione.
Malattia di Lyme – Sintomi
Il primo sintomo della malattia di Lyme, che si manifesta da alcuni giorni a un mese dalla puntura, è un arrossamento cutaneo associato a dolore e prurito; in seguito possono presentarsi altri segni e sintomi quali febbre, debolezza e mal di testa.
Nella maggior parte dei casi la malattia di Lyme scompare nell’arco di alcune settimane, anche senza interventi terapeutici. Tuttavia, in una piccola percentuale dei soggetti colpiti, questa infezione può provocare conseguenze gravi alle articolazioni (artriti), al sistema nervoso (meningiti, difficoltà motorie, neuriti dei nervi cranici) e agli organi interni (cuore, occhio, reni, fegato). Se non si interviene con una terapia adeguato, la malattia cronicizza e potrà provocare danni permanenti all’organismo.
Prevenzione e terapia
Senza alimentare facili allarmismi (in effetti le probabilità di contagio sono molto basse), è importante innanzitutto premunirsi contro l’aggressione delle zecche, tenendo presente che questi animali prediligono i margini dei boschi, le radure, i dintorni dei corsi d’acqua.
Sarà sufficiente vestirsi in modo appropriato e, al rientro a casa, controllare che questo ospite indesiderato non ci abbia attaccati. Il morso della zecca infatti è indolore: l’unico modo per scoprirlo è un’attenta osservazione.
Se si individua una zecca bisogna rimuoverla al più presto, prima coprendola con un liquido oleoso (alcol, acetone, vaselina), quindi asportandola con un paio di pinzette facendo attenzione che il rostro non rimanga nella pelle.
Se nei giorni successivi si nota un arrossamento sarà bene rivolgersi al medico, che potrà fare una diagnosi accurata e prescrivere la terapia antibiotica opportuna (si tenga presente che non tutte le zecche sono infette).

Il primo sintomo della malattia di Lyme, che si manifesta da alcuni giorni a un mese dalla puntura, è un arrossamento cutaneo associato a dolore e prurito.
Malattia di Lyme – Vaccinazione
Negli USA sono disponibili vaccini contro la malattia di Lyme ottenuti tramite tecniche di ingegneria genetica; la loro efficacia e la loro sicurezza sono state dimostrate grazie a studi clinici controllati su larga scala in soggetti di età compresa tra 15 e 70 anni residenti in zone endemiche del Paese.
Attualmente non è nota la durata dell’immunità conferita da questi vaccini. Negli Stati Uniti la vaccinazione è comunque consigliata soltanto alle persone tra i 15 e i 70 anni che risiedono, lavorano o trascorrono per attività ricreative gran parte della giornata in aree infestate da zecche infette da agenti della borreliosi di Lyme.
I vaccini sopracitati non sono attualmente utilizzabili in Italia e in Europa, dal momento che negli Usa è presente solo l’agente patogeno B.burgdorferi sensu strictu, mentre in Europa sono presenti tutte le genospecie di Borrelie, che sono distinte tra loro dal punto di vista antigenico.
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